Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00086

Atto n. 4-00086

Pubblicato il 13 giugno 2006
Seduta n. 8

MALABARBA - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

la trasmissione televisiva «Chi l'ha visto» del 23 gennaio 2006, in un servizio di Ilaria Mura, ha preso in considerazione la vicenda della sparizione in Libano, il 2 settembre 1980, dei giornalisti Graziella De Palo e Italo Toni;

sulla vicenda sono state presentate presso i due rami del Parlamento numerose interrogazioni parlamentari, tra cui le seguenti: 5-02007 del 24.3.81, 4-13727 del 1º.4.82, 4-08423 del 19.5.81, 4-01865 del 5.7.88, 4-13098 del 3.3.82, 4-01638 del 19.5.88, inoltre sono state svolte indagini giudiziarie;

sulla vicenda è calata una fitta cortina di silenzio anche per l'opposizione del segreto di Stato ai magistrati inquirenti da parte dell'allora Presidente del Consiglio, Bettino Craxi. In particolare tale segreto fu opposto il 28 marzo 1985, con il rifiuto di consegnare alla magistratura alcuni documenti dei servizi. Nel giugno 1985 il magistrato chiese all'on. Craxi di rivedere la decisione, ricordando che in base alla legge 801/77 in nessun caso potevano essere oggetto di segreto di Stato fatti eversivi dell'ordine costituzionale. Nella vicenda, infatti, erano coinvolti operatori armati che operavano all'estero al di fuori delle forze armate che fanno capo al Presidente della Repubblica;

la vicenda ha visto il coinvolgimento di personaggi iscritti alla Loggia P2, come il segretario del Ministero degli affari esteri Malfatti di Montetretto e il capo del Sismi generale Santovito e ha visto, inoltre, la partecipazione del colonnello dei Carabinieri Stefano Giovanone, già capo del servizio sicurezza a Beirut dal 1972 al 1981. Il colonnello Giovanone fu arrestato una prima volta il 19 giugno 1984 con l'accusa di aver segnalato all'OLP e all'FPLP l'arrivo dei suddetti giornalisti a Beirut, fu successivamente scarcerato e poi nuovamente arrestato per favoreggiamento il 6 febbraio 1985 dal magistrato Mastelloni nel quadro di una indagine sul traffico di armi tra l'OLP e le BR;

a questa inchiesta del magistrato Mastelloni, e a quella che si riferiva alla caduta dell'aereo Argo 16, l'aereo di Gladio, venne opposto il segreto di Stato. L'aereo di Gladio era stato, tra l'altro, l'aereo che aveva fatto rientrare clandestinamente in Libia i terroristi arrestati a Fiumicino nel tentativo di un attentato antisraeliano, aereo che cadde in circostanze mai chiarite a Mestre durante il decollo,

si chiede di conoscere, visto che ormai le operazioni clandestine di Gladio in Italia sono note dal 1990 e anche le operazioni di Gladio all'estero sono note almeno dal 1997, e inoltre che anche le inchieste sulla Loggia P2 sono concluse e che quindi le principali motivazioni per l'opposizione del segreto di Stato sulle vicende citate sono cadute, perché non venga tolto il segreto di Stato (tra l'altro a distanza di un quarto di secolo) su vicende per le quali i cittadini italiani hanno il diritto di conoscere la verità.