Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00417

Atto n. 3-00417

Pubblicato il 20 febbraio 2007
Seduta n. 111

TECCE , SODANO - Ai Ministri delle infrastrutture e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

l'ASI (Consorzio per l'area di sviluppo industriale) della provincia di Avellino sta realizzando l'asse attrezzato Valle Caudina-Pianodardine, IV lotto, per collegare la Valle Caudina con Avellino;

nella XIV Legislatura il senatore Tommaso Sodano aveva presentato un'interrogazione a risposta scritta, pubblicata in data 24 novembre 2005 con numero 4-09743, riguardante lo stesso argomento. A quell'interrogazione i Ministri del precedente Governo non hanno mai dato risposta;

il progetto originario, redatto dall'ing. Abruzzese, prevedeva che l'arteria di collegamento Cervinara-Pianodardine passasse per il territorio del Comune di Altavilla Irpina lambendo la sinistra del fiume Sabato, attraversando il bosco di Prata di Principato Ultra e, con solo due viadotti, avrebbe raggiunto l'area industriale di Pianodardine. Tale progetto è stato stravolto, facendo passare la strada lungo la Media Valle del Sabato, con opere imponenti e sproporzionate,destinate a produrre un forte impatto ambientale. L'area di attraversamento in questione, denominata IV lotto, riguarda i territori dei Comuni di Tufo, Prata di Principato Ultra e Pratola Serra (Avellino). Questo tratto, ove il Sabato assume la sua conformazione più stretta e fragile, è già interessato da notevoli opere pubbliche: acquedotto Arin, linea elettrica ad alta tensione, vecchio acquedotto del Serino (ora abbandonato), gasdotto, ferrovia e strada statale Avellino-Benevento, nonché strada di collegamento Tufo-Bosco, Prata-Altavilla-Montefredane-Prata, realizzata dalla Forestale di Avellino nel 1976;

il Presidente dell'ASI, ing. Pietro Foglia, con nota protocollo n. 1847 del 1° giugno 2005, chiese al Settore tutela ambiente della Regione Campania la procedura di Verifica ambientale (screening), ai sensi dell'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996. Tale procedura fu accordata nella seduta di Commissione per la V.I.A del 28 luglio 2005;

l'arteria attraversa una zona sottoposta a vincolo idrogeologico, di ripopolamento e cattura, con relativo divieto di caccia in virtù dell'art. 6, legge 27 dicembre 1977, n. 968, ed oltrepassa il fiume Sabato, iscritto nell'elenco del Testo Unico, regio decreto n. 1775 dell'11 dicembre 1933, che prevede l'impossibilità a edificare e costruire opere lungo una fascia di rispetto di 150 metri dalle sponde del fiume. Detto vincolo è stato ribadito all'articolo 142 del decreto legislativo 42/2004 ed è riportato all'art. 32 del Piano urbanistico comunale (PUC) del Comune di Prata di Principato Ultra, adottato e reso esecutivo il 31 maggio 2005;

l'area è stata più volte segnalata, non a caso, come zona «a rischio di colate rapide di fango» (zona a rischio classe VI), come pubblicato dal Bollettino ufficiale della Regione Campania supplemento ordinario del 1º agosto 2005; in base al piano stralcio del rischio idrogeologico redatto dall'Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno nel 2003, le zone in oggetto presentano un rischio variabile tra A2; A3; R4; R2; C1, ossia area di ampliamento dei fenomeni franosi, che peraltro sono già in atto e segnalati alle autorità competenti; da ultimo con sopralluogo del Genio Civile di Avellino del 5 gennaio 2005, la zona è stata dichiarata a rischio sismico da S9 a S12;

la zona interessata alla realizzazione dell'asse attrezzato ha una fiorente produzione di uva di varietà Greco di Tufo DOCG che subirebbe un gravissimo pregiudizio sia per i produttori, sia per quelle poche aziende agricole ancora esistenti;

l'area è notevolmente interessante dal punto di vista archeologico per la presenza della Basilica dell'Annunziata e relative catacombe risalenti all'epoca paleocristiana, III secolo d.C. nel comune di Prata di Principato Ultra; della Grotta di S.Michele nel comune di Tufo, risalente, secondo studi condotti dalla Soprintendenza per i beni artistici e storici di Avellino, Benevento e Salerno, al periodo micaelico;

associazioni, singoli cittadini e rappresentanti istituzionali hanno sempre incontrato notevoli difficoltà nell'accesso agli atti pubblici, elemento indispensabile per far valere i propri diritti e le proprie ragioni, fino alla sentenza del Tribunale Amministrativo della Regione Campania - sezione di Salerno, n. 1619/2006 con cui si accoglie il ricorso di un Consigliere provinciale di Avellino contro il diniego di accesso agli atti opposto dal Consorzio ASI. Analoghe pratiche ostracistiche sono state attuate nei confronti dei cittadini e delle associazioni interessate all'opera, cui si è persino tentato di impedire la partecipazione alle varie conferenze di servizi;

il comportamento del Consorzio ASI non sembra attento agli interessi collettivi, tanto è vero che esso è stato condannato dal Consiglio di Stato, sentenza n. 1062/2004, per la costruzione del II lotto funzionale dell'asse attrezzato Valle Caudina-Pianodardine, avvenuta in mancanza delle necessarie autorizzazioni paesistico-ambientali;

in questi anni i sostenitori del secondo progetto dell'asse attrezzato hanno più volte sottolineato che l'opera rientrava tra le priorità indicate nella legge 443/2001 (cosiddetta "legge obiettivo", mentre la cosa non risponde affatto al vero, in considerazione della deliberazione CIPE n. 121 del 21 dicembre 2001;

una vasta campagna di stampa, cominciata nei mesi scorsi, ha sostenuto la richiesta del presidente dell'ASI, ing. Foglia, rivolta in particolar modo alla Giunta regionale della Campania, volta ad ottenere il finanziamento necessario per la realizzazione del IV lotto funzionale dell'Asse attrezzato Valle Caudina-Pianodardine, un finanziamento stimato in 52 milioni di euro, interamente da reperire. Tale campagna di stampa è stata rinfocolata dal Documento sulle priorità infrastrutturali, presentato il 16 novembre 2006 dal Ministro delle infrastrutture, che per la prima volta individua l'asse attrezzato come opera prioritaria per la regione Campania, pur non prevedendone il finanziamento,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti sopra descritti e quali iniziative intendano intraprendere;

se siano stati rispettati i vincoli imposti dalle leggi per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale nonché quelli per lo sviluppo del Mezzogiorno, e se, nel caso specifico, risulta corretta l'attivazione della procedura di verifica ambientale in luogo della V.I.A.;

se, nell'ambito delle proprie specifiche competenze, risultino ai Ministri quali siano le ragioni tecniche ed economiche che hanno condotto alla realizzazione del progetto definitivo accantonando i precedenti progetti preliminari che prevedevano soluzioni alternative;

se, nell'ambito delle proprie specifiche competenze, risulti ai Ministri perché il Presidente dell'ASI e il responsabile unico del procedimento abbiano convocato le Conferenze dei servizi in virtù della delibera C.I.P.E. n. 121, del 21 dicembre 2001, che non prevede la realizzazione dell'opera, e, in caso negativo, quali iniziative si intendano intraprendere per correggere il grave errore;

per quali motivi il Documento sulle priorità infrastrutturali, pubblicato dal Ministero delle infrastrutture il 16 novembre 2006, prevede la realizzazione dell'asse attrezzato, che, senza ulteriori specificazioni, sembra indicare come unica soluzione quella del secondo progetto;

se il Ministro delle infrastrutture sia intenzionato ad avviare un confronto con cittadini, associazioni e produttori agricoli, al fine di trovare, eventualmente, una soluzione tecnica adeguata alle specifiche caratteristiche della zona interessata dall'intervento, garantendo le condizioni di sicurezza del suolo e limitando al minimo il livello dell'impatto ambientale.