Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01840

Atto n. 3-01840

Pubblicato il 23 aprile 2025, nella seduta n. 297

VERINI, MALPEZZI, RANDO, BAZOLI, LA MARCA, SENSI, D'ELIA, BASSO, ROJC, ZAMBITO, PARRINI, ROSSOMANDO, IRTO, MARTELLA, NICITA, ALFIERI, TAJANI, VERDUCCI, MANCA - Ai Ministri dell'interno e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

nel 2023, come stimato ne “Il libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani. Edizione 2024”, promosso da Federconsumatori e CGIL, la raccolta complessiva delle entrate del gioco in Italia, fisico e on line, è stata di 150 miliardi di euro, più che triplicata in termini reali dal 2006, di cui 68 miliardi è il volume del giocato fisico e 82 miliardi quello del giocato on line;

il valore complessivo delle giocate supera il 7 per cento del PIL nazionale; in termini di paragone, 150 miliardi di euro equivalgono all’89 per cento della spesa alimentare degli italiani; rappresentano 5 volte l’importo della legge di bilancio per il 2024; la spesa sanitaria, nel 2023, è stata inferiore, attestandosi sui 131,1 miliardi;

le uscite degli adulti tra i 18 e i 74 anni sono state mediamente di 1.926 euro pro capite, con picchi che in alcune aree del territorio nazionale superano i 3.200 euro per abitante;

in Italia sono circa 1,5 milioni i giocatori “problematici” che sono già dentro o prossimi alla dipendenza dal gioco, cui si aggiungono 1,4 milioni di giocatori a rischio moderato e 2 milioni a basso rischio;

la ludopatia, anche chiamata gioco d’azzardo patologico, è stata inserita nel 2013 nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5); è stata riclassificata tra i “disturbi correlati alle sostanze e alle dipendenze”. Coloro che ne sono affetti hanno un costante bisogno di giocare d’azzardo e spesso investono ingenti cifre di denaro, arrivando ad indebitarsi e a non adempiere agli obblighi sociali, fino a perdere i contatti con i familiari o arrivare al licenziamento dal lavoro. Mossi dal desiderio sempre più intenso di giocare, i giocatori problematici possono essere spinti ad infrangere la legge per reperire maggiori quantità di denaro, e possono cadere conseguentemente nella rete degli usurai e della criminalità organizzata, il cui giro d’affari è stimato in 25 miliardi di euro;

l’ultima relazione sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia per il secondo semestre 2022 ha evidenziato l’importanza, per la malavita organizzata, di mezzi di finanziamento come il settore del cyber crime con particolare riferimento al gioco d’azzardo e alle scommesse. Riguardo al gaming e al betting (cioè le scommesse), imprenditori del settore del gioco e scommesse riconducibili alle organizzazioni criminali hanno costituito società “cartiere”, con sede legale nei paradisi fiscali, che consentono di sviluppare un mercato parallelo a quello legale, con cospicue opportunità di guadagno e di riciclaggio di elevatissime somme di denaro;

in servizi giornalistici diffusi nei giorni scorsi dalla trasmissione “Striscia la notizia” su Canale5 sono state evidenziate storie personali di ludopatia che hanno segnato la vita delle persone intervistate, colpite dalla malattia. Chi indebitandosi è finito nel giro degli usurai, chi ha pensato che il suicidio fosse la strada per chiudere una drammatica situazione degradante, chi, travolto dalla malattia, ha trascinato dentro le sale da gioco anche i figli piccoli e chi, giovani donne in particolare, per ripianare i debiti contratti e per avere nuova liquidità a disposizione, si prostituisce con uomini presenti nella stessa sala giochi;

il servizio d’inchiesta ha rivelato aspetti sconvolgenti, mettendo in luce le enormi fragilità di quelle persone che, in preda ad una malattia spesso da loro stessi negata, che è anche volano per successivi atti aberranti ed illegali, subiscono proposte e ricatti da parte di chi può mettere a disposizione denaro a fronte di prestazioni sessuali;

gli aspetti messi meritoriamente in evidenza dal giornalismo d’inchiesta, come nel servizio di Striscia la notizia, quali il degrado, l’usura, la dipendenza patologica dal gioco, dimostrano che vi è una distanza sempre più labile tra gioco legale e gioco illegale,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, dei fatti esposti e se intendano, mediante un piano coordinato tra tutte le forze di polizia, rafforzare i controlli nelle sale gioco, intensificandoli, rendendoli capillari e costanti, al fine di verificare e garantire il pieno rispetto della legge delle attività legate al gioco legale;

se, nell’ambito delle rispettive competenze, intendano assumere i precisi riferimenti segnalati dall’inchiesta di Striscia la notizia al fine di verificare quanto denunciato e avviare le conseguenti azioni amministrative e giudiziarie;

se intendano favorire, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate, comprese quelle che da anni, inascoltate, denunciano gravi situazioni di criticità, una riforma del settore del gioco al fine di ridimensionarne la portata e favorire nella trasparenza una chiara differenziazione con le pratiche illegali.