Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00555

Atto n. 3-00555

Pubblicato il 4 aprile 2007
Seduta n. 137

ZANDA , CASSON , VILLECCO CALIPARI , BRUTTI Massimo , DONATI , PECORARO SCANIO - Ai Ministri delle comunicazioni, dell'economia e delle finanze e della giustizia. -

Premesso che:

il 16 febbraio 2007 è stato presentato al Consiglio di amministrazione di Telecom Italia Spa il Rapporto del "Comitato per il controllo interno e la corporate governance" sulle questioni della sicurezza della rete e dei servizi resi all'autorità giudiziaria, sulla situazione della società con riguardo ai profili di tutela della privacy, controllo dei dati di traffico e acquisizione di informazione sui dipendenti, nonché sulle vicende concernenti l'ex responsabile della funzione Security di Pirelli e Telecom, Giuliano Tavaroli;

il Rapporto - che aveva ad oggetto l'esito dell'attività del Comitato fino al febbraio 2007 - appare, nel merito delle vicende prese in esame, largamente incompleto e omissivo, trascurando non solo di analizzare adeguatamente fatti e circostanze già accertati o contestati dall'autorità giudiziaria ai soggetti coinvolti, quanto soprattutto di individuare le eventuali violazioni di legge commesse in tali occasioni da amministratori della società, ovvero di escluderle del tutto;

in particolare, in relazione alle vicende della gestione della funzione Security, si omette qualunque adeguata valutazione e analisi circa la congruità e l'efficacia del modello organizzativo di controllo delle attività di sicurezza instaurato nel periodo 2001-2004, in coincidenza prima con l'attività svolta in via di fatto e poi con l'assunzione della responsabilità della Security Telecom da parte di Giuliano Tavaroli;

il Rapporto trascura inoltre di approfondire adeguatamente la questione, più volte menzionata dalla stampa, della violazione della privacy e dello Statuto dei lavoratori, con riferimento alle accertate attività di "dossieraggio" illegale a danno, tra gli altri, anche di dirigenti e dipendenti Telecom, nonché dell'eventuale costituzione e gestione di fondi riservati, non ricompresi nei capitoli di budget della funzione Security, la cui consistenza potrebbe aver prodotto conseguenze negative sul bilancio della società,

si chiede di sapere:

se, in relazione alla vicenda segnalata, ai Ministri in indirizzo risultino in corso attività informative o istruttorie da parte della Consob - su esposto di azionisti Telecom ovvero di altri soggetti interessati - con riferimento ai profili di eventuale lesione del diritto alla trasparenza e alla parità informativa degli azionisti, e quindi di tutela dei diritti delle minoranze, nonché di condizionamento dei corsi azionari e di conseguente turbativa del mercato;

in particolare, se non ritengano che l'inadeguata segnalazione nel citato Rapporto del Comitato di controllo interno delle conseguenze dei deficit di controllo e di governance - già largamente riscontrati dall'autorità giudiziaria - nei comportamenti degli addetti ad un settore di rilevanza strategica quale la sicurezza interna, possa aver avuto un'influenza sul valore del titolo in vista di operazioni finanziarie rilevanti per i futuri assetti proprietari;

in ogni caso, se non ritengano che la sottovalutazione dei vari livelli di responsabilità degli amministratori di Telecom Italia Spa da parte del Comitato di controllo interno possa comunque aver determinato effetti di turbativa del mercato, a causa dell'imprevedibile impatto economico sui conti aziendali dell'eventuale accertamento di comportamenti a vario titolo censurabili di amministratori in carica durante le vicende segnalate, ovvero di responsabilità amministrative della stessa società, ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;

quale effetto le circostanze e le responsabilità accertate nell'ambito della vicenda segnalata possano avere sulla sussistenza delle condizioni di esercizio dell'attività di telefonia da parte di Telecom Italia Spa, in quanto attività soggetta nell'ordinamento italiano a licenza individuale e al rispetto di obblighi del cosiddetto "servizio pubblico universale", a motivo della sua rilevanza strategica per lo sviluppo economico e sociale del Paese.