Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01312

Atto n. 4-01312

Pubblicato il 13 febbraio 2007
Seduta n. 106

DE POLI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della solidarietà sociale e per le politiche per la famiglia. -

Premesso che:

dopo l’esame e la valutazione delle disposizioni inerenti le politiche sociali presenti nella legge 296/2006 (finanziaria 2007), si prende atto che le richieste più rilevanti presentate dalle Regioni al Governo sono state totalmente disattese;

infatti, le Regioni alla luce della loro competenza in materia avevano ben chiarito i provvedimenti necessari che si possono così riassumere: 1) collegamento del Fondo nazionale delle politiche sociali (FNPS) al PIL, in analogia al Fondo sanitario; 2) separazione dei diritti soggettivi, collegati a leggi dello Stato e gestiti dall’INPS, dal FNPS; 3) coordinamento al FNPS dei diversi finanziamenti dedicati ad altri interventi di carattere sociale, per offrire alle Regioni una risposta organica da parte dello Stato in modo da consentire loro scelte certe, eque e funzionali alla programmazione regionale, ricordando in proposito la competenza delle Regioni nella materia dei servizi sociali; 4) l’utilizzo del fondo per la definizione e l’avvio dei livelli uniformi di assistenza, ritenendo prioritari i livelli a favore dell’infanzia, della famiglia e della non autosufficienza e concordando le Regioni e le autonomie locali la sinergia dei diversi finanziamenti verso piani organici, rispondenti agli obiettivi dello sviluppo locale, come previsto dagli indirizzi dell’Unione europea e dell’OCSE;

a fronte delle richieste presentate, la finanziaria ha invece individuato diversi stanziamenti, a giudizio dell'interrogante senza alcun collegamento con il FNPS, talvolta con scelte unilaterali di azioni da parte del Governo;

gli stanziamenti suddetti riguardano: il ripristino a livello nazionale del fondo per l’infanzia e l’adolescenza; un fondo per le politiche della famiglia di cui si prevede l’intesa con le Regioni solo per il piano e non per il riparto; un fondo per le politiche sociali inferiore a quanto richiesto per il 2006; un fondo per la non autosufficienza che prevede 100 milioni di euro, dotazione inadeguata per garantire i livelli essenziali;

la competenza e le indicazioni delle Regioni in materia di politiche sociali non può essere disattesa, soprattutto quando ci si trova di fronte ad uno stanziamento di fondi inadeguato e insufficiente;

c’è bisogno di una leale collaborazione istituzionale tra Governo e Regioni su programmi, indirizzi e risorse finanziarie: a tal proposito si ricorda che lo stesso documento di parere della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al disegno di legge finanziaria 2007 reso in Conferenza Unificata del 19 ottobre 2006 sottolineava: “nelle more di una definizione organica del problema, la necessità del pieno coinvolgimento e riconoscimento delle Regioni quali soggetti competenti in materia prevedendo, sulla base delle garanzie emerse nell’incontro col Governo durante l’iter della Finanziaria che tali fondi siano resi spendibili tramite una intesa ai sensi dell’art. 8, comma 6, della legge 131/2003, da realizzare in sede di Conferenza Unificata. In tale modo le Regioni potranno dare il loro contributo, in piena integrazione, sia in termini di politiche sociali sia per le politiche di sviluppo in un quadro generale di crescita territoriale così come richiamato anche dall’Agenda di Lisbona che pone l’accento sull’importanza del ruolo delle politiche regionali”,

si chiede di sapere quali interventi si ritenga opportuno predisporre per far in modo che ci sia un’intesa immediata tra le Regioni e il Governo per coordinare in maniera razionale ed organica le richieste delle Regioni in materia di politiche sociali.