Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00978
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Atto n. 3-00978
Pubblicato il 3 ottobre 2007
Seduta n. 227
MORGANDO , NEGRI , BENVENUTO - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
il 19 luglio 2007 il giornale “La Stampa” ha pubblicato la notizia secondo la quale il debito della fondazione Ordine Mauriziano è cresciuto alla cifra record di oltre 460 milioni di euro, il che rende di fatto oltremodo complessa ogni operazione di risanamento dell’ente;
tale cifra, se confermata dai documenti contabili, dimostra come lo sbilancio dichiarato ufficialmente all’atto del commissariamento nel 2002, e confermato dalla Corte dei conti con sentenza 320/06 (la cui responsabilità è dovuta alla Regione Piemonte per i mancati pagamenti dovuti per le prestazioni sanitarie effettuate dagli Ospedali Mauriziani nell’ambito della programmazione sanitaria regionale), sia molto aumentato, quasi raddoppiato, pur in presenza di alcuni fattori: a partire dal 2003, l’organo commissariale ha progressivamente dismesso alcune funzioni, in violazione del dettato costituzionale, cedendo gli ospedali di Lanzo e Valenza e le attività di istruzione e culto; a partire dal 2005, la gestione sanitaria dell’Ospedale Umberto I è stata assunta direttamente dalla Regione Piemonte; la Regione ha liquidato nel 2006, sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto dall’allora presidente Ghigo e la commissaria D’Ascenzo, la somma di 50 milioni di euro, somma liquidata dall’Assessorato alla sanità ed impropriamente incamerata dalla fondazione, ancora retta dalla dott.ssa D’Ascenzo, che non svolgeva più attività sanitaria; non sono stati ad oggi, a distanza di cinque anni, liquidati i numerosi creditori (quasi 2.000) dell’ente ai quali era stato garantito, dalla stessa commissaria, un rapido rimborso;
rilevato che:
il Presidente della fondazione Ordine Mauriziano, prof. Giovanni Zanetti, in un articolo-intervista apparso su “Il Sole-24 ore”, supplemento del Nord Ovest, del 5 settembre 2007, ha denunciato una serie di difficoltà derivanti dal passato e, tra queste, risulterebbe che: a) non ci sarebbe un bilancio della fondazione a partire dal 2003; b) l’ultima stima del debito è di circa 450 milioni di euro; c) non si potrà rispettare il termine del novembre 2007 per pagare i creditori;
nel corso degli anni sono state presentate numerose interrogazioni alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministro dell’interno per evidenziare sia le responsabilità regionali nell’aver causato lo sbilancio dell’Ordine, sia le responsabilità dell’organo commissariale nella gestione dell’ente, sottolineandone le palesi violazioni di legge e le azioni non coerenti con un’effettiva volontà di mantenimento dell’Ordine;
le sentenze nn. 223/05 e 320/06 della Corte dei conti hanno definitivamente riconosciuto le responsabilità della Regione Piemonte, restituendo onorabilità ai precedenti amministratori, e lo stesso Governo per bocca del Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D’Andrea, nell’ambito della risposta ad una precedente interrogazione, ha preso atto di tali sentenze;
l’ingiustificato aumento del debito deve trovare ora un immediato chiarimento di natura sia politica che contabile, con individuazione delle precise responsabilità, tanto più che le reiterate proroghe, decretate dal Ministro dell’interno, della dott.ssa D’Ascenzo nella carica di Commissaria dell’Ordine, trovavano come motivazione la necessità di “proseguire nel risanamento dell’Ente”,
si chiede di conoscere dal Ministro in indirizzo, cui compete la vigilanza sull’Ordine Mauriziano:
quale sia, ad oggi, l’esatta situazione contabile della fondazione Ordine Mauriziano, evidenziando la reale consistenza del deficit procurato dalla gestione commissariale;
se corrisponda al vero che non sono stati approvati o comunque risultino incompleti i bilanci relativi agli anni di gestione commissariale dell’ente;
quali provvedimenti siano stati ad oggi assunti dagli organi preposti (Ministero e Regione Piemonte) per dar seguito a quanto sancito dalla Corte dei conti che riconosce senza dubbio nella Regione Piemonte e negli atti da questa assunti, negli anni 1999-2002, la responsabilità per la situazione di dissesto dell’Ordine;
se non si ritenga indispensabile, ove trovino conferma lo stato di aumentato dissesto dell’ente e la carenza ed insufficienza di strumenti contabili, l’avvio immediato di un’azione di responsabilità nei confronti di coloro che hanno determinato tale stato di cattiva gestione di risorse pubbliche.