Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-02121
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Atto n. 3-02121
Pubblicato il 10 settembre 2025, nella seduta n. 339
TAJANI, MARTELLA, CAMUSSO, ZAMBITO, ROJC, LOSACCO, ROSSOMANDO, MANCA, MISIANI, FINA, VERINI, D'ELIA, RANDO, DELRIO, VERDUCCI, IRTO, ALFIERI, VALENTE - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
l’amministrazione finanziaria, ai sensi dell’articolo 36-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, avvalendosi di procedure automatizzate, entro l’inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo, procede alla liquidazione delle imposte sul reddito spettanti in base alle dichiarazioni presentate dai contribuenti e dai sostituti di imposta, mentre ai sensi dell’articolo 54-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, avvalendosi sempre di procedure automatizzate, procede entro l’inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo alla liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione presentata dai contribuenti;
tali attività svolte dall’Agenzia delle entrate risultano fondamentali per la tenuta delle entrate pubbliche e per il recupero delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto dichiarate dal contribuente, ma non versate spontaneamente dallo stesso;
la Corte dei conti, nei due ultimi volumi che accompagnano la Relazione sul rendiconto generale dello Stato del 2024 e del 2025, ha evidenziato un preoccupante trend sul fronte dell’evasione e dell’elusione fiscale determinato dal comportamento di un numero sempre più consistente di contribuenti, che, pur presentando la dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi, dell’IRAP e dell’IVA, non provvedono al versamento in maniera spontanea di quote rilevanti delle imposte dovute e dichiarate;
nella relazione sul rendiconto generale dello Stato del 2024, la Corte dei conti ha evidenziato che nel triennio 2019-2021, a fronte delle somme richieste ai contribuenti dall’Agenzia delle entrate a seguito delle suddette procedure automatizzate di liquidazione delle imposte sui redditi, dell’IRAP e dell’IVA, pari a 53.510 milioni di euro, risultano effettivamente incassati soltanto 8.677 milioni, pari al 16 per cento di quanto dovuto. Le somme non incassate, a seguito delle procedure automatizzate di controllo, sono state successivamente iscritte a ruolo ed affidate all’Agenzia della riscossione entrate per il loro incasso per un ammontare complessivo pari a 32.976 milioni di euro;
nella relazione sul rendiconto generale dello Stato del 2025, la Corte dei conti ha evidenziato, confermando il trend dell’anno precedente, che solo il 17,7 per cento degli importi dell'evasione scoperta si è tradotta in incassi effettivi da parte dell’Erario. A fronte di 72,3 miliardi accertati nel 2024, sono stati versati concretamente 12,8 miliardi. All'interno del dato generale emerge che le iscrizioni a ruolo (le cartelle esattoriali vere e proprie) vedono un incasso fermo al 3,1 per cento: 40,7 miliardi sono gli importi accertati e solo 1,3 miliardi quelli versati;
tali dati contribuiscono alla crescita del “magazzino” delle somme non riscosse dall’agente della riscossione, che si aggira intorno ai 1.200 miliari di euro come evidenziato in più occasioni dalla stessa Corte dei conti;
come si evince dai dati richiamati il sistema di riscossione delle entrate tributarie relativamente alle somme dichiarate e non versate spontaneamente dai contribuenti presenta evidenti criticità, come testimoniato dalle basse somme riscosse a seguito delle procedure automatizzate e delle successive riscossioni a mezzo ruolo, compromettendo da un lato le entrate disponibili e dall’altro ampliando sempre di più il “magazzino” dell’Agenzia della riscossione entrate;
come evidenziato dalla Corte dei conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2024 tale “preoccupante fenomeno dovrebbe formare oggetto di attenta analisi, essendo probabile una loro correlazione a radicate aspettative di successive rottamazioni o al convincimento di poter eludere la successiva azione esecutiva”,
si chiede di sapere:
in conseguenza dei fatti esposti in premessa e alla luce dell’imminente approvazione della legge di bilancio 2026/2028, che dovrebbe accogliere la “rottamazione - quinques” quali siano gli interventi più urgenti che si intendono adottare per bloccare questi effetti negativi sul fronte della riscossione delle entrate tributarie e sul continuo aumento del “magazzino” dell’ente riscossore;
quali interventi normativi il Ministro in indirizzo intenda adottare per rafforzare il sistema della comunicazione di irregolarità emerse a seguito di procedure automatizzate, al fine di ridurre l’entità delle somme che, non versate spontaneamente dai contribuenti, finisco per essere iscritte a ruolo e affidate all’Agenzia della riscossione entrate.