Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-02266

Atto n. 3-02266 con carattere d'urgenza

Pubblicato il 25 novembre 2025, nella seduta n. 364

D'ELIA, ZAMBITO, ZAMPA, MALPEZZI, CRISANTI, RANDO, VERDUCCI, BASSO, BAZOLI, CAMUSSO, CASINI, DELRIO, GIACOBBE, IRTO, LORENZIN, MANCA, NICITA, PARRINI, ROJC, ROSSOMANDO, TAJANI, VALENTE - Al Ministro dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

nel corso del primo appello d’esame previsto dal nuovo semestre filtro per l’accesso al corso di laurea in Medicina, sono immediatamente emerse gravi criticità di tenuta delle procedure di vigilanza;

numerose fotografie delle domande d’esame, scattate direttamente durante la prova e recanti persino i codici identificativi dei candidati, hanno cominciato a circolare sui principali gruppi social di studenti di Medicina (“Facebook”, “WhatsApp”, “Telegram”), dimostrando che diversi candidati sono riusciti a introdurre in aula telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici, in violazione delle regole;

parallelamente si sono diffuse voci circa ulteriori episodi di irregolarità: squilli di telefoni non sanzionati, candidati dotati di smartwatch, fino all’avvistamento di una presunta radiolina nascosta sotto una sciarpa;

al di là dei racconti informali emersi sulla stampa, le immagini circolate mostrano con evidenza che il sistema di sorveglianza non è stato uniforme né adeguato e che alcuni candidati hanno potuto consultare le risposte in rete, falsando la prova e minando la credibilità dell’intero impianto valutativo del semestre filtro;

il Ministero, con una propria nota, ha dichiarato che trasmetterà tramite CRUI le immagini a tutti gli atenei per individuare i responsabili e procedere all’annullamento delle sole prove dei candidati coinvolti; ciononostante, il comunicato ha generato ulteriore confusione, poiché molti studenti avevano interpretato la nota come ipotesi di annullamento generalizzato dell’esame;

la stessa presidente della CRUI, professoressa Ramaciotti, ha annunciato “totale intransigenza” verso chi diffonde immagini delle prove, riferendo che alcuni atenei hanno già annullato singoli compiti, mentre in altri non risulta alcun intervento tempestivo, evidenziando quindi una disomogeneità di comportamenti fra università;

tali circostanze alimentano il rischio di ricorsi collettivi al TAR da parte degli studenti che ritengano compromessa l’equità della selezione;

anche prima della prova era diffuso un forte malcontento, poiché il semestre filtro, di fatto, non elimina il numero chiuso, ma sposta semplicemente la selezione più avanti nel tempo, lasciando invariati gli ostacoli economici e logistici;

il semestre ha infatti presentato rilevanti criticità organizzative: lezioni di Chimica, Fisica e Biologia iniziate il 1° settembre con modalità miste e con aule spesso insufficienti ad accogliere tutti gli iscritti, costringendo molti studenti a seguire a distanza o a rinunciare alla frequenza in presenza;

la sproporzione tra i 54.000 iscritti e i circa 19.000 posti disponibili nelle università statali (poco più di uno su tre) ha inoltre disincentivato gli studenti fuori sede dal trasferirsi senza la certezza di superare la selezione;

la “riforma” mirava a ridurre il ricorso ai costosi corsi privati di preparazione, ma un’indagine di “Skuola.net” mostra che molti studenti sono comunque stati costretti a ricorrervi, con una spesa media di 460 euro, generando un mercato parallelo che il semestre filtro avrebbe dovuto disincentivare,

si chiede di sapere:

quali verifiche il Ministro in indirizzo abbia avviato per accertare le irregolarità avvenute durante gli esami del semestre filtro e come intenda garantire la regolarità della procedura e l’uniformità dei provvedimenti tra gli atenei;

se ritenga che le condizioni in cui si è svolto il primo appello possano aver compromesso la parità di trattamento e se valuti l’opportunità di disporre ulteriori misure in caso di accertate falle sistemiche;

come intenda affrontare le criticità strutturali emerse (aule insufficienti, didattica mista, disparità territoriali, abbandono degli studenti fuori sede), anche alla luce del rischio che tali problemi favoriscano un crescente ricorso ai corsi privati;

se sia previsto un monitoraggio nazionale degli esiti del semestre filtro al fine di verificare l’impatto reale della riforma sulla qualità della formazione, sull’equità della selezione e sul benessere psicologico degli studenti.