Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01993

Atto n. 4-01993

Pubblicato il 17 maggio 2007
Seduta n. 155

CONFALONIERI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

al fine di ridurre il traffico autoveicolare, e l’inquinamento da esso derivante, che congestiona e danneggia l’area tra i comuni di Milano e di Mortara, è indispensabile che il progetto per il raddoppio della linea ferroviaria del tratto Milano-Mortara venga portato a compimento;

il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara interessa nel primo tratto un territorio densamente urbanizzato, che da Milano si prolunga fino a Corsico, Cesano Boscone e Trezzano, andando a toccare quartieri che contano migliaia di abitanti;

la criticità antropica ed ambientale del raddoppio (Naviglio grande e Parco agricolo Sud), con il conseguente aumento del traffico ferroviario, oggi molto basso, è stata evidenziata in tutte le fasi di sviluppo del progetto dai Comuni e dalla Regione Lombardia, vincolando la realizzazione dell’opera a prescrizioni per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini;

il progetto di raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara, così come predisposto dall’Italferr nel 2002, risulta dannoso per gli abitanti del comune di Corsico, dato che non prevede l’interramento della linea ferroviaria;

il raddoppio in superficie della linea ferroviaria Milano-Mortara causerebbe una ulteriore divisione della città di Corsico, che già soffre delle divisioni dovute al Naviglio e alla nuova strada vigevanese, causando un impatto ambientale gravissimo dal punto di vista sia dell’inquinamento acustico che di quello paesaggistico;

le barriere di limitazione del rumore costituiscono, infatti, un pesante impatto sul paesaggio urbano, essendo alte oltre 6 metri ciascuna, senza peraltro mitigare sufficientemente il rumore prodotto da una linea ferroviaria e le vibrazioni conseguenti al passaggio di treni sia passeggeri che merci;

l’inadeguatezza di tali barriere è confermata dal fatto che, nello studio di impatto ambientale commissionato dalle stesse Ferrovie dello Stato nel 1999, si ritiene necessario anche “intervenire sui ricettori del suono”, vale a dire mediante il rafforzamento dell’isolamento acustico delle abitazioni con la previsione di doppi vetri e conseguente impossibilità per i residenti nei pressi del tratto ferroviario di tenere aperte le finestre;

nel 2003, il Comune di Corsico, preoccupato per l’impatto ambientale del progetto di raddoppio in superficie, ha conferito al Politecnico di Milano l’incarico di eseguire una verifica dell’impatto dell’intervento sul contesto ambientale urbano, dalla quale scaturiva l’ipotesi di parziale interramento del tratto interessato come unica soluzione capace di tutelare i cittadini;

il Comune di Corsico si è sempre dichiarato favorevole al progetto preliminare, ritenendo però necessarie alcune modifiche relative alla previsione di adeguati interventi di abbattimento del rumore e contestualmente dichiarandosi disponibile a concorrere ai maggiori costi che la variante al progetto, prevedente l’interramento, avrebbe comportato;

il 17 maggio 2006, sono state consegnate al Presidente della Regione e al Presidente della Provincia 1.800 firme raccolte in pochi giorni da un Comitato di Cittadini, costituitosi appositamente affinché si proceda alla revisione del progetto mediante interramento dei binari, evidente segnale del diffuso interesse ad un miglioramento dell’intervento;

il 1° giugno 2006, il Consiglio Comunale di Corsico ha deliberato all’unanimità la richiesta di interramento della ferrovia, convocando una nuova Conferenza dei servizi, arrivando, lo scorso febbraio 2007 a commissionare al Politecnico di Milano uno studio per l’interramento dei binari;

il vicino Comune di Abbiategrasso, interessato dalla stessa linea ferroviaria Milano-Mortara, ha già ottenuto la modifica del progetto originario per motivi simili a quelli avanzati dal Comune di Corsico;

la possibilità di interrare, anche solo parzialmente, l’attraversamento di Corsico non è mai stata adeguatamente approfondita dalla Rete Ferroviaria Italia, calpestando così la volontà dei cittadini e del Comune;

nel febbraio 2007 il Comune di Corsico ha commissionato ad un gruppo di professionisti del Politecnico di Milano (gli stessi che hanno redatto il progetto alternativo di Abbiategrasso) uno studio che prevede il progetto d’interramento della ferrovia da Milano-San Cristoforo a Trezzano sul Naviglio;

il progetto di cui sopra tiene conto della compatibilità ambientale ed urbanistica dell’opera, affrontando allo stesso tempo le conseguenti maggiori spese necessarie per l’interramento: spese che verrebbero recuperate attraverso l’ulteriore valorizzazione delle aree che l’interramento renderebbe disponibili per diversi utilizzi;

a tutt’oggi, la Italferr non ha fornito, né al Comitato di cittadini, né al Comune di Corsico, il piano esecutivo dei lavori, impedendo di conseguenza ogni eventuale ricorso,

si chiede di sapere:

se non si ritenga opportuno ascoltare la popolazione locale ed il Comune di Corsico, invitando il committente dell’opera a confrontarsi con i cittadini e a valutare l’alternativa proposta dalle istituzioni e sostenuta dalla popolazione locale;

se non appaia necessario che prima di avviare la realizzazione dell’opera venga convocata la Conferenza dei servizi, come richiesto dal Consiglio comunale di Corsico, e si valuti l’esito dello studio commissionato al Politecnico di Milano, atteso per la fine del corrente mese;

se non si reputi lesivo del diritto all’informazione in materia ambientale, ai sensi della Convenzione di Aarhus e del decreto legislativo del 19 agosto 2005, n. 195, il ritardo con il quale l’Italferr stia procedendo al rendere pubblico il progetto esecutivo, ostacolando di fatto la possibilità per le amministrazioni e i cittadini a verificare se le osservazioni del Comune di Corsico e della Regione Lombardia siano state tenute in debita considerazione, prima dell’inizio dei lavori;

se non appaia opportuno sospendere qualsiasi attività finalizzata a rendere irreversibile la realizzazione del raddoppio in superficie, come l’avvio delle procedure di esproprio e simili, prima che venga valutata seriamente l’alternativa proposta ed oggetto di imminente analisi da parte del Politecnico di Milano.