Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-02264
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Atto n. 4-02264
Pubblicato il 15 luglio 2025, nella seduta n. 328
GASPARRI, ZANETTIN, PAROLI, DAMIANI, OCCHIUTO, TERNULLO, TREVISI, DE ROSA - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il programma “Report”, condotto da Sigfrido Ranucci, andato in onda domenica 22 giugno 2025, ha diffuso il contenuto di presunte intercettazioni del tutto irrilevanti sotto il profilo penale e coperte da segreto investigativo, che coinvolgono l’ex comandante de ROS dei Carabinieri Mario Mori, il suo avvocato, Basilio Milio, e il giornalista de “Il Dubbio”, Damiano Aliprandi;
il giornalista investigativo di “Report”, Paolo Mondani, ha intervistato un anonimo investigatore, che ha rivelato il contenuto delle conversazioni telefoniche tra il generale Mori e il giornalista Aliprandi, nelle quali quest’ultimo avrebbe suggerito di sollevare il senatore Scarpinato dall'incarico di componente della Commissione antimafia, nella quale, giova sottolinearlo, si trova in una posizione che agli interroganti pare di palese conflitto d’interessi;
l’intera puntata si è basata, infatti, sulle accuse rivolte al generale Mori di “pilotare e “condizionare” dall’esterno la Commissione parlamentare antimafia che da due anni ormai sta lavorando per far luce sulle indagini relative al rapporto mafia-appalti, avviate dai giudici Falcone e Borsellino agli inizi degli anni ‘90;
il generale Mori è stato inoltre accusato di “aver brigato” per inserire i nomi dei consulenti Aliprandi, Milio, il professor Giovanni Fiandaca e il magistrato Cisterna, e di aver incontrato alcuni parlamentari membri della Commissione;
dei nomi che sarebbero stati indicati dal generale Mori, solo quello del magistrato Cisterna risulta consulente della Commissione medesima e mai applicato al filone sulla strage di via D’Amelio;
da quanto emerso, le intercettazioni sarebbero state realizzate dalla Procura di Firenze, che dal 2023 sta indagando sul generale Mori, con l’ipotesi di strage, associazione mafiosa, terrorismo internazionale ed eversione dell’ordine democratico, per “non aver impedito le stragi mafiose del 1993 e del 1994”;
ad oggi, non risulta avviata alcuna indagine da parte del procuratore di Firenze, Filippo Spiezia, in merito alla palese e grave violazione del segreto;
occorre ricordare, e non stupisce, che sempre a Firenze, i pubblici ministeri Tescaroli (attualmente procuratore di Prato) e Turco avevano avviato le indagini contro il presidente Berlusconi e Marcello Dell’Utri, accusati di essere i mandanti esterni delle stragi di Cosa Nostra negli anni 1993 e 1994;
nella trasmissione di “Report” sono stati ascoltati giornalisti censurati dall’Ordine dei giornalisti per le loro frequentazioni con personaggi più che discutibili. Persone quindi destinatarie di pubbliche censure sono state erette a testimoni evidentemente tutt’altro che credibili;
lo scopo della puntata di “Report” di domenica 22 giugno 2025 sembrerebbe quello di screditare e delegittimare i soggetti auditi in questi mesi dalla Commissione antimafia, trattandosi di testimonianze che hanno fornito elementi obiettivi contrastanti con la ricostruzione offerta del senatore Scarpinato,
si chiede di sapere se, stante la gravità di quanto accaduto nel corso della puntata di “Report” di domenica 22 giugno, il Ministro in indirizzo ritenga di avviare un’ispezione presso la Procura della Repubblica di Firenze volta a individuare ogni responsabilità relativa alle intercettazioni abusivamente diffuse e al fine di valutare eventuali conseguenti iniziative.