Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01951

Atto n. 3-01951

Pubblicato il 4 giugno 2025, nella seduta n. 312

TURCO, CROATTI, NAVE, LICHERI Sabrina, GAUDIANO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

in data 13 novembre 2024, il Ministero dell’economia e delle finanze ha avviato la cessione di una quota pari al 15 per cento del capitale sociale di banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (MPS), mediante procedura di accelerated bookbuilding (ABB) riservata a investitori istituzionali;

la cessione è avvenuta al prezzo di 5,792 euro per azione, con un incasso complessivo pari a circa 1,1 miliardi di euro;

il prezzo di vendita ha rappresentato un premio del 5 per cento rispetto alla chiusura del giorno precedente, ma è risultato sensibilmente inferiore al valore contabile per azione (circa 9,5 euro) e ai principali multipli di settore, come il price/earning e il price/book ratio;

in base al valore contabile, la quota venduta sarebbe potuta valere fino a 1,8 miliardi, anziché 1,1 miliardi;

il mancato introito per l’erario sarebbe stato di circa 700 milioni di euro, in assenza di un prezzo competitivo;

considerato che:

nei mesi successivi, il titolo è cresciuto sino a 8,423 euro (alla data del 14 maggio), segnalando che il mercato attribuiva un valore significativamente superiore alle azioni MPS rispetto a quanto incassato dallo Stato;

questo rafforza la possibilità che il Ministero non abbia valorizzato adeguatamente il patrimonio pubblico, pur rispettando le regole formali;

valutato altresì che:

la procedura di ABB, pur conforme alle normative di mercato, ha avuto una durata molto limitata (poche ore) e ha escluso ogni possibilità di partecipazione da parte di investitori retail o di una più ampia platea di soggetti;

la domanda per le azioni è stata superiore al doppio dell’offerta iniziale, con conseguente incremento della quota ceduta dal 7 al 15 per cento, e tra gli acquirenti figurano soggetti italiani di elevata concentrazione economico-finanziaria (tra cui banco BPM, la holding Delfin della famiglia Del Vecchio e l’imprenditore Caltagirone);

la rapida dismissione, a un prezzo contenuto e senza gara pubblica aperta, potrebbe aver comportato una perdita potenziale per l’erario e pone interrogativi sul rispetto dei principi di trasparenza, massima valorizzazione del patrimonio pubblico e concorrenza,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga che il prezzo di cessione della quota del 15 per cento in MPS sia stato congruo rispetto ai valori di mercato, alle performance economico-patrimoniali della banca e alla valutazione dei flussi reddituali futuri;

se siano stati considerati strumenti alternativi di dismissione (come offerte pubbliche secondarie aperte al pubblico) più inclusivi e potenzialmente più vantaggiosi per l’erario;

se, in considerazione della forte domanda registrata, sia stato valutato un prezzo minimo superiore o un aumento progressivo del prezzo in fase di assegnazione;

se intenda fornire elementi pubblici e verificabili circa la scelta degli intermediari finanziari coinvolti nell’operazione e le commissioni eventualmente riconosciute;

se risulti che la Corte dei conti abbia in corso verifiche per la valutazione del possibile danno erariale connesso alla scelta della modalità, della tempistica e del prezzo concordato della cessione;

quali misure intenda adottare affinché, in occasione di future dismissioni di partecipazioni pubbliche, sia garantito il principio di evidenza pubblica, trasparenza e massima valorizzazione del patrimonio statale, nel rispetto dell’interesse generale.