Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01940

Atto n. 3-01940

Pubblicato il 29 maggio 2025, nella seduta n. 310

IRTO, BASSO, FINA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

in data 16 gennaio 2025, la Corte dei conti ha pubblicato la relazione annuale sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della SACE S.p.A., il gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal Ministero dell’economia e delle finanze, specializzato nei servizi assicurativi del commercio estero e nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale, mettendo in evidenza una serie di rilievi critici sulla gestione operativa della società;

fra i rilievi mossi al management SACE, particolarmente preoccupante è quello relativo all’eccessiva concentrazione del rischio. Secondo la Corte il principale settore per esposizione di SACE si conferma quello crocieristico, con un’incidenza pari al 42,4 per cento, e sottolinea il rischio legato alla concentrazione settoriale. La Corte ha quindi ribadito la necessità che gli organi aziendali e l’azionista sorveglino con attenzione l’evoluzione dei rischi assunti da SACE, ponendo in atto azioni e strumenti che possano mitigare il rischio di concentrazione;

altro rilievo critico riguarda l’incremento del contenzioso passivo che, sulla base delle rilevazioni della Corte, sarebbe aumentato da 15 a 17 posizioni, con un petitum complessivo salito a 44,66 milioni di euro;

la spesa per il personale risulta aumentata da 42,3 milioni nel 2022 a 46,9 milioni nel 2023 (11 per cento in più), con un incremento significativo che potrebbe sollevare domande sull’efficienza gestionale e sulla sostenibilità dei costi;

secondo la Corte dei conti, nonostante l’esistenza di strutture di controllo quali audit interno, compliance, risk management, l’impianto non sembra orientato all’efficacia sostanziale dei controlli nel prevenire rischi concreti per la SACE;

la disponibilità liquida sul conto SACE è pari a 31 miliardi di euro, fondi pubblici collegati alla garanzia statale. Questi importi sono iscritti come “passività diverse”, ma il documento non approfondisce la trasparenza nell’utilizzo né i criteri di allocazione, lasciando spazio a dubbi sulla piena accountability del management;

il ruolo assunto da SACE negli ultimi anni è stato profondamente ridefinito da norme emergenziali, spesso adottate con decreto-legge. La Corte segnala che SACE è stata spinta in ambiti nuovi, con un impianto regolatorio in continua evoluzione, che può aver inciso sulla stabilità della governance,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo sui rilievi formulati nella relazione della Corte dei conti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della SACE;

quali misure intenda adottare affinché il management provveda alla riduzione della concentrazione dei rischi assunti dalla società e affinché sia ridotto il contenzioso passivo in essere e quali misure intenda adottare al fine di rafforzare l’efficacia sostanziale dei controlli interni allo scopo di prevenire l’emergere di rischi concreti per la SACE;

se intenda attivarsi per favorire una maggiore trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici messi a disposizione di SACE per lo svolgimento delle proprie attività, con particolare riguardo ai criteri sottostanti l’allocazione delle risorse.