Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01830

Atto n. 3-01830

Pubblicato il 15 aprile 2025, nella seduta n. 295

D'ELIA, CAMUSSO, ZAMBITO, ZAMPA - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

con decreto del 29 aprile 2024, il Ministro in indirizzo ha costituito, assieme alla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, un tavolo tecnico di “approfondimento in materia di trattamento della disforia di genere”;

obiettivo del tavolo, secondo quanto dichiarato dai Ministri che lo hanno istituito, sarebbe quello di elaborare “linee guida nazionali” per il trattamento della “disforia” di genere; tuttavia, nella composizione del tavolo non si è minimamente tenuto conto dell’esigenza di coinvolgere attivamente le persone interessate e le loro famiglie (nel caso di persone minorenni) e le specifiche competenze che esprimono, attraverso le associazioni che le rappresentano e che sono impegnate nella promozione e nella difesa dei diritti delle persone trans; allo stesso modo, e correlativamente, non sono state fornite adeguate garanzie in merito all’assenza di impropri condizionamenti ideologici nello svolgimento dei lavori del tavolo, né in merito alla trasparenza e pubblicità dell’andamento dei lavori del tavolo tecnico e dei loro esiti;

a conferma di ciò, nelle ultime settimane si è registrata la pubblicazione, su organi di stampa nazionali, di anticipazioni sugli esiti dei lavori del tavolo; da ultimo, su “Il Giornale” del 7 aprile 2025 sono apparse anticipazioni preoccupanti e confuse, sia in relazione alla necessità di visite psichiatriche, sia in relazione all’istituzione di un “registro della disforia”; anticipazioni peraltro in parte confermate dall’intervista, contenuta nello stesso quotidiano, a un componente del tavolo; il giorno successivo, sul quotidiano “Domani” è apparso invece un articolo nel quale, a seguito dell’interlocuzione riservata con altri componenti del tavolo, è stato possibile smentire molte delle informazioni contenute nell’articolo pubblicato il giorno precedente;

l’avvicendarsi di informazioni contraddittorie e preoccupanti su un tema direttamente attinente alla salute e alla dignità delle persone trans, giovani e adulte, ha destato allarme nella comunità delle persone coinvolte e delle loro famiglie;

considerato che:

ciò avviene come diretta conseguenza della mancanza di trasparenza dei lavori del tavolo, i cui esiti, riguardando l’esigenza di riconoscere e garantire la dignità delle persone coinvolte, proteggere la loro salute, la loro integrità fisica e il loro benessere, non dovrebbero essere affidati a indiscrezioni giornalistiche, ma, semmai, diffusi e soprattutto discussi nel dialogo con le persone coinvolte, le associazioni impegnate nella promozione e nella difesa dei diritti delle persone trans e anche con un opportuno coinvolgimento del Parlamento;

l’articolazione di politiche di tutela della salute delle persone trans deve avvenire secondo i criteri definiti a livello internazionale, ivi compresi gli “Standards of Care for the Health of Transgender and Gender Diverse People” elaborati dall’Associazione professionale mondiale per la Salute delle persone transgender (WPATH e cioè l’associazione internazionale multidisciplinare di professionisti, la cui missione è quella di promuovere, per la salute delle persone transgender, assistenza e cure basate sull’evidenza medica, la formazione, la ricerca, l’advocacy, l’ordine pubblico ed il rispetto, con la finalità di promuovere le migliori pratiche e politiche di supporto della salute, della ricerca, della formazione, del rispetto, della dignità e dell’uguaglianza delle persone trans), e deve rispettare, soprattutto, l’equilibrio tra tutela della salute e promozione della dignità e dell’autodeterminazione della persona, come impongono in ultima analisi, gli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione;

in particolare, deve essere assicurato che l’elaborazione di qualunque intervento normativo o di indirizzo in materia di salute delle persone trans: a) avvenga sulla base esclusiva dei dati e delle evidenze scientifiche riconosciute a livello internazionale, tenendo adeguatamente conto delle raccomandazioni provenienti da enti e organismi internazionali e in assenza di qualsivoglia precomprensione o condizionamento di carattere ideologico, tenuto conto del fatto che anche presso l’Organizzazione mondiale della Sanità è in corso l’elaborazione di linee guida sulla salute delle persone trans e gender diverse; b) avvenga ascoltando e coinvolgendo le persone interessate attraverso le associazioni che le rappresentano, ivi comprese le associazioni di genitori e familiari che sostengono i diritti delle giovani persone trans, i saperi e le competenze che esse esprimono, nella convinzione che, trattandosi di vite ed esperienze, e non di opinioni, l’ascolto e il coinvolgimento delle soggettività interessate sia cruciale e insostituibile per affrontare in modo esaustivo e competente le vicende legate all’affermazione dell’identità di genere, ivi compresa la formazione del personale socio-sanitario impegnato nell’accompagnamento dei percorsi di affermazione dell’identità di genere; sul punto si consideri, inoltre, che molte associazioni di persone trans hanno già sviluppato una notevole esperienza sia sul piano della formazione del personale socio-sanitario che sul piano della concreta erogazione di assistenza alle persone trans, e che molte di esse sono già indicate quali associazioni di riferimento per la salute delle persone trans sul portale “Infotrans”, curato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’U.N.A.R.;

considerato altresì che:

nell’undicesima edizione della “International Classification of Diseases” (ICD-11), elaborata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), in vigore dal 2022, l’incongruenza di genere è stata riconosciuta come una condizione correlata alla salute e non come patologia; parallelamente, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5-TR), pubblicato a marzo 2022 dall’American Psychiatric Association continua a menzionare la disforia di genere come condizione di sofferenza psicologica solo eventualmente associata a un vissuto di incongruenza di genere;

ciò ha comportato la definitiva de-patologizzazione della condizione e dell’esperienza di vita delle persone trans, implicando una serie di significative conseguenze sul piano dell’inquadramento (teorico, giuridico e sanitario) delle vicende legate all’affermazione dell’identità di genere,

si chiede di sapere:

in che modo il Ministro in indirizzo intenda assicurare che i lavori del tavolo evocato in premessa si svolgano in modo trasparente e coinvolgendo e dialogando con le persone interessate, attraverso le associazioni che le rappresentano, ivi comprese le associazioni di genitori e familiari che sostengono i diritti delle giovani persone trans;

in che modo intenda assicurare che i risultati del lavoro del tavolo rispettino l’esigenza di riconoscere e garantire la dignità delle persone coinvolte, proteggere la loro salute, la loro integrità fisica e il loro benessere sulla base esclusiva dei dati e delle evidenze scientifiche, garantendo che vengano rispettati gli standard di inquadramento sanitario e diagnostico riconosciuti in ottica de-patologizzante dalla comunità scientifica internazionale ed esplicitati in particolar modo dalla ICD-11 e dal DSM-5-TR, secondo quanto evocato in premessa.