Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00223
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Atto n. 2-00223
Pubblicato il 30 luglio 2002
Seduta n. 226
BRUTTI PAOLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
il Magistrato della Corte dei conti delegato al controllo Anas, con nota n. 60 del 14 febbraio 2001, rubricata Società Autostrade S.p.A. – Richiesta informazioni ha rappresentato all’Amministratore Anas ed al Ministro dei Lavori Pubblici, quanto di seguito testualmente si riporta: «Si prega di voler cortesemente fornire dettagliati elementi in ordine al rispetto da parte del concessionario degli obblighi previsti dall’art. 3 della convenzione, datata 4 agosto 1997, approvata con Decreto Interministeriale, in pari data, nella versione modificata dal II atto aggiuntivo del 29 marzo 1999, avendo cura di precisare: il rispetto delle condizioni di equilibrio economico-finanziario, precisando l’entità dei ricavi e dei costi, nonché degli utili conseguiti; il mantenimento della funzionalità delle infrastrutture concesse attraverso la manutenzione e la riparazione tempestiva delle stesse»; «Si vorranno, altresì, cortesemente comunicare gli interventi di adeguamento e la realizzazione di corsie aggiuntive di connessione viaria e di raccordi richiesti dalla sicurezza del traffico, nonché l’adeguamento della viabilità al servizio delle grandi vie urbane che risultano nel piano finanziario allegato alla convenzione; Sarà, pertanto, necessario acquisire i programmi dei lavori di ordinaria manutenzione, predisposti ed attuati a partire dal 1997, nonché l’indicazione di progetti di manutenzione straordinaria con gli estremi di approvazione da parte dell’ANAS»; «Nel raccomandare l’urgenza, si precisa che le suddette richieste sono formulate ai sensi dell’art. 3 comma 8) della legge 14 gennaio 1994 n. 20 nonchè della successiva determinazione n. 62/99 adottata dalla Corte dei Conti – Sezione Controllo Enti – nell’adunanza del 29 ottobre 1999»; quindi, con lettera n. 1711 del 27.3.2001, a firma dell’Amministratore dell’Anas, è stato rappresentato a tutte le Società concessionarie di autostrade ed all’Aiscat, la associazione tra le stesse Società autostradali, quanto appresso: «al fine di volgere l’attività di monitoraggio sull’attuazione dei piani finanziari, ai sensi dell’art. 22, comma 4) delle convenzioni vigenti, si richiama l’attenzione delle società concessionarie sul rispetto dei termini previsti per la progettazione ed esecuzione degli interventi assentiti in concessione, secondo l’ordine stabilito nel piano finanziario; tale attività di monitoraggio deriva dall’esigenza di verificare sia la sussistenza delle condizioni atte ad esercitare la facoltà riservata dalla convenzione a questo Ente di richiedere la presentazione di un nuovo piano finanziario ed una revisione delle condizioni poste a base della convenzione vigente, che dalle inevitabili ripercussioni sui livelli tariffari che sono stati fissati, per il primo quinquennio di attuazione del piano stesso, per l’attuazione del programma di investimenti previsti; la stessa Delibera Cipe del 24 aprile 1996, punto 17), com’è noto, richiamata nell’art. 7 della convenzione vigente, richiede, in presenza di una evoluzione dello scenario di riferimento che comporti scostamenti rispetto a quello fissato nella convenzione, di procedere agli aggiornamenti ed alle revisioni necessarie;
pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, in attesa delle verifiche intraprese da questo Ente sull’attuazione dei piani finanziari, si invitano le società concessionarie che dovessero trovarsi, con l’approvazione dei bilanci di esercizio all’anno 2000, con eccessi di liquidità, derivanti dagli incrementi tariffari riconosciuti in convenzione per la realizzazione di interventi che allo stato sono in ritardo rispetto alle previsioni di piano finanziario, a tenerne conto in sede di distribuzione di dividendi; resta inteso, comunque, che questo Ente, ferma restando l’attuale normativa in materia tariffaria, in sede di revisione del piano finanziario terrà conto dei maggiori flussi di cassa comunque generati dalla gestione operativa a prescindere dal loro utilizzo (distribuzione di dividendi o acquisizioni di partecipazioni)»; ancora, con lettera n. 11073 del 29.3.2001, a firma dell’Amministratore Anas, è stato rappresentato al Direttore centrale Anas per le Autostrade e i Trafori dell’epoca – attualmente promosso direttore generale dal nuovo Amministratore Anas – ed al sindaco Anas presso Autostrade s.p.a. quanto appresso: «La stampa ha dato risalto all’acquisizione di partecipazioni che sarebbero state deliberate ed effettuate dalla Soc. Autostrade; non mi risulta alcuna valutazione della questione e quale linea sia stata tenuta sull’argomento dal rappresentante ANAS nel collegio sindacale e dalla Direzione competente; prego la Direzione in indirizzo di voler predisporre idoneo appunto per il Sig. Ministro precisando quali fondi sono stati impiegati e che non trattasi (come verificatosi in passato per altre concessionarie) di importi che nel piano finanziario fossero destinati a lavori o manutenzioni»; ed a seguire, con lettera n. 3036 dell’11 luglio 2001 a firma dell’Amministratore Anas, non ritenuta esaustiva, sotto alcun profilo, la risposta della concessionaria, è stato rappresentato alla stessa Autostrade s.p.a. ed al Ministero dei Lavori Pubblici Direzione Generale del Coordinamento Territoriale, Div. IV, quanto appresso: «In relazione al contenuto delle note n. RIS 1878/P del 18/5/2001 e della successiva n. RIS 1962/P del 25/5/2001 questo Ente fa rilevare, come concedente, che codesta Società ha l’obbligo di porre in atto ogni attività finalizzata al conseguimento della realizzazione delle opere previste dalla convenzione vigente; ciò in quanto sia la modulazione del piano finanziario che la durata della concessione sono state determinate tenendo conto della realizzazione delle opere suddette; premesso quanto sopra, nel far presente che da più di un anno codesta Società non porta all’esame di questo Ente progetti di nuove opere da realizzare, si contesta, nella maniera più ferma, l’affermazione contenuta nella prima delle due note sopra indicate «di voler sospendere le gare dei lotti 3 e 4 della tratta Sasso Marconi – La Quercia»; per questi lotti è appena il caso di ricordare che ricadono in una tratta di adeguamento che non è oggetto di alcun adeguamento di tracciato così come richiesto dal Decreto del Ministero dell’Ambiente n. DEC/VIA/6068 del 4/5/2001. Si resta in attesa di adempimento»; infine, con lettera n. 4233 del 7.8.2001 a firma dell’Amministratore Anas è stato rappresentato alla Autostrade s.p.a. quanto appresso: «Questo Ente, come peraltro comunicato con la nota n. 1711 del 27 marzo 2001 inviata a tutte le società concessionarie, in attuazione dei compiti da esso riservati dalle convenzioni revisionate ai sensi dell’articolo 11 della Legge 23 dicembre 1992 n. 498, ha proceduto alla verifica dell’attuazione dei piani finanziari da parte delle società concessionarie. Tale verifica è finalizzata sia al monitoraggio ed all’attuazione dei programmi di investimenti assentiti in concessione che al rispetto delle previsioni economico-finanziarie previste nei piani finanziari allegati alle convenzioni vigenti attraverso il confronto con i dati consuntivati indicati nei rispettivi bilanci di esercizio. Quanto sopra deriva dall’esigenza di verificare sia la sussistenza delle condizioni atte ad esercitare la facoltà riservata dalla convenzione a questo Ente di richiedere la presentazione di un nuovo piano finanziario ed una revisione delle condizioni poste a base della convenzione vigente, che dalle inevitabili ripercussioni sui livelli tariffari che sono stati fissati, per il primo quinquennio di attuazione del piano stesso, per l’attuazione del programma di investimenti previsti. Dalle verifiche effettuate da questo Ente in merito allo stato di attuazione del piano finanzario allegato alla convenzione del 4 agosto 1997, in base ai contenuti nei bilanci di esercizio degli anni 1998-1999-2000 è emerso quanto segue: scostamento nell’attuazione del programma di investimenti autostradali assentiti in concessione rispetto alle previsioni di piano finanziario; nel periodo 1998-2000 il valore globale delle opere eseguito è pari a circa il 30% di quanto previsto nel piano finanziario per il medesimo periodo, essendo la restante parte degli investimenti legati al tratto Bologna-Firenze (al cui interno è prevista la «Variante di Valico»); effettuazione di investimenti in immobilizzazioni finanziarie non previsti nel piano finanziario; distribuzione di dividendi in misura superiore alle previsioni di piano finanziario. Tali circostanze, nel comportare, di fatto, una significativa evoluzione dello scenario di riferimento rispetto a quello fissato nella convenzione, richiedono, ai sensi della Delibera Cipe del 24 aprile 1996, punto 17), una revisione ed un aggiornamento della convenzione vigente. Pertanto alla luce di quanto sopra esposto, ed in considerazione dello stato di attuazione del piano degli investimenti discusso nel corso di periodiche riunioni, questo Ente, in attuazione dell’art. 12 comma 3) della convenzione vigente, richiede a codesta Società la presentazione di un nuovo piano finanziario riservandosi di procedere ad una revisione delle condizioni poste a base della medesima convenzione». In sintesi, alla luce della corrispondenza riportata, l’Anas nella propria veste pubblicistica di amministrazione concedente deputata al controllo delle gestioni e delle costruzioni autostradali, ha invitato le Società concessionarie del settore, laddove dovessero trovarsi, con l’approvazione dei bilanci di esercizio all’anno 2000, con eccessi di liquidità, derivanti dagli incrementi tariffari riconosciuti in convenzione per la realizzazione di interventi che allo stato sono in ritardo rispetto alle previsioni di piano finanziario, a tenerne conto in sede di distribuzione di dividendi (lettera Anas n. 1711 del 27 marzo 2002); quindi, con specifico riguardo alla Autostrade s.p.a., l’Anas ha chiesto a questa Società approfondimenti per chiarire quali fondi sono stati impiegati e che non trattasi (come verificatosi in passato per altre concessionarie) di importi che nel piano finanziario fossero destinati a lavori o manutenzioni (nota interna Anas n. 11073 del 29 marzo 2001) e l’Anas ha poi contestato alla stessa Autostrade s.p.a. come avesse l’obbligo di porre in atto ogni attività finalizzata al conseguimento della realizzazione delle opere previste dalla convenzione vigente .... e come da più di un anno non portasse all’esame di questo Ente progetti di nuove opere da realizzare (lettera Anas n. 3036 dell’11 luglio 2001); infine, l’Anas ha contestato alla Autostrade s.p.a.: di aver eseguito solo il 30 per cento delle opere previste nel piano finanziario sottoscritto; di aver effettuato investimenti in immobilizzazioni finanziarie non previste nello stesso piano; di aver distribuito dividendi in misura superiore alle previsioni di piano finanziario (lettera Anas 4233 del 7 agosto 2001); cambiato l’Amministratore Anas, con la nomina, a novembre 2001, dell’ing. Vincenzo Pozzi – proveniente dalla Società RAV – Raccordo Autostradale della Valle D’Aosta, Società controllata dalla Autostrade s.p.a. – (amico e uomo di fiducia del Ministro Lunardi, a sua volta progettista del settore autostradale) nulla risulta essere stato più verificato in ordine ai gravi rilievi già formulati dall’Anas e di cui sopra; anzi la stessa Autostrade s.p.a., con nota 28 dicembre 2001, n. 4735, a firma Amm.re Anas ing. Pozzi, è stata autorizzata ad applicare all’utenza, a partire dal 1º gennaio 2002, un incremento tariffario del 2,21 per cento; e ciò, nonostante la stessa Società Autostrade, si ripete, risultasse, per tabulas, non aver effettuato gli investimenti infrastrutturali a favore dell’utenza stessa, aver distribuito maggiori dividendi indebitamente agli azionisti, aver distolto altresì i proventi dei pedaggi, investendoli finanziariamente nell’azionariato di altre Società senza che fosse consentito; in particolare si rileva che la Società Autostrade ha registrato nel primo quinquennio 1997-2001 di vita della propria convenzione rinnovata il 4 agosto 1997, un forte ritardo nella esecuzione degli investimenti di ammodernamento della propria rete che certamente non solo non ha prodotto alcun miglioramento del servizio, ma ha consentito alla stessa di riscuotere pedaggi calcolati, peraltro come necessari per ristorare gli esborsi mai effettuati per realizzare gli investimenti (opere ancora da realizzare) di ammodernamento; infatti, dai corrispondenti documenti contabili di esercizio, risulta che la Società Autostrade ha effettuato nel 1997 lavori per circa 140 miliardi contro 305 previsti nel Piano Finanziario; nel 1998 lavori 165 miliardi contro i 560 previsti; nel 1999 lavori per circa 330 miliardi contro i 915 previsti; nel 2000 lavori per circa 330 miliardi contro i 1128 previsti e nel 2001 lavori per circa 230 miliardi contro i 1899 previsti nel Piano Finanziario; complessivamente pertanto la Società Autostrade nel quinquennio 1997-2001 ha effettuato lavori per circa 3600 miliardi in meno di quanto previsto nel Piano Finanziario e, nel contempo, non solo ha riscosso le tariffe concesse per eseguire detti investimenti, ma ha anche ottenuto aumenti delle medesime tariffe, come anche evidenziato ed appresso, ancora specificato; sotto gli occhi di tutti sono le condizioni pietose di transitabilità della rete di autostrade in concessione alla Soc. Autostrade: basti pensare al tratto dell’A1 tra Roma ed Orte quello da Firenze a Bologna, quello tra Bologna e Modena, quello della Bologna-Padova, della Roma-Napoli, al tratto di A4 tra Milano Brescia all’intero tratto dell’A14 tra Bologna e Taranto, all’intera tangenziale di Bologna, eccetera, all’A26 Voltri-Rivaldo lungo tutta la sua estensione; anche il Magistrato delegato al controllo dell’ANAS, nella propria relazione n. 42 del 25 luglio 2001, riferendo al Parlamento ai sensi dell’articolo 7 della legge n. 259 del 1988, sulla gestione finanziaria dell’ANAS per gli esercizi 1998/2000, ha rilevato queste problematiche addebitandole alla mancanza di adeguato controllo e monitoraggio dell’attività dei concessionari; del resto risulta che gli Uffici Speciali ANAS hanno inoltrato alla propria Direzione Centrale autostrade numerose lettere che mettono in evidenza il precario stato della manutenzione autostradale, la quale peraltro viene eseguita, per quanto riguarda le pavimentazioni della rete di Autostrade s.p.a., dalla Soc. p.a. Pavimental controllata dalla stessa Società e senza alcun controllo da parte dell’Ente concedente; in tale contesto si è incredibilmente, anche consentito di ritenere giustificato un incremento di qualità del servizio dello 0,51 per cento (b~a indicatore del miglioramento del servizio offerto all’utenza) – che rapportato al valore complessivo dei pedaggi di 4.000 miliardi di vecchie lire – consentirà un introito ulteriore e non giustificato di circa 20 miliardi di vecchie lire, a danno dell’utenza, per ogni anno dal 2002 sino alla scadenza della concessione fissata al 2038, per un totale di ulteriori 740 miliardi di vecchie lire; al riguardo si fa altresì presente che il 1º gennaio 2002 sono state adeguate le tariffe dei pedaggi sulle autostrade in concessione all’ANAS alle varie Società e che detto adeguamento è consentito e regolato da una formula, denominata «price-cap», che risulta essere la seguente: ~T = ~P - X + b~a, nella quale: ~T rappresenta la percentuale di incremento tariffario, ~P rappresenta il tasso percentuale di inflazione programmata, X rappresenta l’indicatore di produttività, b~a rappresenta l’indicatore del miglioramento del servizio offerta all’utenza; il fattore ~P viene fissato dal DPEF (ultimo DPEF lo fissa nell’1,70%); quello X viene fissato nella convenzione vigente che regola i rapporti tra l’Ente concedente (ANAS) e la società concessionaria; detto fattore varia tra le diverse Società e per l’anno 2002 risulta avere i seguenti valori: Soc. Autostrade0 Soc. ATIVA0,9 Soc. SALT-2,2 Soc. SAM-10 Soc. SAT0 Soc. Serravalle Milano0,90 Soc. Tangenziale di Napoli0,33 Soc. Torino-Milano-2,00 Soc. Torino-Savona-5 Soc. Aut. Del Brennero0 Soc. Brescia/Padova0,90 Soc. Centro Pdane0,90 Soc. Aut. Dei Fiori0,90 Soc. RAV0 Soc. Autovie Venete0,90
Soc. CISA-3,00 Soc. Aut. Venezia/Padova0,90 Soc. SATAP0,90 Consorzi Siciliani0,90 detto valore, come si può notare, varia tra – 10 a 0,90 per cui, essendo inserito nella formula con il segno negativo produce forti incrementi percentuali nei casi di grande negatività (-10) e piccoli decrementi percentuali nei casi più favorevoli (0,90); il fattore b~a è un indicatore di qualità che per essere positivo, presuppone il miglioramento del servizio prestato dal concessionario alla propria utenza; detto indicatore di qualità viene determinato in base alla riduzione della incidentalità ed in base allo stato delle pavimentazioni stradali (e peraltro nessun peso viene dato alla sicurezza, segnaletica, alla informazione e alla qualità dei servizi di ristoro); ebbene risulta anche che siffatto, asserito miglioramento delle pavimentazioni avviene da un controllo eseguito autonomamente dalla Soc. Autostrade, senza l’intervento dell’ANAS; nel giugno del 2001: in un momento in cui le manutenzioni eseguite della sopraddetta Pavimental erano circa al 50% della loro previsione, in base agli atti contabili, contrattuali e finanziari della stessa concessionaria; interventi di manutenzione che risultano realizzati per circa 20 miliardi di vecchie lire in meno di quanto previsto e validato nel piano finanziario dell’anno 2001; per quanto riguarda Autostrade considerata la formula del «price-cap» ha conseguito la seguente variazione percentuale di adeguamento delle tariffe per l’anno 2002: ~T = 1,7 – 0 + 0,51% = 2,21%; risulta ancora da note interne alla Autostrade s.p.a. che la stessa Società concessionaria sia ben consapevole di tale stato di cose, anzi, scientemente impostato, e, invece di adeguarsi a termini di convenzione, con una revisione in diminuzione del piano finanziario, è orientata intenzionalmente a salvaguardare i propri introiti come sopra incassati e del pari per il futuro, attivandosi in operazioni oscure di copertura della effettiva realtà all’esclusivo fine di assolute locupletazioni indebite, che appare univocamente aver di mira; infatti si legge nella nota interna Autostrade s.p.a. – direz. Studi e Strategie 17 luglio 2001, rubricata, Realizzazione del Piano Finanziario e adeguamento delle tariffe: realizzazione dei programmi di investimento previsti in convenzione (circa 9.500 miliardi di lire) e tariffe sono strettamente connesse. Se nel 2002 si andasse al confronto con l’ANAS con una situazione di inadempienza sul piano dei lavori, la Società potrebbe risultare penalizzata per il quinquennio successivo, rischiando al limite una riduzione di tariffa. Entro il mese di settembre del 2002, anche se il piano di investimenti è previsto che venga ultimato entro il 2003, dovranno essere ricontrattati con l’ANAS i contenuti della formula di adeguamento delle tariffe di pedaggio con il periodo 2003-2007: ~T = ~P – X + b~Q, con particolare riferimento al valore della X (indicatore di produttività) ed al fattore di qualità (b~Q). (omissis). Parallelamente, per andare al confronto in posizione non critica o addirittura di debolezza, con i rischi sopra indicati, è indispensabile creare le condizioni affinchè entro la prima metà del 2002 tutti i cantieri delle opere programmate siano in piena operatività. Mentre, del pari, si legge nel verbale di Autostrade s.p.a. – Team di implementazione degli indirizzi strategici, riunione del 5.10.2001: La strategia di rinegoziazione è articolata in due fasi: I fase: negoziare il passato cercando di dimostrare che la Società non ha avuto vantaggi malgrado i dati positivi di bilancio nell’arco del quinquennio di attuazione del Piano Finanziario. Gli elementi che concorrono a condizionare la fase negoziale e per i quali occorre impostare un argomentata linea di difesa sono: ritardo lavori: scarsi investimenti. Questo punto è strettamente correlato alla dinamica di adeguamento dei livelli tariffari. (omissis) Andamento del traffico: il valore di riferimento del piano è stato abbondantemente superato dai livelli di traffico raggiunti. (omissis). tra l’altro, in aggiunta a quanto già contenuto in convenzione (come menzionato nelle riportate lettere Anas) e, nel caso contravvenuto, si evidenzia che l’art. 9.1, lett. A), del disciplinare di vendita, Ministero del Tesoro/I.R.I., in sede di privatizzazione della Autostrade s.p.a., ha previsto, nel ribadito rispetto dei patti convenzionali, la valorizzazione della società, del tutto evidentemente al di fuori di logiche speculative non consentite, come di seguito si riporta:
Impegni di Parte Acquirente in ordine alla gestione di Autostrade
9.1 Parte Acquirente si obbliga a contribuire allo sviluppo del Gruppo Autostrade ed, in particolare, per un periodo di 36 mesi dalla data del Trasferimento, si impegna: a perseguire, nel rispetto delle convenzioni stipulate tra le società del Gruppo Autostrade ed ANAS, la continuità produttiva e la valorizzazione industriale e finanziaria del Gruppo Autostrade come illustrato nel Piano Industriale. In relazione a quanto precede, Parte Acquirente dichiara di essere a conoscenza del fatto che i principali contenuti del Piano Industriale saranno comunicati da IRI al mercato nell’ambito dell’informativa relativa all’Offerta Globale. Ancora, con riguardo alla medesima privatizzazione, nell’esaminare lo schema di deliberazione, relativo all’alienazione della partecipazione indirettamente detenuta dal Tesoro nella società Autostrade s.p.a., la VIII Commissione della Camera dei Deputati, nella seduta del 19.3.1997 ha tra l’altro affermato: ... ritenendo necessario che il processo di dismissione sia preceduto dal perfezionamento di tutta una serie di adempimenti già previsti dalla attuale normativa (adozione del piano finanziario-tipo e della convenzione-tipo, piano finanziario della Società, definizione del metodo di adeguamento automatico delle tariffe) al fine di definire tutte le condizioni entro le quali dovrà svolgersi l’attività della Società all’indomani della privatizzazione; esprime parere favorevole con le seguenti condizioni: che si prevedano criteri rigorosi come base dell’azione di individuazione dei potenziali acquirenti e di selezione delle offerte svolta dagli advisors, affinchè, in particolare, siano selezionati concorrenti che presentino requisiti di idonea capacità imprenditoriale ... sia garantita l’effettuazione da parte della Società, di una adeguata entità di investimenti per l’ammodernamento e la sicurezza del sistema autostradale e lo sviluppo di un sistema integrato dei trasporti... corrispondentemente la deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 16.5.1997, attinente le regole della stessa privatizzazione, ha fatto proprio detta indicazione espressa in sede parlamentare, si chiede di sapere: quali siano gli orientamenti che i Ministri in indirizzo intendano adottare in ordine alla decadenza dalla concessione di Autostrade s.p.a., nel perdurare della grave inadempienza, da parte della stessa concessionaria, agli obblighi di cui alle lettere a, b, e, dell’articolo 3, della convenzione Anas-Autostrade n. 54782 del 4.8.1997, a termini dell’articolo 24 della stessa convenzione; se intendano alternativamente intervenire, revocando od annullando il processo di privatizzazione intervenuto a favore di azionisti privati che, alla prova dei fatti, sono stati unicamente parte attiva per il perseguimento di illegittimi profitti, del tutto al di là delle regole di privatizzazione ed in danno della collettività utente il servizio autostradale; se comunque e nel frattempo intendano indagare in ordine all’attuale posizione dell’Anas, quale ente concedente, sulla questione presentata, nonché sulle determinazioni, anche attuali, della Corte dei Conti preposta al controllo della stessa Anas, con riguardo alla stessa vicenda; se intendano, in particolare, accertare le responsabilità dei competenti funzionari dell’ANAS, che hanno consentito con la loro azione sodale il conseguimento della situazione in atto dannosa per l’intera comunità nazionale; se intendano informare la Consob in merito all’attuale gestione finanziaria e contabile dell’Autostrade s.p.a., come sopra riepilogata, trattandosi di società quotata in borsa con una notevole quota di azionariato diffuso; se intendano accertare, a fronte di tutto quanto sopra, l’operato del Sindaco Anas presso la Autostrade s.p.a., anche in relazione ai rilievi pre-riferiti, e con formale corrispondenza, appunto, inoltrati alla Concessionaria dall’amministratore Anas, a sua volta sollecitato dal Magistrato della Corte dei Conti preposto al controllo; se ritengano opportuno altresì provvedere, a brevissima scadenza, a definire il controllo sulla Autostrade s.p.a. ed, in generale, sul settore autostradale in concessione tramite Authority di settore – anche e segnatamente composta ed integrata dai rappresentanti delle regioni interessate alle singole arterie autostradali – alla luce della immissione sul mercato del capitale azionario della stessa Società Autostrade, nonché della acquisizione, da parte di privati, di altre Società concessionarie, con il formarsi, così, di competitori che operano secondo leggi di mercato, e la cui attività deve pur verificarsi in ordine al rispetto degli obiettivi pubblicistici, posti nell’interesse della collettività, propri dei servizi autostradali, come regolati dalla legislazione speciale del comparto; e ciò, anche emendando il decreto legge attualmente in itinere in Parlamento, attinente la trasformazione dell’Anas in s.p.a. (art. 7, decreto-legge n. 138, dell’8.7.2002). se ritengano opportuno ed, anzi, doveroso, nell’immediato sollecitare, nella veste delle amministrazioni vigilanti, anche per il tramite del Collegio sindacale, l’immediata sostituzione degli amministratori di Autostrade s.p.a., tramite formale revoca, con annessa formalizzazione di azione di responsabilità, in dipendenza della loro nomina da parte del sopravvenuto azionista privato e dello svolgimento della gestione societaria nei termini sopradetti, alla quale sono anche evidentemente annessi, a favore degli stessi amministratori, laute infine, quale siano in sostanza le determinazioni che intendano nel complesso adottare per un pronto e deciso intervento atto a stroncare la situazione in essere che determina una pesante e ramificata organizzazione certo non lineare e tantomeno lecita, in modo tale da fare arricchire pochi a danno dell’intera comunità.