Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00234
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Atto n. 4-00234
Pubblicato il 4 luglio 2006
Seduta n. 12
PALERMO - Ai Ministri della giustizia e dell'interno. -
Premesso che:
già nella XIII legislatura, con l’interrogazione 4-17379 presentata dall’on. Vendola, era stato segnalato il grave stato di pericolo in cui era venuto a trovarsi il sig. Ianniello Mariano nato a Potenza il 22 giugno 1946 e residente a Cancellara (Potenza) in via Vittorio Emanuele III, n. 3, a causa delle continue minacce, nonché dei veri e propri danni, furti ed altri fatti criminosi, che lui stesso, le sue proprietà, e la sua famiglia hanno subito per anni;
alla citata interrogazione aveva risposto l’allora Ministro della giustizia il quale sosteneva che “in relazione alle vicende che vedono coinvolto il Sig. Ianniello, gli inquirenti non escludono che gli atti di danneggiamento subiti possano essere stati perpetrati dai mezzadri ed ex coeredi che a suo tempo lavoravano e gestivano l’azienda agricola del padre dell’istante…”
dal 1994 a tutt’oggi il sig. Ianniello si è trovato coinvolto, oltre che in incresicosi episodi di danneggiamento, furto di bestiame, minacce personali, in tutta una serie di malversazioni intentate contro di lui, anche mediante il coinvolgimento in diverse cause civili, da parte degli avvocati Biscione Giuseppe e Lamiranda Antonio, i quali hanno messo in atto un vero e proprio accanimento sia giudiziario che psicologico contro il sig. Ianniello, il quale a causa delle ingenti spese legali alle quali ha dovuto far fronte per difendersi, e in seguito alle forti tensioni psicologiche alle quali è stato sottoposto, si è venuto a trovare in gravi difficoltà sia finanziarie che psico-fisiche;
diverse denunce penali presentate dal sig. Ianniello contro il Lamiranda sono state archiviate (proc. pen. 2119/01 mod. 21); su una denuncia per calunnia e diffamazione (proc. pen. 707/02) è stato dichiarato il non luogo a procedere ed infine, sul proc. pen. 1659/00, che dopo varie assegnazioni è stato discusso il 20 gennaio 2006, il Biscione Giuseppe è stato condannato (in 1° grado) a 3 mesi di carcere, 150 euro di multa, pagamento delle spese processuali e dei danni da definirsi in separata sede;
dopo la citata sentenza del 20 gennaio 2006 contro il Biscione, a seguito della quale quest’ultimo ha dato in escandescenze, il sig. Ianniello ha motivo di temere il verificarsi di ulteriori ritorsioni nei suoi confronti e dei propri familiari,
si chiede di sapere quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare al fine di tutelare la sicurezza e l’incolumità del sig. Ianniello, della sua famiglia e del suo lavoro, gravemente messi in periocolo da fatti e personaggi di dubbia chiarezza e se non ritengano opportuno avviare ulteriori indagini sugli stessi.