Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-02042

Atto n. 4-02042

Pubblicato il 24 aprile 2025, nella seduta n. 298

MAZZELLA, GUIDOLIN, DI GIROLAMO, CATALDI, PIRONDINI, MARTON, LOPREIATO, BEVILACQUA, GAUDIANO, ALOISIO, CASTELLONE - Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. -

Premesso che:

la legge n. 60 del 2022 reca “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare (legge “Salva Mare”)”;

tale legge prevede una serie di nuove definizioni e procedure atte a garantire la “diffusione di modelli comportamentali virtuosi volti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune e alla corretta gestione dei rifiuti medesimi” (art.1, comma 1);

nello specifico, la legge prevede: raccolta di rifiuti in mare, raccolta di rifiuti galleggianti nei fiumi, impianti di desalinalizzazione, campagne di pulizia, campagne di sensibilizzazione, educazione ambientale nelle scuole e tavolo interministeriale di consultazione permanente;

il provvedimento, per dispiegare gli effetti prefissati, necessita di più decreti attuativi;

l’articolo 6 della legge “Salva Mare” prevede lo stanziamento di una somma di quasi 6 milioni di euro, ripartiti in tre annualità (2024, 2025, 2026), da destinare ai sette distretti idrografici italiani per la raccolta dei rifiuti galleggianti dai fiumi. Al riguardo, è stato adottato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - Direzione Generale Uso sostenibile del suolo e delle risorse idriche il decreto direttoriale n. 525 del 13 dicembre 2023. Trattasi, al momento, dell’unico decreto attuativo emanato della legge “Salva Mare”;

il suddetto decreto all’art. 4 prevede che le Autorità di bacino distrettuali inviino al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, entro il mese di settembre di ogni anno, una relazione annuale sullo stato di attuazione degli interventi in cui siano riportati gli avanzamenti della spesa effettiva sostenuta e delle opere realizzate, nonché delle attività previste nel programma;

il decreto, inoltre, all’art. 5, comma 1, prevede che “In caso di mancato avanzamento annuale (…) sull'impiego delle risorse economiche e sull'attuazione degli interventi e attività previste nel programma (…) pari ad almeno il 70 per cento delle risorse stanziate per ogni annualità, l'erogazione delle risorse economiche delle annualità successive è revocata (…)";

considerato che:

“Marevivo” è una fondazione ambientalista - ETS riconosciuta dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con più di 35 anni di esperienza nella tutela del mare e delle sue risorse;

Marevivo si è battuta a lungo per l'adozione della legge “Salva Mare”, fondamentale per la tutela dell'ambiente;

secondo Marevivo, i fiumi italiani sono diventati corsie privilegiate di tonnellate di rifiuti che confluiscono direttamente nel mare e gli interventi previsti dalla legge “Salva Mare” per arginare il problema rimangono in stand by, in attesa di bandi mai emanati;

la sola regione che vira in direzione opposta per la raccolta dei rifiuti dai fiumi è la Sicilia, la cui Autorità di bacino distrettuale si sta adoperando per concretizzare le opportunità offerte dalla legge “Salva Mare”;

la legge “Salva Mare” non ha ancora trovato attuazione nel Lazio, dove sia il Tevere che l'Aniene sono in attesa degli sbarramenti previsti. Di recente, oltretutto, è stata rimossa la barriera “acchiappa-rifiuti” installata sull'Aniene dalla Regione Lazio nell'ambito di un altro piano regionale e, in attesa dell'avvio della nuova procedura di appalto, anche questo esempio virtuoso, che negli anni ha consentito di raccogliere tonnellate di rifiuti, è venuto a mancare in un momento stagionale critico che risente dell'effetto dei cambiamenti climatici ed esaspera normali fenomeni temporaleschi trasformandoli in eventi estremi;

secondo l’associazione ambientalista “Legambiente”, ogni anno 626 milioni di rifiuti (pari a 3.382 tonnellate) entrano tramite i fiumi nei mari che lambiscono l’Europa con danni alla biodiversità, al turismo e alla sicurezza. L’Italia risulta essere tra i Paesi più inquinanti;

secondo il report “The Mediterranean: Mare Plasticum” dell’Unione internazionale per la conservazione della Natura (IUCN), nel bacino mediterraneo si trova oltre un milione di tonnellate di plastica. L’Italia figura tra i Paesi che contribuiscono maggiormente a questo fenomeno, con l’11,3 per cento dell’apporto di macro-rifiuti dai fiumi. Seconda solo alla Turchia, che contribuisce per il 16,8 per cento,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e come intenda risolvere le citate criticità;

quale sia lo stato dell’arte circa l’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla legge n. 60 del 2022 “Salva Mare” e le relative tempistiche;

come intenda garantire gli interventi previsti dalla legge “Salva Mare”, a tutela del recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare.