Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00272
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Atto n. 4-00272
Pubblicato il 10 luglio 2006
Seduta n. 14
MALABARBA , CAPRILI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio 2004 veniva incendiato il centro sociale Sars di Viareggio e un container poco distante dal centro sociale, in cui dormivano alcuni giovani immigrati;
il 2 febbraio 2004, durante lo svolgimento di un Consiglio comunale a Viareggio alla presenza di numerosi cittadini e cittadine, alcuni giovani del centro sociale Sars chiedevano di poter leggere un comunicato sui gravi episodi avvenuti la notte del 1° febbraio in cui due giovani immigrati avevano rischiato di morire; dopo una discussione dei capigruppo tale permesso veniva accordato ed una rappresentante del centro sociale veniva fatta accomodare tra i banchi del Consiglio comunale per favorire la lettura del comunicato, al termine della quale il Consiglio comunale proseguiva con il normale ordine dei lavori;
la mattina seguente i partiti della destra viareggina (di cui due, Lega nord e Nuovo Psi, nemmeno presenti in Consiglio comunale) inviavano un esposto alla Procura di Lucca per i fatti avvenuti in Comune la sera precedente;
a seguito dell’esposto 14 persone, identificate dalla polizia come presenti in Consiglio comunale il 2 febbraio, venivano iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Lucca con l’accusa di associazione sovversiva (art. 270 del codice penale), violenza privata, turbamento o interruzione di corpo politico riunito collettivamente e interruzione di pubblico servizio, mentre le loro abitazioni venivano perquisite alle ore 5 del mattino con un dispiego di forze del tutto anomalo per una città come Viareggio;
le indagini duravano un anno e mezzo e, nonostante i rapporti della Polizia presente in Comune, che non ravvedeva nella condotta dei 14 indagati atti intimidatori o violenti, nonostante il rispetto dell’iter regolamentare per consentire l’intervento della rappresentante del centro sociale Sars e nonostante le prese di posizione da parte della Giunta comunale e dei consiglieri di maggioranza più Rifondazione comunista (che escludevano categoricamente episodi di violenza e tendevano a precisare, con interrogazioni, lettere alla magistratura, interventi sui giornali e delibere votate in Consiglio, il regolare svolgimento della seduta consiliare), giungeva la chiusura delle indagini, in cui venivano mantenuti i reati di violenza privata, turbamento o interruzione del Consiglio comunale e interruzione di pubblico servizio, mentre decadeva il reato relativo all’articolo 270 del codice penale. Attualmente, a seguito dell’udienza preliminare, i 14 imputati sono stati rinviati a giudizio e la prima udienza del processo si terrà al Tribunale collegiale di Lucca il 27 settembre 2006,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti accaduti a Viareggio con l’incendio del centro sociale Sars e se, per tale episodio, siano stati individuati i responsabili;
se non ritenga, di fronte alle vicende processuali che coinvolgono 14 persone accusate di reati gravi, su cui la magistratura proseguirà il suo normale iter, di consentire che le autorità politiche e di polizia della città di Viareggio possano permettere una rixostruzione del contesto di tensione in cui gli episodi debbono, a giudizio degli interroganti, essere inquadrati, per evitare che una legittima protesta condotta all’interno delle istituzioni si trasformi in semplice vicenda giudiziaria, con grave nocumento, non solo dei cittadini coinvolti, ma della stessa coscienza civile della città.