Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02048
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Atto n. 4-02048
Pubblicato il 29 maggio 2007
Seduta n. 156
ZUCCHERINI , GIANNINI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
con la delibera n. 21 del 23 febbraio 1995 il Consorzio per il nucleo industriale di Lamezia Terme affidava l’incarico della progettazione riguardante “l’Ottimizzazione della piattaforma depurativa attraverso un sistema di collettori fognari”;
lo stesso nucleo industriale, il 26 ottobre 1995, faceva richiesta alla Regione Calabria, Assessorato all’ambiente di finanziamento con i fondi di cui al bando Piano POP Regione Calabria - Misura 4.3 - Ambiente - annualità 1994-1999, trasmettendo i progetti previsti dalla delibera n. 21;
con delibera n. 303 del 27 dicembre 1996 veniva approvato un progetto generale sui collettori fognari per legge 80.000 milioni di lire ed un primo stralcio di legge 15.000 milioni di lire (pari alla quota parte di un finanziamento di 20 miliardi di lire concesso dalla Regione Calabria di cui 15 immediatamente fruibili); e con delibera n. 133/97 approvava gli elaborati di modifica richiesti;
con decreto ministeriale del 29 luglio 1997, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 9 dicembre 1997, il Ministero dell’ambiente approvava il piano straordinario di completamento e razionalizzazione dei sistemi di collettamento e depurazione delle acque reflue, finanziando, con i fondi di cui alla legge 23 maggio 1997, n. 135, l’importo di 70 miliardi di lire il progetto individuato come strategico dalla Regione Calabria (tabella H pag. 316 della Gazzetta Ufficiale n. 244);
il progetto veniva inoltrato, con nota n. 1914 dell'11 settembre 1997, dalla Regione Calabria al Ministero dell’ambiente;
l’Assessorato all’ambiente della Regione e successivamente il Commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria (in base all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri), il Presidente del Consorzio per il nucleo industriale ed i progettisti incaricati venivano convocati, il 24 settembre 1997, presso il Ministero dell’ambiente, per la discussione dei progetti inerenti il piano straordinario di completamento e razionalizzazione dei sistemi di collettamento e depurazione delle acque reflue del golfo di Santa Eufemia;
con nota n. 2168 del 17 ottobre 1997 il nucleo industriale di Lamezia Terme trasmetteva all’Assessorato all’ambiente della Regione - successivamente (in base all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 2696/97) sostituito nelle funzioni di controllo e programmazione dal Commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria - copie del progetto generale definitivo e del secondo stralcio esecutivo, in modo che gli stessi venissero inoltrati al Ministero dell’ambiente per il completamento della pratica di finanziamento;
lo stesso progetto generale definitivo veniva approvato con delibera n. 251/97 e con nota n. 2753 del 19 dicembre 1997 veniva trasmesso, unitamente alla suddetta delibera, al CO.TE.R. - Regione Calabria;
in seguito a precise richieste avanzate dal Gruppo tecnico, nella riunione del 23 febbraio 1998 tenutasi presso il Ministero dell’ambiente il progetto generale veniva adeguato dai progettisti per la parte riguardante: il depuratore Alto Savuto, il depuratore secondo modulo della piattaforma depurativa, il progetto previsionale di un nuovo impianto vasca di raccolta acque industriali, per un importo complessivo delle opere in progetto di 90.000 milioni di lire;
in seguito, gli elaborati integrativi con le richieste d'adeguamento venivano trasmessi, in data 16 marzo 1998, al Consorzio per il nucleo industriale e da quest’ultimo, che li acquisiva con prot. n. 600 del 17 marzo 1998, venivano approvati con delibera n. 52 del 18 marzo 1998;
dopo alcuni incontri con l’Assessore regionale all’ambiente il progetto generale è stato modificato e trasmesso al nucleo industriale il 5 maggio 1998 e da quest’ultimo acquisito con prot. n. 909 del 6 maggio 1998 ed approvato con delibera n. 138/98;
la suddetta modifica riguardava: l’eliminazione delle adduzioni reflue dei comuni di Nocera Terinese e Falerna; il raddoppio del tratto Cutura-Piattaforma depurativa del Comune di Lamezia Terme; l’inserimento delle adduzioni reflue del Comune di Platania;
in data 17 settembre 1998 il CO.TE.R esprimeva parere favorevole sul progetto generale comprensivo del progetto di potenziamento della piattaforma depurativa - secondo modulo e sul primo lotto esecutivo;
nella seduta del 22 ottobre 1998 il Gruppo tecnico di cui all’art. 6 della legge 135/97, riunitosi presso il Ministero dell’ambiente, esprimeva parere favorevole sul progetto generale da 90.000 milioni di lire, come può evincersi dalla nota indirizzata al nucleo industriale di Lamezia Terme ed acquisita al prot. n. 1916 del 9 novembre 1998;
il 19 febbraio 2001 su sollecitazione dello stesso Ufficio del commissario, tra i progettisti ed il Consorzio veniva sottoscritto, per quanto attiene la progettazione del secondo modulo della linea trattamento acque reflue urbane, apposito accordo procedimentale, ai sensi della legge 241/90, che sanava alcune incongruenze amministrative emerse nel merito;
con nota n. 401 del 26 febbraio 2001 veniva inoltrato per il prosieguo di competenza all’Ufficio del commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria copia del progetto del secondo modulo dell’impianto di trattamento delle acque reflue, da utilizzare a valere sul finanziamento di 18 miliardi di lire immediatamente disponibili. Nella stessa nota si evidenziava che gli elaborati così come composti, a seguito del suddetto accordo procedimentale tra le parti, erano gli stessi di cui al progetto approvato dal Gruppo tecnico presso il Ministero dell’ambiente con parere espresso il 22 ottobre 1998, e che per lo stesso progetto esisteva nulla osta ai sensi delle leggi 1497/1939 e 431/1985;
considerato che:
i predetti elaborati progettuali sono stati utilizzati al fine di ottenere i relativi finanziamenti nonché tutte le autorizzazioni necessarie alla cantierabilità;
i finanziamenti concessi venivano utilizzati per indire una gara, autorizzata con ordinanza del Commissario delegato ERRC n. 1722 del 21 gennaio 2002 con la quale, fra l’altro, si approvava un progetto preliminare, che prevedeva il collettamento nonché il trattamento delle acque reflue urbane, ignorando, immotivatamente, gli elaborati progettuali depositati e in possesso delle stesso ufficio del Commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria, redatti per giunta, a livello esecutivo ed approvati dal Gruppo tecnico istituito dal Ministero dell’ambiente ai sensi della legge 135/1995;
nell’ordinanza n. 1722 del 21 gennaio 2002 risulta incaricato della progettazione preliminare l’ing. Francesco Martino, indicato “quale componente la commissione tecnico-scientifica dell’Ufficio del commissario” costituita ai sensi dell’art. 5 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 2696 del 21 ottobre 1997, mentre l’affidatario dell’incarico, come da convenzione, risultava essere “la Martino Associati Grosseto, Società di ingegneria e tecnologie ambientali a.r.l.” rappresentata dal dott. ing. Francesco Martino;
l’incarico di tale progettazione preliminare, sembra sia stato affidato all’ing. Martino senza che sia stata indetta alcuna gara di progettazione, così come previsto dalla legge 109/1994 e successive modificazioni, considerato che il compenso, previsto in convenzione supera abbondantemente il limite massimo previsto dalla legge;
il progetto preliminare dell’ing. Martino ricalca fedelmente, per la parte del collettamento, ad eccezione di piccole modifiche riguardanti le zone montane del lametino, gli elaborati del precedente progetto esecutivo;
le modifiche riguardanti le zone montane del lametino sembra riguardino non un collettamento in senso stretto, ma opere di reti fognarie secondarie avulse da un sistema di collettamento inteso in senso generale, stravolgendo così quello che era il fine della progettazione redatta in armonia alla legge 135/1995;
in merito a tale vicenda pare sia stato attivato un contenzioso legale dagli incaricati della progettazione che da tempo rivendicano il pagamento delle parcelle loro spettanti,
si chiede di sapere:
per quale motivo, nonostante l’esistenza di elaborati progettuali redatti a livello esecutivo e forniti di tutte le necessarie approvazioni, per i quali bisognerà riconoscere l’onorario professionale, si è deciso di affidare un nuovo incarico per la redazione di un progetto preliminare;
se sia nei poteri dell’Ufficio del commissario, derogare sempre e comunque a leggi emanate dallo Stato, quali per esempio la legge 109/1994 e successive modificazioni, sui lavori pubblici nonché avocare a sé la gestione del progetto pur non essendosi, a quanto sembra, verificata alcuna inerzia da parte dei soggetti attuatori e quindi non essendosi reso concreto quanto previsto dall’art. 5, comma 3, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 2984 del 31 maggio 1999. A riprova di ciò è sufficiente notare come non esista alcuna messa in mora del soggetto attuatore;
se risulti che l’ing. Martino, così come viene indicato nell’ordinanza n. 1722 del 21 gennaio 2002, sia stato componente della Commissione tecnico-scientifica dell’Ufficio del commissario;
a quanto ammonti l’onorario per la “Martino Associati Grosseto, Società di Ingegneria e Tecnologie Ambientali a.r.l.”, e se eventualmente sia stato liquidato alcun compenso professionale;
quale procedura sia stata seguita per l’assegnazione del progetto preliminare all’ing. Martino;
se si intenda verificare se nella suddetta vicenda si sia verificato un aggravio di spesa per la pubblica amministrazione;
quali dei lavori previsti siano stati effettivamente eseguiti per l’ottimizzazione della piattaforma depurativa e se gli stessi potevano essere considerati sufficienti per un efficace sistema di depurazione della Piana lametina;
se siano stati utilizzati tutti i fondi concessi per i suddetti lavori e, in caso contrario, a quanto ammontino quelli utilizzati.