Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02579

Atto n. 4-02579

Pubblicato il 8 agosto 2007
Seduta n. 210

RIPAMONTI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. -

Premesso che:

il 27 gennaio 2007 la società italo–olandese Multidevelopment, vincitrice della gara per l’acquisto dal Comune di Como dell’area e dei fabbricati dell’ex complesso produttivo “Ticosa”, destinato a trasformazione urbanistica e edilizia, ha avviato la demolizione dei predetti fabbricati, avvio tra l’altro avvenuto con un evento spettacolare, con l’intervento di autorità e accompagnato da spettacolo pirotecnico alla presenza di migliaia di cittadini;

l’area “Ticosa” è ubicata all’interno della città di Como, ed è circondata da quartieri con una forte destinazione a residenza, uffici, commercio, perciò densamente abitati e frequentati;

a gennaio 2007 un Consigliere comunale avrebbe richiesto, senza esito, al Sindaco di Como e all’ASL provinciale che venissero effettuati monitoraggi dell’aria durante i lavori per accertare che non si diffondessero, con le polveri, fibre di amianto nell’aria e sempre a gennaio la portavoce dei Verdi avrebbe scritto al Sindaco chiedendo garanzie sullo smaltimento dei materiali pericolosi, ma tale richiesta sarebbe stata bollate come "battaglia demagogica";

la direttrice dell’ASL provinciale avrebbe più volte dichiarato che prima dell’inizio della demolizione si era provveduto alla totale bonifica del comparto, e che pertanto non esistevano pericoli per la salute dei cittadini;

a fine marzo una centralina ARPA della zona avrebbe rivelato una quantità anomala di amianto nell'aria;

l’11 aprile 2007, nel corso di un sopralluogo di ARPA e ASL, veniva rinvenuta sul sito, tra le macerie accumulate, una guaina bituminosa all’interno della quale è stata accertata la presenza di amianto “crisotilo”, destinata ad essere triturata insieme agli altri inerti;

tale ritrovamento ha riacceso le preoccupazioni nella cittadinanza per i rischi di possibile contaminazione da amianto durante i lavori di demolizione già avvenuti e per i prossimi interventi, anche per l’assenza di chiare assunzioni di responsabilità da parte del Comune di Como, dell’impresa, di ASL e ARPA e di un chiarimento sulle rispettive competenze e modalità di coordinamento;

il 26 aprile 2007 l'ARPA certificava la presenza di amianto a terra e in aria, ma il rapporto con la richiesta di rapida bonifica arrivava in Comune soltanto il 25 maggio preceduto da voci insistenti su presunte negligenze nella demolizione. I dati non sono stati resi pubblici e la consultazione dell'atto è preclusa ai più;

Comune ed ASL, a seguito di interrogazioni, avrebbero dichiarato che "bonifica e controlli sono stati eseguiti secondo la legge", una tranquillità che si è incrinata il 28 giugno quando il Sindaco avrebbe firmato un'ordinanza che intimava alla ditta acquirente di smaltire "senza indugio" i detriti;

il 29 giugno la Procura di Como ha predisposto il sequestro dell'area con l'accusa, per ora a carico di ignoti, di omissione di atti d'ufficio nel trattamento dell'amianto senza escludere l'ipotesi di reati ambientali: i Carabinieri hanno sigillato l'area, organizzando una sorveglianza continua per prevenire possibili alterazioni;

a seguito della risposta ad un'interrogazione presentata da un Consigliere in Regione Lombardia si apprenderebbe che l'amianto a Como non sarebbe stato rinvenuto soltanto sulle ceneri della vecchia fabbrica ma anche vicino al Santarella (ex centrale termica), edificio che doveva essere ancora abbattuto al momento del sopralluogo effettuato il 27 aprile. Il 7 maggio il referto delle analisi sui campioni prelevati al Santarella rivelerebbe la presenza di "amianto nella varietà crisotilo distribuito in modo estremamente disomogeneo della matrice ad una concentrazione non stimabile e molto vicina al limite di rilevabilità della metodica",

si chiede di sapere:

come si consideri l’assenza di controlli specifici dell’aria a cantiere attivo, considerando che risulterebbe un unico controllo a cura di ARPA avvenuto in data 11 aprile 2007, a cantiere fermo, in una zona non prossima allo stesso e di carattere aspecifico, nel quadro dell’ordinario monitoraggio previsto dal Piano regionale amianto;

se si sia a conoscenza del rimpallo di competenze avvenuto tra Comune di Como e società Multidevelopment sulle modalità e le responsabilità relative alla rimozione e lo smaltimento della guaina individuata contenente amianto;

se si non intenda chiarire quali siano le competenze e le responsabilità previste dalla normativa in materia e come debbano coordinarsi gli enti preposti per garantire la prevenzione da rischi per la salute dei cittadini nel caso di interventi di così vasta portata;

se non si ritenga di dover acquisire elementi, nell'ambito delle proprie competenze, anche attraverso una azione ispettiva da effettuarsi in loco, con riguardo agli interventi adottati ed allo scopo di prevenire ulteriori possibili rischi.