Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01823
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Atto n. 3-01823
Pubblicato il 9 aprile 2025, nella seduta n. 293
BAZOLI, BOCCIA, ROSSOMANDO, MIRABELLI, VERINI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
a tre mesi dalle dimissioni di Giovanni Russo da capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP), non è ancora stato nominato formalmente il suo sostituto e la Polizia penitenziaria risulta ad oggi priva di un vertice;
in maniera irrituale e irrispettosa dei passaggi istituzionali, la sostituta sarebbe stata immediatamente individuata, senza previa consultazione del Presidente della Repubblica, che, in quanto capo delle forze armate, è tenuto a firmare il decreto di nomina;
ai sensi dell’articolo 30 della legge 15 dicembre 1990, n. 395, il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è infatti “nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro di grazia e giustizia”;
la mancata nomina riflette quindi uno stallo dovuto a uno sgarbo istituzionale di cui sono responsabili il Ministero della giustizia e, in particolare, il sottosegretario per la giustizia, che ricopre l’incarico con delega all’amministrazione penitenziaria;
la figura del capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è fondamentale, in quanto si occupa della gestione amministrativa del personale, dei beni dell’amministrazione penitenziaria, di svolgere compiti relativi alla esecuzione delle misure cautelari, delle pene e delle misure di sicurezza detentiva, nonché al trattamento dei detenuti e degli internati;
sembra così emergere una gestione proprietaria del Dipartimento da parte del sottosegretario per la giustizia, che già in passato si è distinto per diversi atteggiamenti caratterizzati da uno scarso senso delle istituzioni e del ruolo che è chiamato a ricoprire;
considerato inoltre che:
il problema del ritardo nella nomina è peraltro già stato segnalato dal gruppo Partito Democratico con l’atto 3-01714, pubblicato in data 26 febbraio 2025 e rimasto senza risposta;
l’assenza di un incarico formale a chi dovrebbe occuparsi dell’amministrazione degli istituti di pena aggrava ulteriormente la situazione drammatica in cui versa il sistema penitenziario del nostro Paese;
il sovraffollamento, la mancanza di servizi essenziali, la carenza di personale, l’insufficienza e l’inadeguatezza delle strutture, le criticità nell’assistenza sanitaria, il numero record di 89 suicidi nel solo 2024, cui si aggiungono i nuovi 25 suicidi nei primi mesi del 2025, mettono in discussione i diritti fondamentali della persona e compromettono la funzione di reinserimento sociale, che la Costituzione indica come coessenziale all’esecuzione delle pene;
ad esasperare il sistema si aggiunga la politica panpenalistica del Governo, che sembra voler consapevolmente ridurre il carcere a esclusivo luogo di pena e sceglie nei fatti di abbandonare l’amministrazione delle carceri, tanto da non considerare di prioritaria importanza garantire una guida al DAP,
si chiede di sapere:
quali siano le ragioni che stanno comportando il perdurare del ritardo nella nomina del nuovo capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria;
entro quali tempi il Ministro in indirizzo intenda procedere alla nomina del nuovo capo del DAP nel rigoroso rispetto di tutti i passaggi istituzionali che tale nomina comporta.