Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00106
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Atto n. 4-00106
Pubblicato il 4 giugno 2008
Seduta n. 13
LANNUTTI , BELISARIO , ASTORE , CAFORIO , CARLINO , DE TONI , DI NARDO , GIAMBRONE , LI GOTTI , MASCITELLI , PARDI , PEDICA , RUSSO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
in un articolo del settimanale “l’Espresso” pubblicato il 9 febbraio 2008 è stato denunciato lo scandalo riferito alla Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob), autorità di vigilanza presieduta da Lamberto Cardia senior, in relazione alle super pagate consulenze di Cardia junior, ossia dell'avvocato Marco Cardia, figlio del Presidente della Consob, in riferimento alla decisione sugli assetti societari in capo a Giampiero Fiorani (ex numero uno della Banca Popolare di Lodi, rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica di Milano per gravi reati societari dei “furbetti del quartierino”) e Salvatore Ligresti (patron di fondiaria-Sai, Premafin, ecc.);
in un Paese normale, quando importanti quotidiani nazionali, come "La Repubblica", o settimanali, come "L’Espresso", pubblicano articoli - senza che, peraltro, giunga una smentita da parte degli interessati - con i quali si riferisce in merito alla vicenda che vede l’avv. Marco Cardia, super-consulente della Banca popolare di Lodi con 220.000 euro l’anno, professionista di fiducia dell’Immobiliare Lombarda, la società quotata in borsa e controllata da Ligresti, che potrebbe diventare oggetto di un’Offerta pubblica d'acquisto per consentire allo stesso Ligresti di avere il controllo totale della società, ci si attenderebbe quanto meno, una presa di posizione da parte delle Istutuzioni;
in un Paese normale, dove era già lampante l’incompatibilità della carica assegnata all’avv. Marco Cardia visto il rapporto di parentela che lo lega al Presidente della stessa autorità, diventa ancora più scandalosa, come ricostruisce “l’Espresso”, la designazione dell’avv. Marco Cardia nel Comitato dell’Immobiliare Lombarda, la quale vigila sull'organizzazione societaria in base al decreto legislativo n. 231 del 2001 (responsabilità penale delle aziende);
anche la Premafin infatti, tra tanti professionisti con competenze in questo specifico settore, ha scelto proprio il figlio del Presidente della Consob per affidargli un incarico nel comitato di controllo istituito ai sensi del citato decreto legislativo. Bussando alle porte del gruppo Ligresti l'avvocato Cardia- scrive sempre il bravo giornalista Vittorio Malagutti- è poi riuscito a soddisfare brillantemente le sue esigenze immobiliari. Da qualche tempo ha trasferito la sua residenza nel quartiere Parioli a Roma, in un elegante palazzo dato in affitto dalla Milano assicurazioni, controllata da Fondiaria-Sai. Ed è targata Ligresti anche la proprietà della sede milanese dello studio legale Cardia, non lontano dalla stazione Centrale;
l’Adusbef- nota associazione di tutela degli utenti bancari e finanziari- aveva già denunciato alla magistratura penale la girandola di nomine di Cardia junior, senza che da ciò ne fosse scaturita alcuna reazione da parte della Consob, nonostante la notizia che il figlio del Presidente dell’autorità di controllo fosse a libro paga della Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani per un incarico di consulenza da 220.000 euro all'anno. Fiorani, come noto, è poi finito nel mirino della magistratura penale e della stessa Consob per una serie di gravissime irregolarità. Adesso invece emergono i rapporti con Ligresti, uno dei "grandi vecchi" della finanza nazionale, presente in alcuni degli snodi decisivi del potere economico, da Mediobanca, al "Corriere della Sera" all'Unicredito;
è vero che nessuna legge vieta ai figli dei commissari Consob di accettare incarichi retribuiti da aziende sottoposte al controllo della stessa autorità, ma nell’ambito del settore finanziario e creditizio esistono regolamenti che fissano alcuni precisi principi in materia di incompatibilità. Il codice di autodisciplina delle aziende quotate, per esempio, prescrive che il consigliere di amministrazione di una società quotata in Borsa non può dirsi indipendente se un suo parente stretto (figli compresi, ovviamente) "ha o ha avuto nell'esercizio precedente una significativa relazione commerciale, finanziaria o professionale" con la società in questione o con un soggetto che la controlla,
si chiede di sapere:
se corrisponda al vero quanto pubblicato da settimanale "L’Espresso", in merito alle dorate consulenze dell’avv. Marco Cardia, in merito a società quotate, vigilate dalla Consob;
se risponda al vero che l’avv. Marco Cardia sia stato inserito nel comitato dell’Immobiliare lombarda per vigilare sull'organizzazione societaria in base al decreto legislativo n. 231 del 2001;
se risponda al vero che l’avv. Marco Cardia abbia trasferito la sua residenza nel quartiere Parioli a Roma, in un elegante palazzo dato in affitto dalla Milano assicurazioni, controllata da Fondiaria-Sai, e che anche la proprietà della sede milanese dello studio legale Cardia sia di proprietà di Ligresti;
quali misure urgenti si intendano adottare per ripristinare l’etica nei comportamenti dei pubblici dirigenti ed impedire una dolosa commistione ed un palese conflitto di competenze tra l’economia e gli affari.