Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01997

Atto n. 3-01997

Pubblicato il 25 giugno 2025, nella seduta n. 320
Svolto question time il 26 giugno 2025 nella seduta n. 321 dell'Assemblea

GASPARRI, ROSSO, DAMIANI, DE ROSA, FAZZONE, GALLIANI, LOTITO, OCCHIUTO, PAROLI, RONZULLI, SILVESTRO, TERNULLO, TREVISI, ZANETTIN - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

presso la 8ª Commissione permanente (Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica) del Senato è in discussione un testo unificato di 8 disegni di legge (di cui due di Forza Italia) sulla rigenerazione urbana;

promuovere la rigenerazione urbana significa fermare il consumo del suolo, rivitalizzare i nuclei urbani in termini socio-economici, dare vita a città sostenibili e a misura d’uomo;

ma è il momento di fare ancora un passo in più, sostenendo quella che si potrebbe definire “rigenerazione evolutiva”. L’obiettivo, infatti, non è riqualificare edifici o quartieri per riportarli allo stato iniziale, tipico dell’epoca in cui sono stati realizzati. Bisogna piuttosto farli evolvere nel segno della sostenibilità, affinché, attraverso una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, le periferie non siano più abbandonate a loro stesse e le città siano caratterizzate da tanti centri, oltre a quelli storici;

entro il 2050 bisognerà abbattere le emissioni inquinanti e la rigenerazione urbana è la strada maestra per farlo. Ecco perché serve una legge quadro nazionale che individui principi e obiettivi comuni, senza eliminare la facoltà delle Regioni e dei Comuni di approfondire secondo le proprie peculiarità;

quanto alle risorse, sono necessari incentivi che siano sostenibili per i conti pubblici e stabili temporalmente, posto che serve una prospettiva ventennale che consenta un’adeguata programmazione degli interventi;

contemporaneamente, è necessario sensibilizzare i cittadini sull’importanza della riqualificazione, che serve non solo a tutelare l’ambiente, ma anche a generare sensibili risparmi economici in termini energetici;

per la prima volta sarà possibile anche demolire sia edifici pubblici, che edifici privati. E si potranno ripensare (il Comune, insieme agli investitori privati) interi quartieri o parti di quartiere, ridisegnandoli completamente in base ai criteri del terzo millennio;

la rivoluzione della rigenerazione implica la valorizzazione delle periferie per rimettere l'uomo al centro, abbandonando la concezione di quartiere dormitorio tipica del secolo scorso;

va inoltre ricordato che sostenere il settore delle costruzioni, che contribuisce al 5-7 per cento del PIL, significa attivare l’intera economia, posto che l’edilizia muove molti altri settori collegati (che valgono almeno il 20 per cento del PIL) come materiali da costruzione, manifattura, servizi professionali, trasporti e logistica, commercio, energia, rifiuti e smaltimento, tecnologie e innovazione, turismo;

importanti risorse economiche sono state inserite nel PNRR: il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è titolare del programma innovativo sulla qualità dell’abitare (PINQuA), che ha una dotazione di 2,8 miliardi di euro per interventi di edilizia sociale e rigenerazione urbana e il Ministero dell’interno è titolare di 3 investimenti di rigenerazione urbana, 2 miliardi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, 900 milioni per piani urbani integrati - progetti generali e 272 per piani urbani integrati - fondo dei fondi della Banca europea per gli investimenti;

il Governo ha, di recente, creato il fondo nazionale per la rigenerazione urbana e stanziato le prime risorse economiche, con una dotazione di 50 milioni di euro per il 2025 e 30 milioni per il 2026, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze;

per rendere la legge sulla rigenerazione urbana efficace, bisogna che abbia una programmazione delle risorse almeno decennale, come proposto in sede di esame nella Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato, dove si prevedono 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 e al 2037, che incentivino anche gli investimenti privati, creando un conveniente moltiplicatore delle risorse pubbliche,

si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo intenda accompagnare l’approvazione del testo parlamentare della legge sulla rigenerazione urbana e quali risorse intenda mettere in campo, per renderla uno strumento efficiente ed adeguato a programmare interventi sui territori, da parte dei Comuni e delle Regioni e delle Province autonome, per affrontare in modo strutturale le tematiche legate a città più belle, più moderne, più efficienti e più vivibili.