Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01842
Azioni disponibili
Atto n. 4-01842
Pubblicato il 2 maggio 2007
Seduta n. 145
Titolo: Su una costruzione autorizzata dal Comune di Spoleto
SAPORITO - Al Ministro per i beni e le attività culturali. -
Premesso che:
il Comune di Spoleto con atto 50308 del 2 dicembre 2005 autorizzò la costruzione del fabbricato di civile abitazione in via interna delle Mura, progetto Findem;
la citata autorizzazione fu annullata con decreto prot .n. 435 dell’11 gennaio 2006 dalla Sovrintendenza per i beni architettonici, il paesaggio, il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Perugia, ritenendo il provvedimento del Comune di Spoleto viziato per eccesso di potere e per violazione di legge perché in contrasto con il decreto legislativo 42/2004 recante il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, Parte terza – Beni paesaggistici ;
la stampa locale aveva segnalato il problema come “Ecomostro” da realizzare nella città di Spoleto, evidenziando come il fabbricato in questione, per caratteristiche e dimensioni, avrebbe determinato una grave alterazione delle valenze paesaggistiche ed ambientali in evidente contraddizione con le motivazioni dell’atto di tutela ambientale;
l’area in parola è, infatti, soggetta a vincolo paesaggistico deliberato dalla Giunta regionale dell’Umbria con atto n. 4644 del 29 luglio 1985;
vi è grande apprensione per la decisione del Comune di Spoleto che ha rilasciato una nuova autorizzazione con atto n. 7107 del 16 febbraio 2006, autorizzazione che questa volta è stata approvata e resa legittima dalla stessa ricordata Sovrintendenza di Perugia con decreto prot. 4928 NP51 del 16 marzo 2006 ;
non si è riusciti a conoscere le diverse motivazioni che hanno indotto a cambiare opinione a distanza di pochi mesi da parte della Sovrintendenza di Perugia sul medesimo progetto, non essendo comunque sufficiente il semplice cambio di dirigente responsabile della stessa,
si chiede di sapere se il Governo intenda esprimere il proprio parere sull’argomento e valutare la possibilità di un intervento chiarificatore in presenza di una pubblica opinione allarmata e giustamente preoccupata per l’evidente contraddizione del comportamento della Sovrintendenza, anche per fugare dubbi e sospetti sulla pratica di cui si tratta.