Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01544

Atto n. 4-01544

Pubblicato il 15 marzo 2007
Seduta n. 125

BULGARELLI - Al Ministro delle infrastrutture. -

Premesso che:

con la concessione edilizia n.186/2002 il comune di Alghero ha concesso alla società SO.FIN.GI srl la facoltà di eseguire i lavori di «ristrutturazione urbanistica» dell'ex area scuole elementari di via Vittorio Emanuele, denominata Giordo, di proprietà comunale;

come contemplato dal progetto, sono stati abbattuti edifici che ospitavano una scuola materna e una palestra scolastica, in previsione della loro sostituzione con imponenti strutture destinate ad edilizia abitativa e commerciale;

le prescrizioni del piano particolareggiato per il centro storico e le clausole del successivo bando di gara per l'assegnazione della suddetta area prevedevano che le strutture dovessero avere un'altezza massima di 9 metri dal filo marciapiede ed una volumetria massima di 11.000 metri cubi;

tuttavia, in violazione sia del Piano del centro storico sia del bando di gara, il progetto della società SO.FIN.GI srl prevede la costruzione di un edificio che, qualora realizzato, raggiungerà un'altezza pari a 10,60 metri alla linea di gronda e di 12,60 metri al colmo;

tali dimensioni non tengono conto di una ulteriore volumetria aggiuntiva, relativa ad un seminterrato destinato per la gran parte ad uso commerciale;

tutti i volumi appena indicati elevano il volume complessivo dell'edificio che si intende realizzare con la concessione edilizia n. 186/2002 a 16.671 metri cubi rispetto agli 11.000 metri cubi consentiti dal vigente piano particolareggiato per il centro storico, con un aumento volumetrico pari a ben 5.671 metri cubi;

la contraddittorietà fra le prescrizioni del piano particolareggiato del centro storico e le soluzioni progettuali ipotizzate è stata riconosciuta dalla stessa SO.FIN.GI che, nella relazione illustrativa del progetto presentato alla gara, ha previsto la realizzazione di sottotetti al terzo piano riguardo ai quali ha richiesto all'amministrazione comunale una deroga al piano particolareggiato per poterli destinare ai fini abitativi;

appare dunque evidente che la società SO.FIN.GI abbia vinto la gara nonostante il suo progetto prevedesse altezze e volumetrie eccedenti e quindi in difformità con il bando di gara; la relazione del perito nominato dal Tribunale ordinario di Sassari in data 24 febbraio 2004 confermava tale difformità tra il progetto presentato in fase di gara e quello esecutivo, ma già nell'ottobre 2002 il tecnico istruttore comunale, pur rilevando le incongruenze tra i due progetti, invece di richiedere la rettifica degli elaborati grafici perché fossero conformi con il progetto di massima originario, non aveva, inspiegabilmente, proceduto in tal senso; in merito a tale decisione, che ha dato luogo ad un grave illecito amministrativo, è stata avanzata da più parti l'ipotesi che essa sia spiegabile con una collusione di alcuni esponenti dell'amministrazione comunale con la ditta SO.FIN.GI; lo stesso Ministero dell'interno, rispondendo in data 7 aprile 2004 a un'interrogazione del senatore Turroni, chiariva che la Prefettura di Sassari confermava che un dipendente della SO.FIN.GI aveva partecipato alle consultazioni comunali riportando il maggior numero di voti e che il sindaco di Alghero risultava aver tutelato, in sede civile, gli interessi della società SO.FIN.GI srl; la stessa Prefettura di Sassari riferiva che l'Assessore all'urbanistica del Comune di Alghero era stato consulente della SO.FIN.GI, con l'incarico di effettuare i rilievi tecnici relativi al progetto dell'area "Giordo"; sulla scorta di tali risultanze, la magistratura apriva un'indagine, stabilendo il rinvio al giudizio degli amministratori di cui sopra;

va sottolineato che i lavori, che in base al contratto stipulato sarebbero dovuti essere ultimati entro la primavera del 2004, sono fermi da oltre tre anni e che l'area all'interno della quale sarebbe dovuto sorgere il complesso abitativo-commerciale risulta comunque tuttora recintata e inaccessibile; che la locale sezione della Confcommercio ha richiesto, in data 9 marzo 2007, tramite il presidente Massimo Cadeddu, una seduta aperta del Consiglio comunale per discutere sulle prospettive di riqualificazione dell'area; che varie associazioni di cittadini, in considerazione delle gravi violazioni che hanno caratterizzato l'iter del progetto e dell'impatto urbanistico-ambientale che esso avrebbe qualora fosse ultimato, hanno richiesto, con una petizione che ha raccolto l'adesione di oltre 3.000 persone, che l'area venisse totalmente recuperata a una funzione pubblica, reintegrandola nel patrimonio immobiliare comunale,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno recepire le richieste della cittadinanza e destinare l'ex area scuole elementari di via Vittorio Emanuele a servizi di pubblica utilità.