Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03473

Atto n. 4-03473

Pubblicato il 26 febbraio 2008
Seduta n. 281

PALERMO , NARDINI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

i piccoli agricoltori lucani vivono da anni una situazione di enorme difficoltà: delle 1.100 piccole aziende agricole della Riforma Agraria, a Scanzano Jonico (Matera) ne sono rimaste poco più di metà e molte altre sono in procinto di chiudere. La situazione è aggravata dalle speculazioni che avvengono nei vari passaggi della filiera che porta i prodotti agricoli dal produttore al consumatore;

un caso del genere ha indotto il produttore agricolo Giuseppe Stigliani, di Scanzano Jonico, dopo eclatanti proteste, a denunciare, l'8 ottobre 2001, la società cooperativa Luce Lucana, per truffa ai danni della Comunità europea e dei produttori agricoli;

per competenza, la Procura di Roma ha affidato le indagini al Nucleo Carabinieri repressioni e frodi di Salerno, con procedimento 56515/01BPM, trasmesso il 1° marzo 2004. Le indagini sono state condotte dal pubblico ministero, dott.ssa Marinella Guglielmotti, del Tribunale di Salerno, che inoltrava richiesta di rinvio a giudizio per dieci indagati;

il giudice per le indagini preliminari dott. Vincenzo Di Florio, il 19 maggio 2007, emanava il decreto che dispone il giudizio, in assenza dell’Avvocatura dello Stato, che avrebbe dovuto rappresentare la parte offesa, cioè il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nel decreto si afferma: “Il GUP considerato che, all’esito dell’udienza preliminare, in ordine alla posizione processuale degli imputati non si appalesa alcun elemento da cui dedurre la loro estraneità ai fatti contestati, né la sussistenza di presupposti idonei ad un eventuale proscioglimento ex art. 129 codice di procedura penale; rilevato che dal complesso delle investigazioni documentate in atti ed, in particolare, dall’informativa di P.G. e da tutti gli atti di P.G. contenuti nel fascicolo procedimentale, emergono sufficienti elementi per il rinvio a giudizio dei pervenuti in ordine ai reati summenzionati; (…) P.Q.M. dispone il rinvio a giudizio di (…) per i reati sopra indicati, indicando, per la comparizione dei predetti, il giudice monocratico della sezione distaccata di Tribunale di Eboli – dr. Roberto D’Auria – e l’udienza del giorno 18 gennaio 2008, alle ore 9.00 in Eboli – Palazzo di Giustizia – aula udienze penali, con avvertenza agli imputati che, non comparendo, saranno giudicati in contumacia.”;

anche all’udienza del 18 gennaio 2008, l’Avvocatura dello Stato era assente e pertanto l’udienza è stata rinviata a maggio,

si chiede di sapere quale sia il motivo per il quale il Ministro in indirizzo abbia ritenuto di non far rappresentare il suo dicastero in un processo per una truffa che avrebbe sottratto denaro pubblico per una cifra di circa 11 miliardi e 700 milioni di vecchie lire.