Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00919

Atto n. 3-00919

Pubblicato il 12 settembre 2007
Seduta n. 211

GRAMAZIO - Al Ministro delle comunicazioni. -

Premesso che:

da marzo 2007 i costi di ricarica dei telefonini sono stati eliminati ma gli operatori di telefonia mobile, che pure denunciano la perdita di centinaia di milioni di euro per tale motivo, si sono affrettati a cambiare le tariffe “per risarcirsi del maltolto";

la L.A.U.T. (Libera associazione utenti telefonici) denuncia che, per le ragioni sopra esposte, la Wind avrebbe cambiato due tipi di offerte, rincarandole del 20%, mentre da agosto anche 3Italia ha aumentato il costo delle chiamate di tutte le vecchie tariffe di circa il 10-20%, dimezzando i valori dell’autoricarica;

per quanto riguarda, invece, gli altri due operatori di telefonia mobile, Tim e Vodafone, anche se non hanno cambiato le tariffe ai vecchi utenti, hanno comunque introdotto delle novità: Vodafone, dopo l’annuncio di essere stata svalutata dalla casa madre - Vodafone Group - per 5,1 miliardi di euro, ha eliminato tre vecchie tariffe, introducendone delle nuove; invece, la TIM, che prevede perdite per 350 milioni di euro, si è limitata a crearne delle nuove;

la L.A.U.T., inoltre, ha fatto presente all’interrogante che dopo il decreto Bersani gli utenti di telefonia mobile stanno inviando denunce all’Associazione deplorando il fatto che durante le conversazioni telefoniche continuamente cade la linea obbligando così gli interlocutori a ripetere la chiamata, con l’aggravio di un nuovo costo causato dall’obbligo del pagamento dello scatto alla risposta. E questo succede, sempre secondo la denuncia della L.A.U.T., ripetutamente, a seconda della durata della telefonata;

l’interrogante chiede di conoscere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda prendere affinché si ponga rimedio a queste decisioni unilaterali messe in atto impropriamente dai quattro operatori di telefonia mobile contro ogni norma di buonsenso e correttezza, al fine di garantire il consumatore da comportamenti “vessatori”, come nuovi costi o tariffe ombra camuffate da “ristrutturazioni” o da aumenti “necessari” ed inevitabili.