Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00496

Atto n. 3-00496 (in Commissione)

Pubblicato il 20 marzo 2007
Seduta n. 127

DIVINA - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

l'interrogante ha ricevuto una lettera da parte di un soldato italiano in servizio in Afghanistan, di cui si riportano per sintesi alcuni passi ritenuti significativi:

"Sapete bene cosa vuol dire uscire di pattuglia e sperare che nessuno ti faccia saltare per aria con trappole esplosive, in quanto i mezzi in dotazione sono obsoleti e senza adeguate protezioni. Si tratta quindi di semplice fortuna poter rientrare alla base alla fine di ogni servizio esterno in quanto tutte le operazioni offensive vengono negate dai comandi! Se volevano dei "soldati di pace" avrebbero dovuto fare ricorso ai Boy scout, non ai militari! Subiamo solo l'iniziativa del nemico e ne subiamo le spiacevoli conseguenze";

"Il materiale, le armi e l'equipaggiamento sono così inutili ed inefficienti che ogni soldato ricorre sempre all'acquisto in maniera autonoma di equipaggiamento straniero. (Soprattutto americano). Il paradosso è che quello acquistato dall'esercito italiano costa sempre il doppio o il triplo di un ottimo e funzionale sistema straniero. Qualche esempio? Il nuovo mezzo blindato comprato dall'IVECO costa 400.000 euro ma perde i pezzi e le protezioni per strada ed è sempre inefficiente. Mancano i pezzi di ricambio, ha spazi angusti, ed è inefficace. Gli inglesi ne hanno comprata una versione simile, ma in fase di prova è stata completamente modificato è derivato un altro mezzo. E se invece avessimo preso l'HAMWEE statunitense? E' un ottimo mezzo, affidabile, sicuro e con pezzi di ricambio inesauribili. O che dire delle blindo serie "puma", mezzi obsoleti, di concezione vecchia di 25 anni. Un progetto degli anni '80 ma acquistato solo ora";

"Lo sa che la task force dell'aeronautica ha delle limitazioni che non le permettono di operare a supporto delle truppe terrestri? Gli elicotteri presenti a Kabul (AB212) possono essere impiegati solo se a terra sono presenti truppe ISAF con personale specializzato EOD (artificieri) per bonificare l'eventuale zona di atterraggio! Questo è incredibile, vuol dire che possono volare solamente da una base all'altra! Ma che cosa li hanno mandati a fare? Che tipo di contributo danno?";

la lettera si chiude come segue:

"Ci dicono che sono missioni di pace ma laggiù i nostri alleati fanno la guerra, combattono e muoiono, noi Italiani siamo rinchiusi dentro le basi e usciamo di tanto in tanto ... Ma che figura ci facciamo? Abbiamo una dignità anche noi, anche noi vogliamo fare il nostro lavoro, quello per cui lo Stato ci paga e per cui spende i soldi per addestrarci. Siamo soldati.",

l'interrogante chiede di sapere:

se corrisponda al vero quanto affermato dal militare circa l'obsolescenza dei mezzi in dotazione nonché dell'equipaggiamento personale;

se corrisponda al vero che i militari italiani spesso ricorrono all'acquisto in maniera autonoma di equipaggiamento straniero più efficiente e sicuro;

se corrisponda al vero che il blindato IVECO ha un costo elevato e non si rivela affidabile ed efficiente (perde o meno pezzi durante l'impiego estremo);

se corrisponda al vero che il "Puma" risponde a caratteristiche progettuali di 25 anni fa ma solo ora è stato acquistato dall'Esercito Italiano;

se corrisponda al vero che gli elicotteri italiani, in assenza di artificieri, non sono autorizzati ad atterrare fuori dalle basi militari.