Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01157
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Atto n. 4-01157
Pubblicato il 24 gennaio 2007
Seduta n. 93
BULGARELLI - Al Ministro della giustizia. -
Risulta all'interrogante che:
in data 11 luglio 2006 venivano effettuati in Sardegna, in particolare nel sassarese, 10 arresti e 44 perquisizioni nell'ambito dell'operazione denominata "Arcadia", rivolta contro l'area dell' indipendentismo sardo, in particolare nei confronti dell'associazione "A Manca pro s' Indipendentzia", sospettata di collusioni con formazioni terroristiche e di aver partecipato alla realizzazione di alcuni, falliti, attentati a partire dall'anno 2002;
attualmente, cinque dei detenuti sono sottoposti a regime di custodia cautelare in carcere, quattro sono agli arresti domiciliari e uno, Bruno Bellomonte, è stato scagionato perché completamente estraneo ai fatti; i detenuti in carcere sono ora nella stessa cella presso il carcere Buoncammino di Cagliari e possono, dunque, usufruire di un minimo regime di socialità; per coloro, invece, che sono agli arresti domiciliari vige il divieto di comunicare in qualsiasi forma con l'esterno e ciò comporta una evidente e paradossale penalizzazione rispetto ai loro compagni in carcere;
non si comprende dunque la ratio che ispira la concessione degli arresti domiciliari soltanto ad alcuni degli imputati: se, infatti, a quattro militanti sono stati concessi gli arresti domiciliari perché non sussistono motivi per la loro detenzione in carcere, non si capisce perché analoga misura non sia stata estesa anche agli altri detenuti; d'altra parte, il divieto di comunicare vanifica, di fatto, i benefici che potrebbero derivare dall'aver abbandonato il carcere;
allo stato, inoltre, tutti gli arrestati hanno già scontato oltre sei mesi di carcere preventivo, senza essere stati mai interrogati e in base ad accuse che si fondano soltanto su evidenze probatorie particolarmente controverse, e cioè su stralci di intercettazioni ambientali e telefoniche il cui contenuto è stato ricostruito con criteri molto discutibili, tanto che i legali della difesa, che per molti mesi non hanno potuto avere accesso ai materiali, hanno dichiarato in una conferenza stampa che ''a una prima attenta analisi dei nastri delle conversazioni intercettate risulta chiaro che il contenuto delle stesse non coincide affatto con quanto trascritto dalla Digos'';
a sostegno delle loro affermazioni, gli avvocati hanno citato le risultanze degli esami svolti da un fonico professionista incaricato di esaminare le conversazioni, alcune delle quali, a suo avviso, sarebbero talmente incomprensibili da far apparire le trascrizioni "frutto di fantasia",
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga che in mancanza di nuovi elementi probatori e in considerazione del fatto che, a distanza di oltre sei mesi dall'arresto, alcuno degli imputati sia stato sottoposto a interrogatorio, non sussistano ragioni per prolungare ulteriormente il regime di custodia cautelare e che, pertanto, sia opportuno sollecitare, per quanto di competenza, la revoca degli arresti per tutti gli imputati.