Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-02069
Azioni disponibili
Atto n. 3-02069
Pubblicato il 23 luglio 2025, nella seduta n. 332
FINA - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
il comune di Orsogna (Chieti) è stato teatro di gravi distruzioni e violenze durante la seconda guerra mondiale, in particolare tra il 1943 e il 1944, e ha ricevuto la medaglia d’argento al merito civile per il sacrificio della sua popolazione durante il conflitto;
in uno spazio espositivo denominato “museo della Guerra”, allestito presso il palazzo della Pretura e gestito con la collaborazione dell’associazione culturale “Erma”, è stata esposta una bandiera recante la svastica nazista;
l'esposizione ha generato un forte dibattito nella comunità locale e sui mezzi di informazione, in quanto considerata da più parti come una scelta offensiva nei confronti della memoria delle vittime del nazifascismo, delle deportazioni e delle atrocità commesse in Italia durante l’occupazione tedesca;
la bandiera recante la svastica esposta presso il cosiddetto museo della Guerra di Orsogna è un oggetto di recente produzione, privo di valore storico accertato e non accompagnato da alcuna indicazione di provenienza o finalità educativa. La sua collocazione in uno spazio comunale ad accesso pubblico (che, pur denominato “museo”, non è iscritto negli elenchi regionali né possiede una direzione scientifica) risulta pertanto assolutamente inadeguata;
il codice di deontologia professionale dell’ICOM (International council of museums) stabilisce che i musei custodiscano i beni culturali in nome della collettività e siano tenuti a garantirne una fruizione rispettosa dei valori costituzionali e dei diritti umani. Ogni esposizione deve essere accompagnata da un apparato esplicativo che consenta al pubblico di comprendere criticamente il contesto, la portata e la condanna morale degli eventi rappresentati. In mancanza di ciò, si violano non solo i principi etici della professione museale, ma anche il dovere di tutela della memoria storica;
pertanto lo spazio denominato “museo della Guerra” di Orsogna non risponde ai requisiti fondamentali previsti dal codice etico ICOM per i musei, che rappresenta uno standard professionale riconosciuto a livello nazionale e internazionale. I musei ICOM devono infatti rispettare criteri quali: registrazione ufficiale, governance trasparente, presenza di personale qualificato e un apparato scientifico di referenti o comitato tecnico;
di conseguenza, lo spazio espositivo deve ritenersi privo del riconoscimento professionale richiesto per potersi definire “museo” secondo standard museologici italiani e internazionali;
la vicenda è stata ampiamente riportata da fonti di stampa locale e nazionale con dichiarazioni discordanti tra coloro che parlano di “oltraggio alla memoria storica” e i responsabili dell’allestimento, che sostengono il valore documentale e non celebrativo della bandiera esposta;
ad oggi, non risulta che siano stati assunti provvedimenti né da parte dell’amministrazione comunale, né da parte delle autorità competenti per valutare la conformità dell’esposizione ai principi costituzionali, alle leggi vigenti in materia di apologia del fascismo e di tutela della memoria storica,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti;
quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di verificare se integrino una violazione della normativa vigente, in materia di apologia del fascismo;
quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, nei confronti degli enti locali e delle istituzioni museali affinché ogni esposizione storica avvenga nel rispetto dei valori democratici sanciti dalla Costituzione e in piena coerenza con la funzione educativa dei luoghi pubblici della memoria.