Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00068

Atto n. 1-00068

Pubblicato il 21 febbraio 2007
Seduta n. 112

POLLEDRI , PIROVANO , DIVINA , GABANA , FRANCO Paolo , GALLI , LEONI , STIFFONI , DAVICO

Il Senato,

premesso che:

la produzione orticola della UE è determinata per circa il 24% dall’Italia che, in tale settore, riveste il ruolo di principale Paese produttore, seguito da Spagna e Francia;

il pomodoro da industria è la principale coltivazione orticola italiana, occupando il 22,8% delle superfici investite ad ortaggi ed incidendo per il 45,2% sulla quantità e per il 16,6% sul valore della produzione orticola nazionale;

i prodotti di trasformazione dei pomodori da industria e, in specie, le conserve rappresentano la terza voce dell’export agroalimentare italiano con un'incidenza media, negli ultimi dieci anni, del 4,7% sul valore totale delle esportazioni agroalimentari nazionali;

più del 42% della produzione di pomodoro da industria si concentra in tre regioni (Emilia Romagna, Campania e Puglia), dove, di conseguenza, rappresenta un settore di particolare rilevanza ai fini delle dinamiche economiche ed occupazionali per numerose realtà locali;

il processo di liberalizzazione degli scambi, da anni in atto a livello mondiale, ha pienamente coinvolto anche i prodotti agricoli ed agroalimentari che, al pari delle altre merci, sono soggetti alle regole multilaterali sul commercio fissate in sede di WTO;

negli ultimi quindici anni le evoluzioni degli accordi multilaterali sul commercio hanno imposto tre successive riforme della politica agricola comunitaria (PAC) che ne hanno, di fatto, stravolto l’originaria impostazione, trasformandola da politica di sostegno alla produzione agricola in politica di aiuto al reddito degli agricoltori;

a seguito dell’ultima riforma della PAC, realizzata nel 2003, gli agricoltori interessati alle principali produzioni agricole ricevono un aiuto indipendentemente dal fatto di svolgere l’attività produttiva, nel rispetto del cosiddetto principio del disaccoppiamento, principio che, ormai, si è deciso di estendere anche alle principali organizzazioni comuni di mercato rimaste escluse dalla suddetta riforma, prima fra tutte quella dei prodotti ortofrutticoli;

in un futuro oramai imminente, gli agricoltori interessati alla produzione di pomodoro da industria si troveranno, dunque, di fronte alla scelta – già affrontata dai produttori dei seminativi – di continuare la loro attività percependo un aiuto, da essa totalmente scollegato, oppure limitarsi ad assolvere ai pochi compiti di manutenzione delle terre e ricevere lo stesso aiuto senza più produrre;

nell’ambito del nuovo contesto venutosi a creare a seguito della riforma della PAC, specie nei settori maggiormente esposti alla concorrenza estera, sono sempre più numerosi gli agricoltori che ritengono più conveniente abbandonare la produzione e ricevere l’aiuto al reddito previsto dalla stessa PAC;

alla luce della forte riduzione delle superfici registrata, per alcune produzioni, nei primi tre anni di applicazione della nuova PAC, è da ritenere che, anche per il pomodoro da industria, l’introduzione degli aiuti disaccoppiati induca fenomeni di abbandono delle attività produttive;

l’apertura di nuovi mercati ha determinato, anche per il settore del pomodoro da industria, una situazione di crescente concorrenza da parte non solo dei tradizionali Paesi produttori, ma anche di nuove realtà produttive che, proprio grazie alla liberalizzazione in atto, riescono più facilmente che in passato a presentarsi in posizione fortemente competitiva non solo sui mercati esteri, ma anche su quello interno;

entro l'anno 2007 in Cina saranno installati 10 nuovi impianti per la trasformazione del prodotto che faranno passare questo Paese al secondo posto al mondo per quantità trasformata con una previsione di 55 milioni di quintali di prodotto trasformato, da ciò deriverà che l’Italia retrocederà al terzo posto (dal secondo);

nell’attuale fase di crescente apertura dei mercati, una larga parte dell’agricoltura italiana, e in specie quella interessata alla produzione di prodotti agricoli di base, tra i quali vi è anche il pomodoro da industria, accusa evidenti ed insormontabili difficoltà a misurarsi con la concorrenza unicamente sotto il profilo dei costi di produzione;

per fare fronte alle difficoltà di cui sopra, il Legislatore è intervenuto con la legge 204/2004, di conversione del decreto-legge 157/2004, con la quale ha regolamentato l’utilizzo della dizione "passata di pomodoro" al fine di consentire ai produttori italiani di poter contare sulle necessarie garanzie per qualificare i loro prodotti e per difenderli da forme di concorrenza chiaramente sleali;

le possibilità offerte dalla legge 204/2004, sebbene importanti, non sono tuttavia risultate sufficienti a fornire tutti gli strumenti di cui i produttori necessitano per poter concretamente e decisamente intraprendere un percorso di qualificazione delle loro produzioni fondato sulla valorizzazione del rapporto con il territorio e, quindi, dell’origine della materia prima;

per tutte le ragioni sopra esposte, l’indebolimento del settore del pomodoro da industria appare inesorabilmente destinato a concretarsi, con tutte le conseguenze economiche e sociali che, vista l’importanza dello stesso settore, si riverseranno sui territori interessati e, più in genere, sull’intera economia nazionale,

impegna il Governo:

ad adottare tutte le iniziative affinché, nel quadro della riforma dell’organizzazione comune di mercato dei prodotti ortofrutticoli, l’eventuale introduzione dei regimi di aiuto disaccoppiato sia accompagnata da misure che consentano di favorire il mantenimento e la valorizzazione delle attività produttive agricole e, in specie, della coltivazione del pomodoro da industria;

ad adottare tutte le iniziative necessarie a dare, finalmente, attuazione alle norme sull’indicazione dell’origine dei prodotti alimentari e delle materie prime agricole contenute nella legge 204/2004 e, in ogni caso, a prevedere specifici interventi sul mercato italiano ed estero per favorire la qualificazione dei prodotti ottenuti attraverso la trasformazione di pomodori di origine nazionale.