Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-02306

Atto n. 4-02306

Pubblicato il 24 luglio 2025, nella seduta n. 333

MAIORINO, NATURALE, CASTELLONE, BEVILACQUA, LICHERI Sabrina, BILOTTI, LOREFICE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. -

Premesso che:

l’Italia è sottoposta periodicamente a revisioni ONU, CERD e UPR, che ribadiscono l’urgenza di interventi concreti per contrastare razzismo, xenofobia e intolleranza;

nella recente sessione del Consiglio ONU per i diritti umani, svoltasi nel quadro della revisione periodica universale (UPR), l’Italia ha respinto ben il 73 per cento delle raccomandazioni ricevute sui diritti delle persone LGBT+, collocandosi tra i Paesi più chiusi e meno cooperativi dell’Unione europea su questi temi;

si tratta di un dato allarmante, che mina la credibilità internazionale del nostro Paese e rappresenta una grave battuta d’arresto nel rispetto degli standard minimi in materia di diritti umani, inclusione e non discriminazione;

in data 4 giugno 2025, la ministra Roccella ha annunciato un imminente decreto ministeriale per l’attuazione del piano nazionale contro razzismo, xenofobia e intolleranza, promettendo un cambio di passo e una risposta strutturale alle discriminazioni, comprese quelle basate su orientamento sessuale e identità di genere;

considerato che:

nonostante l’annuncio trionfalistico, a oltre un mese e mezzo non è stata resa pubblica alcuna bozza di decreto, nessun piano nazionale è stato diffuso né approvato, e il Governo non ha offerto spiegazioni sulla sospensione o il ritardo;

nel frattempo, l’Italia continua a regredire nei principali ranking internazionali sul rispetto dei diritti civili, mentre si moltiplicano gli episodi di razzismo istituzionale, attacchi alle organizzazioni non governative, discorsi d’odio normalizzati anche da rappresentanti politici;

la società civile e le associazioni LGBTQIA+, antirazziste, migranti, rom e delle minoranze chiedono da anni un piano serio, finanziato, strutturale, con monitoraggi indipendenti e governance partecipata,

si chiede di sapere:

per quale motivo, dopo l’annuncio pubblico del 4 giugno scorso, il decreto ministeriale sul piano nazionale contro razzismo, xenofobia e intolleranza non sia stato ancora adottato, e quali siano gli ostacoli politici o amministrativi che ne stanno impedendo l’approvazione;

se il Governo intenda riconsiderare la gravissima scelta di rigettare oltre il 70 per cento delle raccomandazioni ONU, che comprendono anche impegni fondamentali sul contrasto alle discriminazioni basate su orientamento sessuale, identità di genere, origine etnica o razza;

quali misure concrete siano state messe in campo nell’ultimo anno per garantire l’effettiva tutela delle minoranze, in un contesto in cui la stessa commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza segnala criticità sistemiche in Italia;

se il Governo non ritenga ipocrita e dannoso per l’immagine internazionale del nostro Paese presentarsi in sede ONU con proclami e dichiarazioni rassicuranti, senza poi assumere atti concreti o peggio rigettando gli impegni richiesti dalla comunità internazionale.