Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00142

Atto n. 2-00142

Pubblicato il 26 febbraio 2002
Seduta n. 130

BRUTTI MASSIMO, BATTAFARANO, DI SIENA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

            la società Atesia, azienda di servizi di telecomunicazioni del gruppo Telecom, occupa 5.300 lavoratori, i quali svolgono attività di ricezione telefonica;

            questi lavoratori sono stati considerati per anni, fino all’accordo sindacale del 29 settembre 2000, titolari di un rapporto di lavoro di tipo «libero professionale» con partita IVA;

            i loro contratti hanno avuto, in epoca anteriore all’accordo, la durata media di dieci giorni, con rinnovi ripetuti, in un quadro di assoluta precarietà;

            la loro retribuzione veniva definita sulla base dei « contatti telefonici utili», essendo il valore del contatto unilateralmente stabilito dall’impresa e potendo esso variare, in base alle insindacabili decisioni di questa;

            i lavoratori erano tenuti a pagare l’affitto della postazione;

            la formazione doveva svolgersi senza alcuna retribuzione;

            dopo l’accordo sindacale alcuni degli aspetti più odiosi di questa disciplina sono stati modificati, pur rimanendo fermo un impianto del rapporto di lavoro privo di garanzie ed in contrasto con i principi costituzionali;

            il rapporto di lavoro è stato infatti definito come «collaborazione coordinata continuativa» ed è stato eliminato l’affitto della postazione;

            è stato per la prima volta riconosciuto il diritto a tenere assemblee ed all’iscrizione al sindacato tramite delega;

            l’accordo ha previsto confronti tra le parti per verificare lo stato dei rapporti di lavoro a partire dal giugno 2001;

            si è recentemente aperta, nell’ambito di tale verifica, una vertenza sindacale, per il fatto che questi lavoratori si trovano in una oggettiva condizione di assoggettamento alla volontà dell’impresa, privi di un contratto, di un orario di lavoro certo, di retribuzioni contrattuali prefissate e non possono contare su alcuna prospettiva di consolidamento e regolarizzazione del rapporto di lavoro;

            le richieste avanzate dai lavoratori comprendono fra l’altro, oltre ad un pieno riconoscimento dei diritti sindacali, oggi in gran parte negati, una polizza assicurativa per infortuni e malattia, l’indennizzo delle sospensioni per i contratti in corso, una retribuzione nelle fasi di formazione, nonché la modifica della struttura retributiva con il superamento della retribuzione a contatto utile (si tratta di una specie di cottimo, per di più incerto, che può risolversi in una non retribuzione);

            è stata, infine, richiesta da parte dei lavoratori la previsione di un meccanismo che garantisca la certezza di una retribuzione mensile: ciò secondo quanto stabilisce l’articolo 36 della Costituzione, del tutto pertinente in questo caso, poiché si è di fronte ad una condizione lavorativa senza riconoscimenti e tutele, di assoggettamento ad una dura disciplina d’impresa;

            tutte le richieste sindacali sono state approvate con un referendum fra i lavoratori,

        si chiede di conoscere:

            quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di accertare lo stato effettivo dei rapporti di lavoro costituiti dall’azienda;

            quale tutela possa essere garantita a questi lavoratori precari, in attuazione dei principi costituzionali, che finora sono stati nei loro confronti disattesi, e come il Governo intenda concorrere alla realizzazione di questo obiettivo;

            se il Governo non ritenga che ai lavoratori dell’Atesia debba applicarsi la contrattazione collettiva.