Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01870

Atto n. 3-01870

Pubblicato il 6 maggio 2025, nella seduta n. 299

TAJANI, SENSI, CAMUSSO, GIORGIS, MANCA, MARTELLA, VERINI, ROSSOMANDO, RANDO, ZAMPA, NICITA, ZAMBITO, LA MARCA, ALFIERI, GIACOBBE, VALENTE, D'ELIA, ROJC - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

Esselunga S.p.A. è uno dei principali operatori della grande distribuzione organizzata in Italia, con oltre 170 punti vendita, circa 25.000 dipendenti e un fatturato annuo superiore ai 9 miliardi di euro;

a partire dal 2001, Esselunga ha avviato il servizio di spesa a domicilio e, negli ultimi anni, ha notevolmente potenziato il servizio attraverso il ricorso a piattaforme dedicate e risorse interne e in appalto;

attualmente, il servizio "Esselunga a casa" rappresenta una componente significativa dell’attività logistica e occupazionale dell’azienda, con centri di preparazione della spesa e flotte di autisti incaricati della consegna;

l’attività di consegna della spesa a casa di Esselunga risulta esternalizzata principalmente a tre aziende, per le quali lavorano 1.200 lavoratori in Italia, di cui 700 solo in Lombardia;

da fonti sindacali e di stampa si apprende che, nelle ultime settimane, si sono verificati scioperi e mobilitazioni da parte degli autisti dei mezzi di consegna della spesa, in particolare presso alcuni poli logistici del Nord Italia. Le ragioni degli scioperi fanno riferimento a condizioni di lavoro gravose, violazione del preavviso concordato nell’assegnazione dei turni, ricorso costante a straordinari e scarsa qualità dei mezzi utilizzati per la consegna, spesso caricati oltre il limite legale di peso, con pneumatici logorati e pasticche dei freni consumate;

in corrispondenza con queste proteste, l’azienda avrebbe avviato o comunicato l’intenzione di ricorrere alla cassa integrazione guadagni per i dipendenti diretti addetti alla preparazione degli ordini on line, adducendo una riduzione dei volumi;

secondo le organizzazioni sindacali, il calo causato dalle agitazioni degli autisti è transitorio e non rappresenta una crisi strutturale per Esselunga, e pertanto il ricorso alla cassa integrazione per gli addetti alla preparazione degli ordini on line ha evidenti finalità strumentali, se non punitive, nei confronti degli autisti dei mezzi di consegna della spesa;

la cassa integrazione è uno strumento pubblico volto a fronteggiare situazioni di difficoltà economica reale e temporanea, e non può essere utilizzata per compensare scelte aziendali di natura organizzativa o commerciale, né tantomeno per neutralizzare gli effetti di uno sciopero legittimo;

Esselunga, vista la sua rilevanza commerciale, ha notevole influenza sulla gestione delle imprese cui esternalizza il servizio di consegna e potrebbe richiedere un maggiore rispetto delle modalità attraverso cui è deciso e comunicato l’orario di lavoro e il rispetto della salute e sicurezza degli addetti alla consegna, inclusa la qualità dei mezzi utilizzati;

la qualità dei mezzi di consegna non rappresenta solo un tema di salute e sicurezza sul lavoro per gli addetti alla consegna ma apre anche una questione di sicurezza pubblica, in quanto furgoni con pneumatici logorati, quindi poco aderenti all’asfalto, e freni consumati rischiano di causare incidenti pericolosi nei centri abitati densamente popolati, dove si concentra gran parte delle consegne,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riportati e quali siano le valutazioni in merito;

se abbia già intrapreso o intenda intraprendere iniziative per valutare la correttezza e la sussistenza dei presupposti normativi per l’accesso da parte di Esselunga agli ammortizzatori sociali per gli addetti alla preparazione degli ordini on line, in particolare in relazione alla non imputabilità della crisi e alla proporzionalità della misura, in modo da scongiurare un utilizzo ritorsivo dello strumento;

se non ritenga necessario convocare un tavolo ministeriale con la partecipazione dei rappresentanti di Esselunga, delle organizzazioni sindacali e delle tre aziende coinvolte, al fine di migliorare le condizioni di lavoro e per tutelare il lavoro dignitoso, la continuità occupazionale e la correttezza delle relazioni industriali;

quali iniziative intenda adottare per contrastare pratiche di dumping contrattuale e per garantire che i diritti fondamentali dei lavoratori, compreso quello di sciopero, non siano aggirati o penalizzati tramite strumenti di flessibilità organizzativa o impropri ricorsi a fondi pubblici.