Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00205
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Atto n. 4-00205
Pubblicato il 24 giugno 2008
Seduta n. 25
PORETTI , PERDUCA - Ai Ministri dell'interno e del lavoro, salute, politiche sociali. -
Premesso che:
nella mattinata di martedì 17 giugno 2008, a Milano, due giovani rom sono stati insultati e picchiati fuori dalla tenda del loro campo nomadi;
l'aggressione, avvenuta attorno alle ore 8 della mattina, è stata perpetrata ai danni di Rebecca Covaciu, 12 anni, romena di etnia di rom, nota per essersi aggiudicata in Italia il Premio Unicef-Caffè Shakerato 2008 grazie alle sue doti artistiche applicate all'intercultura, e di suo fratello quattordicenne, Ioni;
gli aggressori sono due italiani di età compresa fra i 35 e i 40 anni i quali hanno insultato e picchiato i due ragazzi, successivamente anche il padre Stelian, pastore della Chiesa pentecostale, che è stato insultato e malmenato dagli assalitori;
il nuovo episodio di violenza contro le famiglie rom è stato denunciato da alcuni esponenti del gruppo EveryOne, associazione che si batte per la cooperazione internazionale nel campo dei diritti umani;
questa la ricostruzione dei fatti: l'aggressione è avvenuta nei pressi di un microinsediamento in zona Gianbellino, quartiere in cui la famiglia si era stabilita da diversi giorni dopo continue peregrinazioni per l'Italia. Come detto, Rebecca, Ioni ed il padre sono stati spintonati, minacciati, ricoperti di insulti razzisti, ammoniti a lasciare immediatamente l'Italia e subito dopo percossi;
la famiglia Covaciu ha tentato di fuggire verso la stazione di San Cristoforo, in piazza Tirana, e i tre, accorgendosi di essere ancora seguiti, hanno chiesto inutilmente aiuto ai passanti. Mentre si stavano avviando verso il parco davanti alla stazione, la signora Covaciu, cardiopatica, è stata colta da un malore. Il marito ha quindi telefonato al gruppo EveryOne che ha dato l'allarme, e fatto inviare sul posto una volante della polizia e un'ambulanza. Solo a quel punto gli aggressori si sono dileguati;
ad avviso dei rappresentanti dell'associazione EveryOne, «Questa nuova violenza contro le famiglie rom è spaventosa e deve sollevare la protesta della società civile. (...) Quello che è avvenuto a Rebecca e alla sua famiglia è sintomatico del clima, ormai fuori controllo nel nostro Paese, di odio e intolleranza nei confronti del popolo rom. Purtroppo non si tratta affatto di un caso isolato, ma dell'ennesimo gravissimo episodio di violenza, ai danni di una famiglia innocente, che rimarrà impunito e annuncia tempi davvero oscuri per l'Italia»;
il gruppo EveryOne ricorda di avere recentemente denunciato altri episodi come l'aggressione a Rimini, avvenuta nell'indifferenza generale, di una ragazzina rom incinta, presa a calci da un italiano mentre chiedeva l'elemosina. A Pesaro, qualche giorno fa, Thoma, il membro più anziano della locale comunità rom, sofferente di un handicap a una gamba e cardiopatico, è stato colpito al capo e umiliato in pieno centro storico. Nella stessa città, i parroci hanno recentemente vietato ai rom di chiedere l'elemosina davanti alle chiese. Nei giorni precedenti all'aggressione della famiglia Covaciu, EveryOne ha ricevuto segnalazioni di numerosi episodi di violenza da parte di italiani nei confronti di persone di etnia rom, soprattutto bambini e donne. «È necessaria una condanna unanime del mondo politico italiano e delle Istituzioni europee» concludono i leader del gruppo, "e sono ormai indispensabili provvedimenti seri contro chi viola i diritti umani e si fa portatore di violenze e discriminazioni di matrice xenofoba e razzista";
il gruppo EveryOne era in procinto di organizzare il ritorno della famiglia in Romania per sottrarla all'ostilità che colpisce i Rom a Milano,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti e, in caso affermativo, se i fatti corrispondano a verità;
quali iniziative intendano prendere al fine di ripristinare il rispetto della legalità, evitando il perpetuarsi di ulteriori episodi quali quelli descritti, configurabili come una violazione dei diritti umani causati da motivazioni razziste e xenofobe.