Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00378

Atto n. 3-00378

Pubblicato il 6 febbraio 2007
Seduta n. 101

CARRARA - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

la legge 27 dicembre 2006 n. 296, (legge finanziaria 2007), all’art. 1, commi 1279 – 1283, ha previsto la soppressione dell’Istituto nazionale della Montagna – (IMONT) e la contestuale istituzione, sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, dell’Ente Italiano della Montagna – EIM, “finalizzato al supporto alle politiche ed allo sviluppo socio-economico e culturale dei territori montani”;

la norma prevede che si trasferiscano, entro il 31 gennaio 2007, dall’IMONT “i suoi impegni e funzioni, il patrimonio, i beni mobili, le attrezzature in dotazione e l’attuale dotazione organica”, la nomina di un commissario, e l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per la determinazione degli organi di amministrazione e controllo, la sede, le modalità di costituzione e di funzionamento, le procedure di definizione e l’attuazione dei programmi per l’utilizzo del personale, per l’erogazione delle risorse;

considerato che:

la scelta e l’individuazione del Commissario dell’EIM rivestono, in questo scenario, un ruolo di estrema importanza per il futuro dei territori montani italiani, specialmente alla luce della riforma in atto in sede europea, che prevede l’individuazione degli stessi non più in chiave “altimetrica” (600 metri su livello del mare), ma bioclimatica;

inoltre, tale figura faciliterebbe la trasformazione dell’EIM da “ente pubblico non economico e di ricerca non strumentale” in una “Agenzia tecnico–scientifica per il supporto alle politiche ed allo sviluppo socio-economico e culturale dei terreni montani”, promossa e coordinata dalla stessa Presidenza del Consiglio dei ministri nel settore, alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio stesso;

le montagne italiane concorrono, tra l’altro, al PIL nazionale per oltre il 16%; ospitano alcuni dei più importanti distretti produttivi del Paese, concorrono ad un segmento significativo del made in Italy culturale ed ambientale, rappresentando, inoltre, un “ giacimento” ancora inesplorato sia in termini di capacità di impiego delle risorse culturali e sociali locali, sia in termini di sviluppo e promozione delle realtà economiche ed imprenditoriali presenti localmente;

il 54,26% del territorio italiano è rappresentato da aree montane, i residenti in aree montane sono oltre 12 milioni, i Comuni montani sono 4.202 (di cui 3.000 inferiori a 2.000 abitanti), 360 sono le comunità montane, 32 milioni risultano le presenze alberghiere annuali nelle aree alpine italiane, 6 milioni le presenze alberghiere annuali nelle aree appenniniche, 120 milioni le presenze extra alberghiere nelle regioni alpine italiane e 85 milioni quelle nelle regioni appenniniche e la percentuale del fatturato del turismo montano rispetto al fatturato turistico annuo italiano dell’ultimo triennio 2004/2006. Si attesta sull'11,8% il fatturato annuo del turismo montano estivo 2006 è stato di 3,1 miliardi di euro circa, il fatturato annuo 2005/2006 del turismo montano invernale è di 5,4 di euro miliardi circa;

questi dati evidenziano come la via italiana alla competitività passi, necessariamente, per le eccellenze del Paese e per la montagna, anche per il suo tessuto di distretti, e come tutto ciò rappresenti un laboratorio privilegiato nel quale sperimentare un nuovo modello di crescita del Paese da sottoporre all’attenzione delle varie istanze comunitarie e internazionali;

la composizione del territorio montano italiano, con il suo 44,3% di aree boschive, 21% di vegetazione arbustiva ed erbacea, 8% di superfici agricole eterogenee, 3,5% di colture prative e foraggere, 2,9% di terreni coltivati, 2,3% di insediamenti e vie di comunicazione, 1,5% di aree umide e corsi d'acqua, comporta la sfida di individuare il giusto equilibrio tra sviluppo sostenibile e conservazione degli ecosistemi, al fine di lavorare adun modello che permetta, ai responsabili delle istituzioni nei territori montani ed alle popolazioni che vi risiedono, di governare le filiere produttive e godere del loro valore aggiunto, invece di subire in negativo i processi della modernità;

il recupero e lo sviluppo socio–economico, ambientale ed occupazionale della montagna italiana possono fondare le loro basi sulla operatività e validità d’intervento dell’EIM, finalizzato proprio al supporto delle politiche e dello sviluppo socio-economico e culturale dei terreni montani e che si propone come soggetto/attore di un nuovo progetto di “governance per la montagna”, che prende le mosse dai principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione e dalla considerazione che i piccoli Comuni italiani, la maggior parte dei quali di montagna, non sono più in grado di rispondere singolarmente alle richieste dei propri concittadini e di erogare servizi fondamentali sul territorio;

la nuova realtà che ci si accinge a creare mira a soddisfare l'ineludibile esigenza di ridefinire una politica nazionale per la montagna, coerente e innovativa, attraverso scelte politiche radicali capaci di valorizzarne le potenzialità economiche e fondate sui principi della sua specificità territoriale, della coesione economica, dello sviluppo sostenibile e della sussidiarietà, secondo quanto già presente nelle proposte di legge dei partiti dell’Unione e alla pag. 147 del Programma del Governo 2006-2011 “Per il bene dell’Italia”;

risultando, inoltre, all'interrogante che:

la lettera inviata alla fine dicembre 2006 dai Ministri per gli affari regionali, Linda Lanzillotta, e dell'università e ricerca, Fabio Mussi, al Presidente del Consiglio Romano Prodi cancella con un colpo di penna tutto questo;

l’applicazione dell’art. 2, commi 143-144-145, del Collegato fiscale (decreto-legge 262/2006) concernente il riordino degli enti di ricerca controllati da Ministero dell'università e della ricerca, prevede la soppressione dell’IMONT;

il Governo ha sottolineato che la nascita del nuovo ente (EIM) non è coerente con “gli obiettivi di semplificazione degli assetti amministrativi e di riduzione dei relativi costi ai quali si ispira l’azione di governo”;

a fronte dei problemi ambientali, biologici, geomorfologici, socio-economici e meteorologici vissuti dalla montagna italiana, nella nuova finanziaria 2007 si prevedono, solo, la spesa di 25.000.000 euro per il Fondo nazionale della montagna per l’anno 2007, e le spese per il funzionamento delle Comunità montane, purché le stesse effettuino un adeguamento dello statuto;

il reale recupero e lo sviluppo della montagna italiana poggiano le loro basi sull'operatività d’intervento del nuovo organismo, essendo l’Osservatorio nazionale della montagna ed il Comitato interministeriale della montagna (CTIM) semplici organi di consulenza del Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri e le uniche presenze locali dell’IMONT, sono ad oggi solo al Centro-Nord, quale espressione delle amministrazioni di centro-destra presenti nell’ente;

la costituzione dell’EIM potrebbe rappresentare il principale strumento politico e tecnico-scientifico del Governo Prodi, al fine di realizzare un grande progetto per le montagne italiane, specie centro-meridionali, volto a tutelare e valorizzare un patrimonio geologico, economico, ecologico, agro-forestale, sociale e storico-culturale che costituisce un unicum a livello mondiale;

il nuovo ente, nascendo come “Agenzia dello sviluppo della montagna”, garantirebbe che parte della ricchezza prodotta dalla montagna torni alla montagna, tutelando, valorizzando e promuovendo le specificità locali;

attualmente la Margherita può contare sul Ministro con delega della Montagna, Linda Lanzillotta, sul dr. Enrico Borghi Presidente dell’UNCEM, Unione Nazionale Comunità ed Enti Montani, sulla presidenza dell’Osservatorio della montagna, organismo deputato a indirizzare e coordinare gli interventi legislativi sulla montagna, ed un accordo con il Presidente di centro – destra in proroga, prof. Gianni Cannata, Presidente del Comitato tecnico interministeriale sulla Montagna – CTIM;

l’intervento dei due Ministri di maggioranza sembra all'interrogante dimostrare la disorganicità del Governo Prodi: la riunione che si è svolta martedì 16 gennaio 2007, alle ore 14.30, presso il “Botteghino”, dei responsabili nazionali degli enti locali e della montagna dei partiti di Governo non è riuscita ad esprimere una linea comune a causa dello scontro in atto tra la Responsabile nazionale enti locali dei DS, senatrice Silvana Amati, ed il Responsabile nazionale enti locali della Margherita, on.le Mario Giacomelli;

in questo quadro in evoluzione, evidenziando, tra l’altro, che ove il legislatore non adempia ai dispositivi di legge, si correrebbe il rischio che ricercatori scientifici e personale tecnico-professionale di riconosciuta professionalità ed esperienza, attualmente impegnato nell’IMONT, resterebbero senza stipendio o, addirittura, senza posto di lavoro,

si chiede di sapere se non si ritenga opportuno dare immediata applicazione alla norma contenuta nella legge finanziaria approvata dal Parlamento.