Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-02221
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Atto n. 3-02221
Pubblicato il 22 ottobre 2025, nella seduta n. 357
VERINI, D'ELIA - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
con sempre maggiore frequenza gli organi di stampa riportano i comportamenti intimidatori, violenti offensivi, di cui continua a rendersi protagonista il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, nei confronti dei consiglieri comunali di Terni, di dirigenti pubblici, giornalisti, sindacati e cittadini;
si ricordano, a titolo di esempio, i fatti del 28 giugno 2024, riportati da numerosi organi di stampa, quando, durante lo svolgimento del Consiglio comunale, Bandecchi ha cominciato a inveire, facendo il verso dei cani, nei confronti di alcuni consiglieri dell’opposizione e ha abbandonato l’Aula, con la seduta ancora in corso, dicendo a un assessore "li mandi a (...) da parte mia”, e del 6 settembre 2024, quando, durante un confronto pubblico, ha prima insultato e poi sputato per due volte dell'acqua, appena bevuta da una bottiglietta, sulla faccia di un cittadino ternano noto come opinionista sportivo, accusato da lui stesso di essere un "provocatore politico";
successivamente, fino al 29 settembre 2024 (giorno in cui si svolse un analogo question time al Senato, sull'interrogazione 3-01355, del primo firmatario del presente atto, avente a oggetto l’operato di Bandecchi quale sindaco di Terni) sono state disposte misure cautelari e sequestri nei confronti di Bandecchi e delle sue imprese per un’inchiesta fiscale sull’università privata “Unicusano”, di cui è fondatore e proprietario;
a fronte delle domande rivolte al Ministro in indirizzo sulla necessità di avere garanzia dell'agibilità democratica nella città di Terni e nel suo consiglio comunale, il Ministro rispose: “Per quanto attiene ai casi per i quali lo stesso sindaco è stato oggetto di esposti e querele alla competente procura della Repubblica, mi attengo ai reati che possono avere un'incidenza rispetto alle valutazioni che possono essere fatte ai sensi del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali; per reati quali violenza, minaccia e oltraggio a un corpo politico, amministrativo, giudiziario si attendono gli esiti degli accertamenti dell'autorità giudiziaria competente, prima dei quali non è possibile fare ogni altra eventuale e consentita valutazione”, rinviando, quindi, eventuali provvedimenti, verso quei comportamenti a giudizio degli interroganti vergognosi e lesivi della vita democratica e civile di una comunità laboriosa e di grandi tradizioni democratiche come quella di Terni;
considerato che:
nei primi giorni dello scorso mese di agosto 2025 è stata firmata una convenzione tra il Comune di Terni e la società Stadium S.p.A. (collegata alla Ternana calcio) per il progetto “stadio-clinica”, una clinica privata con circa 80 posti letto che dovrebbe essere edificata su un terreno la cui proprietà sarebbe riconducibile, tramite la società “Ternana Women S.p.A.”, a Bandecchi, a giudizio degli interroganti dando luogo a un palese conflitto di interessi in cui lo stesso sindaco sarebbe, contemporaneamente, il soggetto preposto alla concessione di autorizzazioni necessarie alla realizzazione di un progetto e beneficiario delle stesse autorizzazioni;
secondo quanto riportato il 21 ottobre 2025, dal quotidiano on line “Umbriaon.it”, la Regione Umbria sarebbe d’accordo a impugnare la determina dirigenziale del dirigente del Comune di Terni, nonché responsabile unico del procedimento, poiché, “viene sottolineato nel documento istruttorio”, “La nota e la determinazione dirigenziale 2088/2025, ad essa allegata, presentano elementi di violazione nei contenuti e non conformità rispetto agli esiti e alle determinazioni definitive assunte in sede di conferenza di servizi” e di conseguenza, “in seguito a valutazioni istruttorie con i servizi regionali competenti si è evidenziata la necessità di impugnare tali atti per la loro illegittimità”;
considerato inoltre che:
a giudizio degli interroganti il 29 settembre 2025, Bandecchi ha fatto dichiarazioni spregevoli sul conflitto nella striscia di Gaza negando la morte di migliaia di bambini palestinesi ("20.000 bambini non sono mai morti"); ha pronunciato frasi ignobili a sfondo sessuale verso donne e bambine palestinesi; ha utilizzato frasi gravemente offensive nei confronti dei manifestanti ternani, definendoli “spacciatori e drogati”, ha offeso la cittadinanza ternana con l’espressione sessista “sono tutte femmine in questa c(...) di città” e ha più volte alzato il dito medio della mano nei confronti dei manifestanti presenti davanti a Palazzo Spada, sede del Consiglio comunale, reiterando poco dopo lo stesso gesto in aula consiliare, davanti ai consiglieri comunali delle opposizioni costretti ad abbandonare i lavori in seguito a tale protervia del sindaco;
nella stessa occasione, al termine della seduta del Consiglio comunale, Bandecchi ha anche attaccato il giornalista del quotidiano “La Nazione”, nonché consigliere dell’ordine dei giornalisti dell’Umbria, Stefano Cinaglia, dicendo “Chiederò che lei venga radiato da un albo dove lei non rispetta la libertà. Se non le piacciono le mie risposte è rinco(...)”, “Cambi atteggiamento con me, lei fa domande del c(...), sta facendo lo s(...)”, arrivando ad attaccarlo quasi fisicamente, come riportato su un video, pubblicato su un’emittente televisiva locale e disponibile ancora in rete;
nella manifestazione di protesta che è seguita a tali vergognosi comportamenti e che ha visto la partecipazione di più di 1.500 persone, si è rivolto ai cittadini con espressioni ingiuriose;
tali comportamenti lesivi, oltre che del normale vivere civile, anche del decoro delle istituzioni e del rispetto delle basilari regole democratiche, le continue minacce e aggressioni verbali rivolte ai consiglieri di opposizione hanno alimentato e continuano ad alimentare un clima di intimidazione e di violenza che ha portato alcuni consiglieri a presentare denunce per minacce e intimidazioni e sta mettendo in crisi il normale funzionamento dell’aula consiliare,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario e non più procrastinabile attivare ogni opportuna iniziativa, nell’ambito delle sue competenze e di quelle della Prefettura, al fine di garantire il corretto funzionamento e il ripristino della piena agibilità democratica del Consiglio comunale di Terni e la convivenza civile gravemente compromessa dai comportamenti del sindaco.