Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02338

Atto n. 4-02338

Pubblicato il 10 luglio 2007
Seduta n. 187

ROSSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'economia e delle finanze e della giustizia. -

Premesso che:

ad un anno dal “pacchetto Bersani” sulle liberalizzazioni, salutato con favore dalle associazioni dei consumatori, che si erano battute da tempo anche in giudizio, per una serie di provvedimenti (quali l’abolizione delle spese di chiusura dei conti correnti e del trasferimento titoli; l’abrogazione delle penali sui mutui e la cancellazione gratuita dell’ipoteca; l’attuazione della “surroga” già prevista dal codice civile e la simmetria dei tassi di interessi, sia sui depositi che sugli impieghi quando varia il costo del denaro; l’abolizione della commissione di massimo scoperto, già cancellata da sentenze di Cassazione), permane una consolidata prassi bancaria volta ad aggirare le norme, nonostante l’interpretazione autentica con apposita circolare del Diettore generale del Ministero dello sviluppo economico, soprattutto per l’omessa vigilanza di Bankitalia, che dovrebbe verificare l’applicazione della legge, sanzionando severamente i comportamenti scorretti ed illegali;

da un attento monitoraggio, Adusbef e Federconsumatori denunciano le seguenti violazioni:

1) simmetria dei tassi: l’art. 10 del decreto Bersani obbligava le banche ad un adeguamento automatico dei tassi bancari, debitori e creditori, che devono essere adeguati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Banca centrale europea (Bce). In un anno, la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro, pari all’1,25%. Dalle 5 decisioni Bce (agosto, ottobre e dicembre 2006; marzo e giugno 2007), le banche italiane hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui, prestiti personali fidi e finanziamenti, con una stangata di 1.000 euro l’anno su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi. L’elusione sistematica dell’art. 10 del decreto Bersani ha consentito alle banche un guadagno illecito, calcolato sul monte depositi, pari a 680 miliardi di euro, che ha superato i 5 miliardi di euro in un solo anno;

2) portabilità dei mutui: secondo l'art. 8 del decreto Bersani, in relazione alla "Portabilità del mutuo; surrogazione" si prevede che: a) in caso di mutuo, di apertura di credito o di altri contratti di finanziamento da parte di intermediari bancari e finanziari, la non esigibilità del credito o la pattuizione di un termine a favore del creditore non preclude al debitore l'esercizio della facoltà di cui all'articolo 1202 del codice civile; b) nell'ipotesi di surrogazione ai sensi del comma 1, il mutuante surrogato subentra nelle garanzie accessorie, personali e reali, al credito surrogato. L'annotamento di surrogazione può essere richiesto al conservatore senza formalità, allegando copia autentica dell'atto di surrogazione stipulato per atto pubblico o scrittura privata; c) è nullo ogni patto, anche posteriore alla stipula del contratto, con il quale si impedisca o si renda oneroso per il debitore l'esercizio della facoltà di surrogazione di cui al comma 1. La nullità del patto non comporta la nullità del contratto; d) la surrogazione per volontà del debitore di cui al presente articolo non comporta il venir meno dei benefici fiscali. Non esiste una banca italiana o estera operante in Italia, che applica la portabilità del mutuo (trasferimento del mutuo ad una banca più conveniente e senza spese, che chieda meno oneri e tassi inferiori);

3) equità sulle penali dei vecchi mutui: vi sono banche, distratte o in malafede, che ignorano un accordo chiaro che prevede sconti per tutti i mutui, sia fissi che variabili contratti prima del 2001, con una penale massima dello 0,50% e con una clausola di garanzia dello 0,20% anche per quella penale massima dello 0,50%, che in tal caso diventa dello 0,30%. Ad oltre due mesi dall’accordo, le banche che avevano incassato penali non dovute fanno fatica a restituire il conguaglio ai consumatori. Solo dopo i reclami degli utenti e gli interventi delle associazioni, le banche cedono, affermando di aver male interpretato la norma, ma si prendono tutto il tempo per i rimborsi, provando anche ad addebitare commissioni illecite e non dovute;

4) cancellazione dell'ipoteca sui vecchi mutui: la legge 2 aprile 2007, n. 40, di conversione del decreto Bersani, oltre ad aver abrogato le penali sui nuovi mutui, ha stabilito una disciplina nuova sulla semplificazione delle cancellazioni ipotecarie (senza bisogno dei notai), applicabile nei casi di estinzione totale dell'obbligazione garantita (compresi gli oneri accessori, quali interessi, spese, eccettera). L'applicabilità delle nuove norme sulla cancellazione automatica dell'ipoteca è espressamente prevista anche ai mutui estinti in precedenza all'entrata in vigore della legge, laddove alle modalità di applicazione impone che l'ipoteca si estingue automaticamente all'estinzione della obbligazione garantita del mutuo senza alcun onere aggiuntivo per il debitore. Nei trenta giorni successivi all'estinzione dell'obbligazione l'ipoteca va in uno stato di stand by, si ha una sorta di ipoteca quiescente, nel senso che essa si estinguerà solo se in tale periodo di tempo il creditore non comunica alla conservatoria un giustificato motivo che ostacola l'estinzione. Quindi per la estinzione automatica dell'ipoteca devono ricorrere due presupposti: l'estinzione dell'obbligazione e il decorso dei trenta giorni dalla predetta estinzione senza che il creditore abbia inviato dichiarazione contraria alla conservatoria. Nonostante la legge sia ben chiara, le banche continuano a provarci, chiedendo da 400 e fino a 1.000 euro per una cancellazione dell'ipoteca che deve essere estinta gratuitamente alla fine del pagamento dell'obbligazione. Banche e notai, come se nulla fosse, continuano a stipulare contratti di mutuo con penali per estinzione anticipata del 3 per cento;

5) abrogazione spese di chiusura conti correnti: il decreto Bersani prevede l’abrogazione totale delle spese di chiusura dei conti correnti e del trasferimento dei titoli: mentre quasi tutte le banche hanno, obtorto collo, applicato la norma sulla gratuità dei costi di chiusura, alcune continuano ad applicare costi per il trasferimento dei titoli da una banca all’altra, facendo la cresta sui costi industriali: da 0,30 centesimi a titolo, arrivano a richiedere anche 90 euro per titolo trasferito;

6) commissione di massimo scoperto: il disegno di legge collegato aveva promesso, in applicazione di sentenze di Cassazione, di abrogare la commissione di massimo scoperto, un balzello che appesantisce il costo del credito anche con 6 punti in più su base annua: se il tasso sugli impieghi è ad esempio del 14%, con la commissione si arriva a superare il 20 per cento l’anno. La norma di cancellazione è di fatto stata reintegrata rendendo per talune fattispecie ancor più oneroso di prima il costo del denaro;

7) swap e derivati: la legge di riforma del risparmio aveva il compito di rendere più trasparenti i prodotti finanziari confezionati da banche ed assicurazioni, per prevenire crack finanziari e vendita di bond-bidone ai risparmiatori. Decine di migliaia di cittadini e specialmente piccole e medie imprese, ai quali le banche avevano offerto prodotti derivati dai nomi fantasiosi, per garantirli dal rischio tassi, sono sull’orlo della bancarotta perché tali prodotti non li hanno affatto garantiti dal rischio. Famiglie indotte ad indebitarsi a tasso variabile, che avevano sottoscritto una copertura contro l’aumento dei tassi sui mutui, dopo aver pagato per tale assicurazione salate commissioni, si ritrovano a corrispondere anche 3.000 euro in più di rata l’anno, senza che lo swap, dai nomi fantasiosi, abbia offerto loro il "paracadute" promesso nell’atto della sottoscrizione del contratto,

si chiede di sapere:

se il Governo non ritenga opportuno intervenire con urgenza affinché siano integralmente applicati il decreto e la legge Bersani, con particolare attenzione ai comportamenti sleali delle banche per quanto concerne la simmetria dei tassi, la surrogazione dei mutui, l’equità sulle penali e sulla cancellazione dei vecchi mutui, l’abrogazione delle spese di chiusura dei conti correnti, la commissione di massimo scoperto e lo swap e derivati;

se il Governo intenda porre fine a comportamenti scorretti e vessatori attuati dagli istituti di credito, stigmatizzare i mancati controlli da parte della Banca d’Italia, e interrompere il circuito vizioso di accordi interni volti ad aggirare le leggi vigenti, con atteggiamenti lesivi del mercato e dei diritti dei consumatori.