Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00600

Atto n. 4-00600

Pubblicato il 28 settembre 2006
Seduta n. 41

SOLIANI , MAGISTRELLI , BINETTI , BAIO , VILLECCO CALIPARI , MONGIELLO , PIGNEDOLI , BASSOLI - Al Ministro per i diritti e le pari opportunità. -

Premesso che:

una ricerca condotta dal Consiglio d’Europa di recente ha indicato nell’aggressività maschile la prima causa di morte violenta e di invalidità permanente per le donne in tutto il mondo;

in Italia, come nel resto d’Europa, stiamo assistendo ad un incremento dei casi di violenza sulle donne, molte volte consumati fra le pareti domestiche o comunque ad opera di uomini appartenenti alla sfera familiare e affettiva;

i sempre più frequenti episodi di violenza, in ogni parte del Paese, suscitano sgomento e dolore nell’opinione pubblica e impongono una riflessione seria e profonda sulle cause del fenomeno, sulle mutate relazione fra i sessi, sulla necessità di contrastare la concezione possessiva e consumistica della sessualità che si sta imponendo nella nostra società;

per altro verso, il crogiuolo etnico, culturale e religioso che caratterizza sempre più le società contemporanee vede le donne protagoniste delle trasformazioni sociali in atto, sotto ogni profilo: in senso positivo, in quanto le donne immigrate sono fattore cruciale di integrazione sociale e culturale, soprattutto per le nuove generazioni; in senso negativo, essendo tutte le donne - immigrate e non - esposte oggi più che mai a comportamenti ispirati da fondamentalismi di varia natura, talora accompagnati da visioni autoritarie e maschiliste del ruolo della donna;

da parte del mondo dell’associazionismo e delle comunità locali - sempre più scosse e sgomente dopo episodi quali l'omicidio della giovane Silvia Mantovani a Parma – arriva forte la richiesta di un intervento deciso dello Stato e la domanda di predisporre azioni volte a contrastare la violenza sulle donne, in raccordo con le istituzioni locali, con le forze dell’ordine, con l’associazionismo e il volontariato e con gli operatori sociali e della cultura,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda assumere il contrasto alla violenza sulle donne come una priorità dell'azione politica e istituzionale del Dicastero e, in tal caso, quali politiche di lotta agli abusi sulle donne e di contrasto alla disuguaglianza fra i due generi intenda definire;

se non si ritenga indispensabile, anche alla luce dell’urgenza che il proliferare degli episodi criminosi impone, adottare una legislazione sulla tutela delle vittime in linea con gli altri Paesi europei e di esemplare severità per i reati di natura sessuale contro le donne, comprese le molestie e le minacce di cui sono così estesamente oggetto;

inoltre, se il Ministro in indirizzo non ritenga utile favorire l’attivazione di un maggiore collegamento fra scuola, servizi territoriali e consultori per adolescenti, al fine di intervenire sulle politiche educative, sulla relazione fra uomo e donna e sull’educazione all’uguaglianza e alle pari opportunità;

quali azioni si intenda intraprendere per una campagna nazionale contro la violenza sulle donne, che coinvolga gli enti locali, le associazioni (delle donne, degli uomini e degli immigrati), le organizzazioni sindacali, i mezzi di informazione, nonché tutti i Ministeri a vario titolo interessati dai fenomeni segnalati (Ministeri per i diritti e le pari opportunità, dell'interno, della pubblica istruzione, per le politiche della famiglia e della solidarietà sociale);

se non si ritenga opportuno indire contestualmente una Conferenza nazionale sul tema.