Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00082

Atto n. 3-00082

Pubblicato il 27 luglio 2001
Seduta n. 24

GENTILE, TOMASSINI, NOCCO, DEGENNARO, D'AMBROSIO, BONATESTA, BATTAGLIA ANTONIO, TOFANI, RAGNO, PELLICINI, KAPPLER, PALOMBO, CALLEGARO, CARUSO ANTONINO, BUCCIERO, DEMASI, CONTESTABILE, NOVI, FERRARA, CICOLANI, SAMBIN, NESSA, ALBERTI CASELLATI, MANUNZA, COMINCIOLI, GIRFATTI, BASILE, MARANO, RIZZI, BARELLI, MANFREDI, PIANETTA, PICCIONI, MINARDO, BOSCETTO, FASOLINO, D'IPPOLITO VITALE, TRAVAGLIA, CENTARO, TIRELLI, MORO, GIULIANO, CIRAMI, CHIRILLI, LAURO, TREMATERRA, BETTAMIO, PASTORE, MEDURI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per i beni e le attività culturali. -

Premesso:

            che l’assemblea per l’elezione del presidente della FIGC, fissata una prima volta per il 20 e poi rinviata al 26 luglio 2001, è stata cancellata senza alcuna motivata ragione:

            che tale assemblea tempo addietro è stata sollecitata dal presidente della FIFA, il quale attraverso la stampa ha stigmatizzato la gravità della situazione del nostro calcio, «cattivo esempio per le altre federazioni sportive nel mondo»;

            che la fine della gestione commissariale era attesa da tutti i tesserati e delegati del settore, pronti al voto, oltre che per approvare il bilancio, soprattutto per ridare credibilità al calcio italiano con una tempestiva normalizzazione della dirigenza della Federazione, da tempo nelle mani del commissario dottor Gianni Petrucci, che fra l’altro è anche presidente del CONI e come tale tenuto a garantire, nel rispetto del libero voto, l’auspicata normalizzazione;

            che l’imprevisto ed imprevedibile annullamento dell’assemblea ha sollevato nei più diversi ambienti malumori, doglianze, fondati sospetti;

            che la stampa di ieri, 26 luglio 2001, ha dato notizia che lo stesso Dicastero per i beni e le attività culturali a mezzo del sottosegretario onorevole Nicola Bono avrebbe espresso una vibrata protesta per un rinvio non giustificato da alcun obiettivo elemento, rinvio che ha fatto insorgere il dubbio che esso celi la volontà di impedire la democratica espressione del consenso della base, «dubbio che diverrebbe certezza di surrettizia elusione della volontà democratica ove nei prossimi giorni si dovesse ricorrere, come pare sia nelle intenzioni, alla nomina di un commissario» (ADN 051 SPONAZ del 26 luglio 2001, ore 16.14);

            che l’intenzione di ricorrere ad un ulteriore commissariamento, da affidare sempre al presidente del CONI, è stata sfacciatamente manifestata dall’onnipotente presidente della Lega Calcio, Franco Carraro, il quale alla vigilia della indetta e non più svolta assemblea, come riferito dalla stampa, si sarebbe spinto ad affermare che non si sarebbe proceduto alla normalizzazione della dirigenza se non dopo la riforma dello statuto, approvato con il consenso della stessa Lega di A e B, al fine di evitare – avrebbe fatto chiaramente intendere Carraro – che l’organismo da lui presieduto venga a trovarsi sempre in minoranza nel consiglio federale;

            che il motivo dichiarato dal presidente Carraro appare palesemente pretestuoso e in ogni caso chiaramente antidemocratico, tanto più se si considera che l’annullamento della deliberata assemblea è avvenuto con la finalità di cambiare «le regole del gioco a partita già avviata»,

        si chiede di sapere quali iniziative si intenda avviare per accertare le reali ragioni dell’annullamento dell’assemblea della FIGC, per impedire una ulteriore gestione commissariale nelle mani del presidente del CONI e perchè sia immediatamente riconvocato l’organismo deputato alla elezione del presidente della federazione calcistica.