Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09465

Atto n. 4-09465

Pubblicato il 5 ottobre 2005
Seduta n. 877

FLORINO - Al Ministro della giustizia. -

Premesso:

che con l’interrogazione a risposta scritta 4-08716 del 18.05.2005, pubblicata nella seduta n. 803, la cui risposta non é ancora pervenuta all'interrogante, lo scrivente chiedeva al Dicastero della giustizia se non intendesse verificare le reali condizioni di salute del sig. Antonio Vollaro di Portici (Napoli), fratello del noto boss Luigi "o’califfo", reggente nell’area porticese dell’omonimo clan, scarcerato per incompatibilità con il regime carcerario;

che nell’atto ispettivo lo scrivente chiedeva di conoscere quali risultassero essere i motivi che avevano indotto i giudici del riesame a scarcerare il Vollaro;

che la suddetta richiesta era motivata dalle dichiarazioni di diversi pentiti che hanno chiamato in causa periti compiacenti e assoggettati;

che, successivamente, si è appreso dagli organi di stampa che il presidente del Tribunale del riesame, magistrati e avvocati sono stati chiamati in causa dal pentito Giuliano per vicende collegate alle scarcerazioni facili di noti boss della camorra;

che, per quanto premesso sulle facili scarcerazioni, appare allo scrivente molto sconcertante leggere che l’ufficio di sorveglianza di Napoli abbia respinto l’istanza per differimento della esecuzione pena, ex art. 684, comma 2, del codice di procedura penale, ad un detenuto malato, non aggregato ai clan, ristretto nel carcere di Secondigliano (Napoli) per una pena di modesta entità, con la motivazione che lo stesso non versa in imminente pericolo di vita, atto R.G. 863/684/05, RA 2366/04 del 15/09/2005,

l'interrogante, reiterando la richiesta contenuta nell’atto ispettivo 4-08716 del 18.05.2005, chiede di conoscere:

se non si ritenga che la dizione “versa in imminente pericolo di vita" provi inconfutabilmente tale patologia;

quali risultino essere i motivi per cui tanti notori “boss" della camorra scarcerati, pur in imminente pericolo di vita e da anni fuori dalle patrie galere, appaiono come dei miracolati.