Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00177

Atto n. 4-00177

Pubblicato il 17 giugno 2008
Seduta n. 21

LANNUTTI , BELISARIO , GIAMBRONE , ASTORE , BUGNANO , CAFORIO , CARLINO , DE TONI , DI NARDO , LI GOTTI , MASCITELLI , PARDI , RUSSO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

l’azione collettiva risarcitoria (class action) regolata dall’art. 140-bis del Codice del consumo, che entrerà in vigore il 29 giugno 2008, riguarda il diritto al risarcimento del danno ed alla restituzione di somme spettanti a singoli consumatori o utenti che abbiano subito dei soprusi da parte di grandi aziende, in particolare di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali;

l'azione collettiva, più nota come class action dal nome che ha assunto negli Stati Uniti, dove è nata e funziona dagli anni Sessanta, è lo strumento migliore con cui i semplici cittadini possono essere tutelati e risarciti dai torti delle grandi aziende e delle multinazionali, in quanto la relativa sentenza favorevole avrà poi effetto o potrà essere fatta valere da tutti i soggetti che si trovino nell'identica situazione;

la prevista data del 1° luglio 2008 rischia di saltare per le "pressioni" delle associazioni degli industriali, dell’Associazione bancaria italiana (ABI), dell'Associazione nazionale imprese assicuratrici (ANIA) e di altri potentati economici, che già si sono opposti all’introduzione di uno strumento di grande civiltà giuridica a tutela dei cittadini consumatori, volte a ritardare l'attuazione della legge nel nostro ordinamento;

secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, il Governo avrebbe allo studio modifiche alla suddetta legge per renderla inefficace per il passato, espungendo così i risarcimenti collettivi contro i soggetti che hanno adottato gravissime condotte truffaldine a danno dei risparmiatori, da Cirio a Parmalat ai bond argentini, prevedendo anche uno slittamento al prossimo anno;

a giudizio degli interroganti, l’intervento di proroga e quello di modifica di una legge prossima all' entrata in vigore, suonerebbero come un gravissimo tradimento alle attese di milioni di cittadini destinatari di comportamenti fraudolenti, ma anche per le imprese che attuano le più corrette regole del mercato,

si chiede di sapere:

se corrisponda al vero che il Governo intende prorogare l’entrata in vigore della suddetta disposizione di legge che regola la class action nonostante le ripetute promesse ai cittadini di offrire loro maggiori tutele;

se corrisponda al vero che le industrie, le banche e le assicurazioni stanno operando pressioni relativamente ad alcuni parti della normativa con il rischio di contribuire allo svuotamento dei contenuti di tutela ed efficacia;

se al Governo, oltre all'atteggiamento di Confindustria, ABI ed ANIA, siano giunti rilievi dalla Bankitalia riguardo alla materia di cui in premessa;

se il Governo non intenda disattendere i desiderata di banche, cartelli e monopoli che avrebbero l'effetto di frustrare le istanze sociali provenienti da milioni di cittadini stufi di subire lesioni dei loro diritti ed interessi legittimi come è accaduto con il cartello anticoncorrenziale delle Compagnie di assicurazione, sanzionato nel 2003 dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) ed i ben noti scandali finanziari che hanno bruciato i risparmi di una vita di milioni di cittadini;

quali provvedimenti il Governo intenda assumere al fine di dare attuazione alle proposte avanzate sulla stampa dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, in merito ad un'estensione della class action ai disservizi e disfunzioni della pubblica amministrazione fino a prevedere sanzioni dure come la rimozione dei dirigenti.