Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00153

Atto n. 4-00153

Pubblicato il 27 giugno 2006
Seduta n. 9

QUAGLIARIELLO - Al Ministro dell'università e della ricerca. -

Premesso che con decreto ministeriale 18 novembre 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2005, n. 279) l'IMT, Istituto di istruzione universitaria di alta formazione dottorale con ordinamento speciale, con sede a Lucca, è stato legalmente riconosciuto istituzione universitaria autonoma e, in quanto tale, soggetta alla normativa che regolamenta l’autonomia delle Università ai sensi della legge n. 168 del 9 maggio 1989;

considerato che:

l'istituzione dell'IMT ha suscitato l'interesse di alcuni esponenti del mondo politico locale e universitario, con l'intenzione esplicita di lederne l'autonomia, dichiarando in una lettera indirizzata al personale dell'Università di Pisa, pubblicata sul sito "Sapere e futuro. Luogo di elaborazione e discussione di idee e progetti dell'Ulivo su Scuola, Università, Ricerca" e riportata anche dalla stampa nazionale, di voler «frenare il treno in corsa» rappresentato dall'IMT e rilanciare al più presto un programma per la creazione a Lucca di un polo universitario pisano;

tali intenzioni sono state manifestate nel timore di una «presenza troppo ingombrante» dell'IMT, che potrebbe costituire un concorrente pericoloso per il polo universitario pisano, facendo percepire i corsi dell’Università di Pisa come di serie B e destabilizzando il quadro di partnership storica fra l’Università pisana, la scuola Sant’Anna e la Scuola Normale;

nel dicembre 2005 la Scuola Sant'Anna di Pisa ha inviato una nota al Ministro Moratti, con la quale chiedeva, nell'ambito di «un disegno complessivo di rafforzamento e qualificazione del sistema dell’alta formazione post-universitaria, sull’asse pisano-lucchese», un coinvolgimento più consistente delle due Scuole superiori pisane (Normale e Sant’Anna), oltre che dell’Università di Pisa, nell’attività dell'IMT, attraverso la costituzione di «rapporti istituzionali bilaterali» non intermediati; proponeva inoltre, per rafforzare il polo pisano-lucchese, che l'istituzione dei corsi di dottorato di ricerca fosse realizzata congiuntamente dall'IMT e dall'istituzione universitaria responsabile dell’organizzazione dei corsi e del risultato scientifico, didattico e formativo»;

a tal fine, la Scuola Sant’Anna sosteneva la necessità di assegnare alle due Scuole superiori pisane una dotazione finanziaria annua specifica, tramite un apposito intervento del Miur, da destinare al finanziamento della Scuola di dottorato di Lucca una dotazione che preveda «l’aggiunta alla dotazione ordinaria di 1,5 milioni di euro, già assicurata all’IMT (…), di un contributo di eguale misura, da parte di ciascuna delle due Scuole», in quanto tale contributo «consentirebbe di dare all’iniziativa una più solida struttura finanziaria e di garantire meglio e più rapidamente risultati di successo»;

preso atto che:

molti esponenti politici della maggioranza di Governo e locali hanno fatto dichiarazioni altamente lesive nei confronti dell'Istituto IMT, rispetto all'autonomia e libertà di insegnamento dell'istituto stesso;

il deputato dei Ds Marco Filippeschi, rispetto ai finanziamenti del Governo all'IMT, ha sostenuto: «Bisogna smettere di spendere i soldi in modo clientelare e rafforzare le grandi scuole di eccellenza. Noi pisani siamo fortunati da questo punto di vista. Ma le nostre scuole d’eccellenza sono anche patrimonio nazionale. E chi disperde risorse in operazioni di dubbia validità danneggia anche gli sforzi di innovazione di questi ultimi anni. Sono molto critico su quanto è stato fatto a Lucca». (“la Nazione”, 5 aprile 2006);

il Presidente uscente delle Provincia di Lucca, Andrea Tagliasacchi, ha dichiarato: "l'IMT è una scuola ormai divenuta pubblica e potrà attingere ai finanziamenti ordinari del Ministero: sarebbe poco responsabile privare il territorio di un’opportunità»; non solo, egli auspica la costituzione di «una scuola di dottorato, magari meglio collegata con le grandi istituzioni universitarie del vicino polo pisano e, perché no, anche di altre realtà toscane» che «coprirebbe un segmento di offerta formativa di grande interesse per il sistema produttivo e sociale locale», e chiede un modello di gestione che ritorni «ad una partnership paritaria tra territorio e sedi accademiche coinvolte». Infine il Presidente uscente avanza la possibilità di «una nuova convenzione, che riduca drasticamente l’impegno finanziario dei soggetti territoriali e lo finalizzi in modo trasparente», riconsiderando «il programma didattico e di ricerca, ora che la fase sperimentale e di avvio è sostanzialmente conclusa e l’istituto può dedicarsi al consolidamento e al radicamento nel territorio»;

il sindaco di Pisa, Paolo Fontanelli, ha sostenuto che «la vicenda dell’IMT di Lucca deve essere affrontata con discontinuità rispetto alla gestione clientelare data dall’ex presidente del Senato Pera» (“il Tirreno”, 27 maggio 2005);

Feliciano Bechelli, esponente dei Ds lucchesi, nel corso della presentazione del Laboratorio sull'innovazione dei Ds, ha chiesto l'istituzione a Lucca di un polo universitario integrato con l'ateneo pisano, specializzato nei settori che caratterizzano la provincia lucchese, ovvero beni culturali, architettura, discipline medico-riabilitative, e ha concluso sostenendo l'importanza strategica, nell'ambito suddetto, della scuola di Alta formazione (“il Tirreno”, 14 maggio 2005);

Raffaella Mariani, parlamentare dell’Ulivo, in un’intervista rilasciata a "il Tirreno" di Lucca il 12 maggio 2005 ha affermato: «Le elezioni hanno segnato la vittoria dell’Unione, è dunque cambiato il quadro politico nazionale e di conseguenza oggi i referenti poltico-istituzionali sono diversi; tra pochi giorni avremo il rinnovo dell’amministrazione provinciale, uno degli enti coinvolti nella Fondazione e nei prossimi mesi anche il comune di Lucca sarà chiamato ad eleggere i nuovi rappresentanti». In questo rinnovato quadro politico, si deve «procedere ad una rilettura dell’intera vicenda [di IMT], utilizzando un metodo nuovo, più trasparente, in grado di stabilire un rapporto di fattiva collaborazione con i diversi soggetti che, partendo dal livello locale, passando dall’ambito regionale e arrivando a quello nazionale, siano in grado di dare all’Imt concrete opportunità di accreditarsi, non solo sulla carta, ma sul campo, come scuola di eccellenza. Ritengo sia necessario avviare, da subito, un nuovo modo di rapportarsi con le istituzioni universitarie e di ricerca, con il mondo accademico toscano e nazionale, realtà che hanno raggiunto in questi anni risultati tangibili e riconosciuti» ("il Tirreno", 12 maggio 2005);

l'attuale Sottosegretario di Stato per l’università e la ricerca, Luciano Modica, in una dichiarazione ha definito l'Istituto lucchese di cui trattasi "una struttura ideologica pagata col denaro di tutti" (“il Tirreno”, 31 marzo 2006), "un regalo elettorale a dei potentati locali" (“Report”, 28 maggio 2006) e ha sollevato dubbi sul finanziamento che IMT otterrà dal Ministero, dicendo: "Il capitolo del piano triennale è stato depredato dalle ultime finanziarie. Quei soldi potrebbero non arrivare mai. Resterebbe solo il milione e mezzo del maxiemendamento: non è sufficiente per far sopravvivere la Scuola" ("l'Unità" di Firenze e della Toscana, 8 maggio 2006),

si chiede di sapere:

quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di ristabilire una situazione di normalità e soprattutto di legalità, a fronte delle incresciose dichiarazioni sopra esposte, riaffermando il principio costituzionale dell'autonomia didattica e, nello specifico, dell'autonomia dell'istituto universitario di studi avanzati IMT;

se il Ministro non ritenga opportuno smentire le dichiarazioni del Sottosegretario per l'Università Luciano Modica, che "dell'autonomia didattica" dovrebbe essere il garante, anche al fine di rassicurare la città di Lucca, dell'assenza di una volontà politica di condurre IMT sotto l'egida delle Scuole pisane.