Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01009
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Atto n. 3-01009
Pubblicato il 17 ottobre 2007
Seduta n. 231
GIANNINI , GAGGIO GIULIANI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
in data 1° aprile 2004, sono stati tratti in arresto a Perugia due cittadini turchi e tre cittadini italiani accusati di aver costituito una cellula terroristica, quale articolazione in Europa dell’organizzazione turca DHKP-C;
tale operazione di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia, ha assunto una dimensione transnazionale coinvolgendo, con rogatoria internazionale, l’Autorità giudiziaria olandese, belga e tedesca e greca nonché la stessa magistratura turca la quale, autonomamente, disponeva l’arresto di oltre ottanta attivisti impegnati nel campo dei diritti umani e dell'informazione;
il 20 dicembre 2006, la Corte di assise di Perugia ha ritenuto responsabili di partecipazione all’organizzazione DHKP-C i due cittadini turchi Er Avni e Kilic Zeynep, condannandoli rispettivamente alla pena di 7 e 5 anni di reclusione;
la medesima operazione giudiziaria compiuta in Turchia, la quale vedeva imputati i soggetti che in quel Paese avrebbero mantenuto contatti telefonici proprio con Er Avni, si concludeva con il proscioglimento di tutti gli imputati;
è necessario evidenziare che tutte le persone fermate in Turchia, appena sono comparse innanzi alla Corte di quel Paese, hanno dichiarato di aver subito maltrattamenti e torture da parte dell’antiterrorismo e che in tal modo erano state estorte dichiarazioni ad alcuni degli arrestati;
nonostante la richiesta di rogatoria e l’esecuzione di perquisizioni e sequestri all’estero, nessun provvedimento veniva assunto dalle autorità giudiziarie del Belgio, dell’Olanda e della Germania anche se, secondo l’ipotesi degli inquirenti italiani, in tali Paesi avrebbe soggiornato l’intero gruppo dirigente del DHKP-C;
neppure le autorità olandesi assumevano alcun provvedimento nei confronti dei soggetti rinvenuti nelle sedi perquisite nonostante, secondo gli inquirenti italiani, fossero gli autori delle comunicazioni ricevute da Er Avni a Perugia e pertanto da identificarsi come il vertice dell’organizzazione;
considerato che:
la Turchia è il paese che negli ultimi quarant’anni ha conosciuto il dramma e la violenza causata da ben tre colpi di stato perpetrati dall’esercito;
l’ultimo golpe è avvenuto nel 1980 e la legislazione e la costituzione di quel Paese sono ancora il frutto di quanto legiferato e stabilito dai militari al potere;
nonostante i progressi formalmente compiuti dalla Turchia, come riconosciuto anche in sede di UE, in realtà sono moltissimi i lati oscuri che ancora caratterizzano e tipizzano il Paese Turchia;
il Comitato europeo contro la tortura ha infatti evidenziato la permanenza di trattamenti inumani e degradanti cui sono sottoposti gli arrestati ed i fermati soprattutto se accusati di terrorismo;
la Corte europea per i diritti dell’uomo ha condannato la Turchia per la pratica della falaka ovvero per quella forma subdola di tortura consistente nel percuotere il prigioniero sulla pianta dei piedi;
la prestigiosa organizzazione Amnesty International ha diffuso un rapporto (il 5 luglio 2007) con cui dichiara che lo Stato turco mantiene l’impunità per i funzionari pubblici responsabili di torture ed uccisioni extra-giudiziali;
il 7 maggio 2007, il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, su domanda dell’omologo turco, ha richiesto alla Corte di appello di Sassari, competente per territorio, la custodia cautelare in carcere di Er Avni, nonostante lo stesso fosse già detenuto in forza del titolo privativo della libertà emesso dalla Corte di Assise di Perugia;
la scelta del Ministro della giustizia è stata motivata dal pericolo di fuga e pertanto dal timore che Er Avni, detenuto presso la casa circondariale di Nuoro, potesse comunque sottrarsi all’estradizione;
le Autorità turche contestano al sig. Avni Er di essere un membro del DHKP-C in quanto avrebbe preso parte alla contestazione del Ministro degli esteri turco in visita al Parlamento europeo nel novembre 2000. Nel corso della dimostrazione vennero mostrate dai manifestanti le foto dell'assalto militare, avvenuto nel settembre del 1999 nel carcere di Ulucanlar (Ankara), nel corso del quale vennero uccisi 10 prigionieri e circa 80 furono feriti. Immagini video della manifestazione, però, dimostrano che il sig. Er Avni non era presente alla manifestazione,
si chiede di sapere:
se il Ministro della giustizia non ritenga opportuno attenersi a quanto accertato in sede di istituzioni comunitarie sulle violazioni commesse in Turchia in materia di diritti umani e conseguentemente, secondo quanto previsto dall’art. 698 del codice di procedura penale, nonché dal diritto comunitario e internazionale, non concedere l'estradizione del sig. Er Avni;
se la domanda di estradizione del sig. Er Avni non possa essere rifiutata e conseguentemente richiederne l’immediata liberazione ex art. 718, comma 2, del codice di procedura penale.