Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00099
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Atto n. 1-00099
Pubblicato il 16 maggio 2007
Seduta n. 153
BURANI PROCACCINI , CALVI , FORTE , BINETTI , POLITO , FAZZONE , GHIGO , PONTONE , GENTILE
Il Senato,
premesso che:
il sistema aeroportuale romano (Fiumicino, Ciampino, Urbe) rappresenta il principale polo aeroportuale italiano con valenza ormai consolidata sul traffico internazionale, europeo, nazionale e delle linee low cost;
negli scali commerciali di Fiumicino e Ciampino si è verificato un notevolissimo incremento del numero di passeggeri in transito tanto da far registrare, negli ultimi dieci anni, rispettivamente un aumento del 50 per cento e del 500 per cento. Soprattutto nel caso di Ciampino si stanno verificando seri problemi nelle relazioni aeroporto/territorio che chiamano in causa i temi della capacità e dello sviluppo sostenibile nonché l'esigenza di tutelare la salute e la vivibilità di quanti vivono nel comprensorio dello scalo;
è necessario altresì salvaguardare lo sviluppo e l'economia collegata agli aeroporti romani, che già oggi rappresentano il 29 per cento del traffico nazionale, e che, in base agli studi previsionali, passerà a circa 115 milioni di passeggeri nel 2040 con una crescita del 5 per cento annuo fino al 2020, del 3,5 per cento annuo fino al 2030 e 2,5 per cento annuo fino al 2040;
per lo scalo di Ciampino, in conseguenza degli aspetti di natura ambientale e per la compresenza dell'Aeronautica militare, il traffico non solo non può essere incrementato ma si dovrebbe procedere ad una diminuzione dei voli. Per Fiumicino è possibile prevedere un consistente sviluppo capace di raggiungere, entro il 2020, 46 milioni di passeggeri mentre in un orizzonte di tempo più lungo, fino al 2044, può attestarsi a 93 milioni di passeggeri;
l'Ente nazionale Aviazione Civile (ENAC) ha effettuato recentemente uno studio preliminare sul trasporto aeroportuale commerciale nel Lazio anche per verificare la fattibilità di un eventuale ulteriore scalo aeroportuale nel bacino metropolitano regionale;
tra le soluzioni al vaglio, cioè quella della realizzazione di uno scalo commerciale da individuare tra le città di Viterbo, Frosinone e Latina, l'ipotesi che sembra più percorribile è la scelta di Latina per le seguenti ragioni:
è la più conveniente in termini infrastrutturali, in quanto la linea ferroviaria Roma-Napoli, adiacente all’aeroporto di Latina, permetterebbe un veloce trasferimento dei passeggeri in transito alla stazione Termini di Roma (in 30 minuti) o a Napoli (in 90 minuti), senza congestionare ulteriormente la rete stradale intorno a tali grandi città, al contrario di ciò che accadrebbe se l’aeroporto fosse a Viterbo o a Frosinone (rispettivamente 116 e 71 minuti);
è la più economica, poiché l’aeroporto a Latina è già esistente e funzionante per scopi militari. Il costo della conversione a scalo civile non è lontanamente paragonabile all’impegno economico e finanziario da sostenersi per implementare ex novo i siti di Viterbo e Frosinone;
è la più razionale, considerato che potrebbe non porsi il problema del trasferimento dei militari occupati nell’aeroporto di Latina in quanto le mansioni e le competenze di questi permetterebbero il loro impiego nella gestione dello scalo civile. Inoltre è ipotizzabile, almeno in una prima fase, la convivenza della struttura militare con quella civile, così come accade in numerosi aeroporti italiani; è altresì plausibile favorire l'ampliamento e l'adeguamento dell'aeroporto militare di Grazzanise (Caserta) per aumentare la sua già estesa capacità operativa militare;
se è vero che attualmente le direttrici del traffico aereo low cost e business sono maggiormente rivolte da e per il Centro e il Nord dell'Europa, e che quindi uno scalo a Latina interferirebbe con le rotte degli scali romani, è altrettanto vero che la stessa tipologia di traffico è in grandissima espansione verso i Paesi del Maghreb, dell'Africa centrale, dell'Europa Sud-Occidentale (Spagna e Portogallo) e dell'Europa Sud-Orientale (Grecia, Turchia, Malta, Cipro), sia per motivi turistici e commerciali, sia per il fenomeno dell'immigrazione che, giunto ormai alla sua seconda generazione, comporta un sempre maggiore utilizzo del trasporto aereo da parte dei cittadini dei Paesi nord e centro africani per i periodi di ritorno nei propri luoghi di origine;
inoltre nel territorio del comune di Fondi, a circa 60 km da Latina, insiste il più grande ed importante mercato ortofrutticolo d'Italia (MOF) che ospita 120 aziende grossiste del settore, laboratori di analisi all'avanguardia e che nel 2004 ha movimentato 11.515.598 quintali di prodotti. Dimezzare la distanza da percorrere per la distribuzione extra-nazionale di questi prodotti significherebbe anche decongestionare il traffico stradale di mezzi pesanti e ridurre i costi per le aziende interessate. Fornire quindi a questo mercato ed alle altre aziende esistenti un'infrastruttura come un aeroporto aprirebbe scenari di sviluppo economico ed occupazionale senza precedenti;
il vantaggio di Latina rispetto alle altre candidate Viterbo e Frosinone emerge intuitivamente anche dalla lettura dei seguenti dati: a) mentre Latina, città che conta 112.000 abitanti (la provincia ne conta 520.000), è situata in pianura ed ha un aeroporto di 1.750 metri, Viterbo (città con 60.000 abitanti, provincia con 300.000) è situata in un territorio collinare ed ha un aeroporto di 1.050 metri; per quanto riguarda Frosinone (la città ha 48.000 abitanti, la provincia ne ha 489.000), essa è situata in un territorio montuoso/collinare e non possiede un aeroporto;
b) la distanza tra l'aeroporto e la locale stazione ferroviaria è per Latina di 500 metri, mentre per Viterbo e Frosinone supera i 3 km; la distanza tra la locale stazione ferroviaria e la città di Roma è di 63 km, per Viterbo di 88, per Frosinone di 86 km; infine, la durata del percorso in treno tra Latina e Roma è di 34 minuti, mentre tra Viterbo e Roma è di un'ora e 56 minuti e tra Frosinone e Roma è di un'ora e 11 minuti;
il territorio della provincia di Latina è il più popoloso del Lazio dopo la provincia di Roma e si trova oggi in una situazione di “periferia”: non è attraente per nuove attività e nuovi residenti e produce migliaia di pendolari, studenti e lavoratori, che si muovono ogni giorno verso Roma (solo da Latina sono 16.631 pendolari verso Roma, dati Istat 2001);
senza la creazione di una grande infrastruttura, come un aeroporto, questo territorio sarebbe condannato a rimanere “periferia”, e sarebbe consolidato il processo di isolamento economico e sociale già in atto. Le grandi industrie presenti nella provincia sono frutto di una vecchia politica per il Mezzogiorno e oggi si rischia di assistere ad una loro graduale delocalizzazione e conseguente perdita di ulteriori posti di lavoro,
impegna il Governo:
ad attuare interventi urgenti tesi a decongestionare il traffico che grava sugli scali romani, in particolare nell'aeroporto di Ciampino;
a definire, mediante l'ENAC e con il concorso della Regione e degli enti locali laziali, previo un confronto obiettivo con le autorità dell'Aviazione militare, la fattibilità della realizzazione di un ulteriore scalo regionale, per rispondere alla crescente domanda delle compagnie low cost e del traffico business, considerando in tal senso la scelta del territorio del comune di Latina come la soluzione migliore per i motivi ed i parametri sopra esposti.