Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01194

Atto n. 4-01194

Pubblicato il 30 gennaio 2007
Seduta n. 96

FERRANTE - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

l’impegno alla riduzione di emissioni inquinanti assunto dall’Unione europea nell’ambito del Protocollo di Kyoto si è tradotto per l’Italia nell’obbligo di abbattere entro il 2012 il 6,5 per cento delle emissioni di gas con effetti sul clima rispetto al 1990: un obiettivo considerato come il primo passo da effettuare per una seria politica ambientale, che tuttavia con il passare degli anni si è sempre più allontanato, diventando una sorta di chimera;

infatti, da quando il Protocollo è stato firmato nel 1997, le emissioni prodotte in Italia sono considerevolmente aumentate, giungendo oramai a un clamoroso più 12,2 per cento, con il risultato che, a distanza di poco meno di un anno all’inizio della fase attuativa del Protocollo, che prenderà il via il 1° gennaio del 2008, l’Italia si trova a dover abbattere non più il 6,5 ma il 18,7 per cento dell’inquinamento prodotto nel 1990: un ritardo colossale che risulta ancora più evidente se analizzato in termini assoluti. Ogni anno il sistema Italia produce 97 milioni di tonnellate di anidride carbonica, molto più di quanto dovrebbe fare se rispettasse già da ora Kyoto;

questo quadro allarmante risulta anche dalla lettura del dossier di Legambiente “COP12/MOP2: Nairobi: Kyoto alla prova del post 2012” presentato al Social Forum Mondiale di Nairobi;

in particolare, secondo dati del 2000, sempre secondo lo stesso dossier dell’associazione ambientalista, il traffico aereo incide dal 4 al 9 per cento, sul totale delle emissioni che contribuiscono all'effetto serra. L’aereo è di gran lunga il mezzo di trasporto che ha fatto meno sforzi negli ultimi anni per migliorare la sua efficienza in ambito ambientale. Dall’adozione del Protocollo di Kyoto le compagnie aeree, tra l'altro, sono diventate un ambito specifico di discussione all’interno dell’Unione europea;

una raccomandazione della Commissione europea del 2005 parla esplicitamente della necessità di inserire le emissioni di anidride carbonica all’interno del mercato europeo delle emissioni, l’Ets. Pochi mesi dopo anche il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione con la quale si esorta la Commissione ad adottare misure ancora più stringenti per limitare le emissioni di anidride carbonica prodotte dai voli aerei;

si apprende da un articolo pubblicato il 24 gennaio 2007 da un quotidiano nazionale che il governo inglese spenderà fino a 3 milioni di sterline in tre anni per compensare, sulla base del Protocollo di Kyoto, il danno climatico provocato dai voli internazionali e interni, del Primo Ministro e dei membri del suo gabinetto,

si chiede di sapere se non si ritenga di dover valutare l’opportunità di adottare iniziative analoghe a quelle decise dal Governo del Regno Unito per compensare, in conformità a quanto stabilito da Protocollo di Kyoto, il danno climatico provocato dai voli internazionali ed interni del Presidente del Consiglio dei ministri, dei Ministri e dei Sottosegretari di Stato.