Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09280
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Atto n. 4-09280
Pubblicato il 14 settembre 2005
Seduta n. 860
VALLONE - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
nella notte tra il 22 e il 23 agosto 2005 non poteva essere effettuato un trapianto di cuore su una bambina di undici mesi residente a Novara in quanto l’aeromobile che doveva prelevare l’organo in Spagna e trasportarlo all’ospedale “Regina Margherita” di Torino (ove è tuttora ricoverata la piccola paziente) mancava di carburante.
la Sagat, società che gestisce lo scalo aeroportuale “Sandro Pertini” di Torino, declinava ogni responsabilità sull’accaduto, chiamando in causa le società petrolifere (Q8, Agip e BP) e la circostanza che il servizio di rifornimento del carburante è da queste ultime sospeso dalle 23 alle 6;
risulta all’interrogante che le suddette società petrolifere dispongono di utenze telefoniche mobili in grado di garantire la piena reperibilità notturna nei casi di emergenza e che tali utenze non sarebbero state attivate dalla Sagat la notte del 22 agosto 2005;
la Sagat cancellava di recente il servizio dedicato ai voli di emergenza e di carattere umanitario (molto probabilmente non remunerativi per la società);
i primi giorni di giugno 2005, presso lo stesso scalo di Caselle, si verificava un caso analogo a quello del 22 agosto, ovviato poi dalla società che cura il trasporto con la sostituzione dell’aeromobile;
l’ingiustificabile indolenza dei responsabili Sagat, peraltro recidivi, faceva perdere alla piccola paziente la possibilità di ricevere un cuore compatibile, mettendone a rischio la vita;
il cuore destinato alla bambina di Novara andava irrimediabilmente perduto, circostanza vieppiù inaccettabile nella grave situazione nazionale in materia di trapianti che costringe i pazienti a lunghissime e logoranti liste di attesa;
sulla tragica vicenda veniva aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Torino,
si chiede di conoscere:
se il Ministro in indirizzo non individui, nel caso esposto in premessa, gli estremi dell’interruzione di pubblico servizio, allorché la chiusura di fatto dell’aeroporto di Torino ha impedito l’erogazione di un servizio di emergenza che dovrebbe essere garantito 24 ore su 24;
per quale motivo i responsabili della Sagat, anche alla luce del precedente verificatosi due mesi prima, non abbiano sollecitamente predisposto con le società petrolifere un piano di azione da attivarsi nei casi di emergenza notturna;
se il Ministro in indirizzo intenda, per quanto di propria competenza, prendere un’iniziativa politica al fine di evitare che la costante e continua riduzione dei costi da parte degli azionisti delle società di gestione aeroportuale determini la cancellazione di servizi fondamentali, come quello dedicato ai voli di emergenza e di carattere umanitario dell’aeroporto di Torino.