Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00079
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Atto n. 3-00079
Pubblicato il 26 aprile 2001
Seduta n. 23
TOIA, BOCO, MANZELLA, MARINI. - Al Ministro degli affari esteri. -
Premesso che:
la recente notizia della tragedia che ha colpito le donne appartenenti alla setta Falun gonc impone una pronta reazione da parte della Comunità Internazionale e del nostro Paese;
secondo il «Centro informazioni sui diritti umani», che ha sede ad Hong Cong, il 20 giugno 2001 sedici seguaci della setta Falun gonc – illegale in Cina dal 1999 – rinchiusi nel campo di lavori forzati «Wanjia», vicino Harbin, capoluogo della Heilongjiang, si sono impiccati e dieci sono riusciti nell’intento. La voce più diffusa è quella che gli adepti della setta siano rinchiusi in questi campi e soggetti a pesanti torture e maltrattamenti nel campo di lavori forzati;
secondo l’Organizzazione del Falun gonc, in realtà, i morti nel campo di lavori forzati «Wanjia», sarebbero quindici e non suicidatisi bensì deceduti in seguito ad atroci maltrattamenti e pesanti torture;
il governo cinese ha, invece, ufficialmente dichiarato che undici donne appartenenti alla setta hanno tentato il suicidio e tre sono morte, il mese scorso, in un campo di lavori forzati di «Wanjia». Le donne avrebbero tentato di impiccarsi con strisce di lenzuola all’alba del 21 giugno. Secondo il governo questa «tragedia» è una riconferma del controllo delle menti che il guru Li Hongzhi riesce ad avere sui seguaci e della natura «malefica» della setta;
al di là della veridicità dell’una o dell’altra versione, è comunque fonte di forte preoccupazione il fatto che il governo cinese eserciti una pesante repressione nei confronti dei membri del Falun gonc e di altre religioni, anche solo con la stessa disumana esistenza dei campi di rieducazione attraverso il lavoro forzato. La Cina, paese che anela ad entrare nel WTO, deve accettare il principio del rispetto della libertà di pensiero, di coscienza e di religione, e permettere alle persone la libera pratica del proprio culto,
si chiede di sapere quali iniziative bilaterali e nel quadro internazionale il Ministro in indirizzo intenda adottare in merito alla tragica vicenda.