Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00886

Atto n. 3-00886 (in Commissione)

Pubblicato il 31 luglio 2007
Seduta n. 206

FUDA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

la legge 27 dicembre 2006, n. 296, ai commi 271-279, reca disposizioni agevolative per favorire gli investimenti da parte delle imprese in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise, ammissibili alle deroghe alla disciplina degli aiuti di Stato ai sensi del trattato istitutivo della Comunità europea, per gli anni di imposta 2007-2013;

secondo le stime contenute nella relazione tecnica tali interventi ammontano a complessivi 1.865 milioni di euro, di cui 377 milioni nel 2008, 763 nel 2009 ed i restanti 725 milioni nel 2010 e negli anni successivi;

l’efficacia delle disposizioni agevolative è subordinata, giusta la previsione del comma 279 della citata legge, all’autorizzazione della Commissione europea;

tale autorizzazione ad oggi non risulta ancora concessa e non risultano, allo stato, iniziative governative volte a sollecitare la conclusione dell’iter comunitario;

il ritardo dell’attivazione di tali disposizioni non appare giustificato, tenendo conto della rilevanza per le imprese del Mezzogiorno della disciplina agevolativa, ma anche per l’apparato produttivo nazionale, considerato che in larga parte i macchinari e gli impianti sono prodotti anche nel Nord del Paese;

ai fini della fruizione dell’agevolazione, sono considerati agevolabili “gli impianti, diversi da quelli infissi al suolo”, e cioè non dovrebbero essere agevolati gli immobili strumentali,

l’interrogante chiede di conoscere:

quali siano i tempi dell’iter del procedimento di autorizzazione;

se risulti al Ministro in indirizzo che gli investimenti effettuati nell’anno di imposta 2007, come previsto dal comma 271 della legge finanziaria per il 2007, saranno agevolati solo se effettuati dopo l’autorizzazione comunitaria;

se, in caso di risposta affermativa, tale indicazione non risulti in contrasto con quanto dettato dalla citata legge finanziaria, che non prevede in alcun modo tale condizione;

se non si reputi di chiarire, in modo inequivocabile, che dagli investimenti agevolabili sono esclusi gli immobili, evitando la necessità di un eventuale chiarimento successivo che comporterebbe ulteriori ritardi nell’applicazione della norma;

se si intenda, viceversa, modificare tale previsione, tenendo conto che gli immobili possono costituire una parte imprescindibile del nuovo impianto.