Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03225

Atto n. 4-03225

Pubblicato il 19 dicembre 2007
Seduta n. 269

SODANO - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

in Calabria, il 50 per cento dei rifiuti vanno in discarica tal quali, soltanto il 12 per cento deriva dalla raccolta differenziata, mentre il 38 per cento viene trattato dalle stazioni di trattamento e segue la filiera delle stazioni di valorizzazione;

il progetto originario del piano rifiuti, preparato nel 1997 e varato definitivamente nel 2002, prevedeva due nuclei, quello della Calabria Nord e quello della Calabria Sud, ma ad oggi il progetto previsto per la Calabria Nord relativamente agli impianti di trattamento a Bisignano, a Castrovillari, a Rende, ad Acquappesa nonché la stazione di trasferimento di San Marco Argentano non è mai stato realizzato;

nonostante fosse stata già bandita una gara per dotare l’area della Caloria settentrionale di impianti propri, con ordinanza del commissario delegato n. 2633 del 9 luglio 2003 si è preso atto della non attuabilità del sistema integrato Calabria Nord come originariamente previsto e contestualmente è stato approvato il potenziamento della linea dell’inceneritore di Gioia Tauro (sistema Calabria Sud);

per i sopra menzionati motivi, è stato deciso di raddoppiare la linea dell’inceneritore di Gioia Tauro, inizialmente progettato per lavorare circa 150.000 tonnellate di CDR all’anno, che mediante il raddoppio arriverà a trattate termicamente 250.000 tonnellate di rifiuti, a fronte delle circa 950.000 tonnellate annue prodotte in Calabria;

malgrado i 33 Sindaci del territorio ed il Consiglio provinciale di Reggio Calabria, si fossero espressi contro il progetto di raddoppio della linea dell’inceneritore di Gioia Tauro, nel luglio 2006 la Corte costituzionale, in accoglimento del ricorso della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha annullato la sospensione della realizzazione del raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro, deliberata dalla Regione Calabria;

l’ultimazione dei lavori per il raddoppio della linea dell’inceneritore dovrebbe avvenire a inizio 2009, comportando così l’arrivo nella Piana di Gioia Tauro di oltre 250.000 tonnellate di CDR e 30.000 tonnellate di rifiuti speciali all’anno, pari a circa il 30% del totale dei rifiuti prodotti nella Regione;

vale la pena ricordare che il Piano provinciale per la gestione dei rifiuti approvato dal Consiglio provinciale con delibera n. 47 del 2003, limitava a 100.000 tonnellate annue i rifiuti da smaltire a Gioia Tauro;

l’aumento dei quantitativi di rifiuti necessari ad alimentare la nuova linea dell’inceneritore, comporterà un innalzamento del traffico su gomma necessario a trasportare i rifiuti da altre aree della Calabria alla piana di Gioia Tauro, con evidenti conseguenze negative sul traffico locale e sull’inquinamento atmosferico;

oltre al raddoppio della linea dell’inceneritore, sono previsti diversi progetti che avrebbero serie ripercussioni sullo stato delle risorse naturali dell’area, come le tre centrali a metano in località Rizziconi, Melicucco e San Ferdinando, l’impianto di rigassificazione da 12 miliardi di mc nei pressi dell’area portuale, nonché una base militare NATO;

nella piana di Gioia Tauro vi è già un'insostenibile concentrazione di impianti altamente inquinanti che vanno dall’inceneritore, alla centrale turbogas di Rizziconi, all’elettrodotto, al maxidepuratore, alle tre discariche, impropriamente definite “isole ecologiche”;

allo stato attuale non esiste, seppure più volte sollecitato e promesso, uno studio serio, comparativo dei rischi derivanti dalle emissioni in atmosfera di agenti inquinanti prodotte dagli impianti già operativi e da quelli eventualmente presenti in futuro;

il raddoppio dell’inceneritore di Gioia Tauro costituirebbe quindi un insostenibile aggravio su di un’area già pesantemente toccata da numerose altre fonti di inquinamento e sottoposta ad una forte pressione antropica;

la Calabria non uscirà dall’emergenza rifiuti se non affronta il problema della destinazione finale dei rifiuti della Calabria Nord e della raccolta differenziata che continua ad essere una delle più basse delle regioni italiane,

si chiede di sapere:

se non si intenda ripensare la situazione calabrese in un’ottica di sostenibilità e rispetto dell’ambiente e in modo da predisporre un sistema integrato di smaltimento dei rifiuti suddiviso per aree e incardinato su modelli di raccolta e riciclo avanzati, in cui l’incenerimento rappresenta solo la fase finale e residuale del ciclo dei rifiuti;

se non si ritenga opportuno avviare un’indagine epidemiologica e costituire una banca-dati dell’inquinamento dell’area prima di andare avanti con progetti altamente impattanti;

quale sia lo stato delle gare indette fin’ora per l’area della Calabria Nord, quale lo stato della vertenza in corso tra il gestore dell’inceneritore di Gioia Tauro, la società T.E.C. e la Regione Calabria e quale sia lo stadio di sviluppo dei progetti relativi al rigassificatore, alle previste centrali a metano e alla base NATO.