Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00068
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Atto n. 3-00068 (in Commissione)
Pubblicato il 13 luglio 2006
Seduta n. 18
CURTO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
in data 11 luglio 2006 merci contraffatte, provenienti dalla Cina, per un valore commerciale di 15 milioni di euro, sono state sequestrate nel porto di Taranto;
le merci, contenute in cinque container (diretti uno in Grecia, uno in Croazia, uno in Montenegro e due a Lecce), erano costituite da scarpe sportive, borse, portafogli e berretti con marchi prestigiosi quali Burberry, Louis Vuitton, Puma, Nike, Adidas, Chanel, Versace, Fendi, e addirittura rappresentativi di importanti società calcistiche quali Juventus, Milan, Barcellona e Real Madrid;
non è sicuramente questo il primo caso di sequestro nel porto di Taranto di merci contraffatte aventi rilevante valore commerciale;
tutto ciò, rapportato a quanto avverrebbe negli altri porti italiani, non solo indurrebbe a rilevare il dato relativo ai danni enormi all'economia legale nazionale ed europea, ma, ancor di più, porterebbe alla considerazione che dietro traffici illegali di così imponenti dimensioni operino organizzazioni criminali con ramificazioni internazionali,
l'interrogante chiede di conoscere :
a quanto ammonti il valore commerciale delle merci contraffatte sequestrate nei porti italiani nell'anno 2005 e nel primo semestre 2006;
se il Governo sia nelle condizioni di valutare i danni economici, in termini di PIL, che in conseguenza di tali traffici illegali siano derivati nell'anno 2005 all'economia nazionale;
se siano attualmente utilizzate tutte le tecnologie più avanzate nell’individuazione delle merci di illecita provenienza, considerando che le verifiche e i controlli, sicuramente molto puntuali, fatti dalla Guardia di finanza e dalle dogane sono comunque esperiti a campione;
quali siano, infine, le ulteriori e più opportune iniziative che il Governo intende assumere per stroncare, o comunque mantenere nei limiti del fisiologico, un fenomeno assolutamente devastante per l'economia legale e che nel Mezzogiorno d'Italia ha già messo in ginocchio molte piccole aziende operanti nei settori del commercio e dell'artigianato.